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dalla redazioneAbbasso il calcio italiano,
W GENOA

24/08/2005

 

1925: il Potere (fascista) scippa al Genoa il 10° Scudetto;

2005: il Potere (gli aggettivi si sprecano) scippa al Genoa la Promozione in Serie A.

 

Questo avrebbero dovuto scrivere Lanfranco Vaccari (vien voglia di metterlo in minuscolo come carraro), direttore (ahimè!) de Il Secolo XIX, e Franco Manzitti, capo della redazione di Genova de la Repubblica – Il Lavoro.

Invece di continuare (in queste settimane di passione e di sofferenza per il popolo rossoblù) a proclamare la loro granitica certezza sull’illecito sportivo.

 


Del resto, il crescente tam tam massmediatico nazionale e locale è stato (salvo rare eccezioni) tutto a senso unico; poi –quando la ghigliottina è calata sul capo di Preziosi e del Genoa- si sono usate parole di comprensione (vulgo, commiserazione) nei confronti del Genoa, la società più antica d’Italia. Senza la quale -non lo si dimentichi- chissà quando sarebbe cominciato nel nostro Paese il gioco più bello del mondo.

 

Un giorno sapremo tutto.

 

Come sono andate le cose prima, durante e dopo Genoa-Venezia (e magari anche Piacenza-Genoa); come il prof. Coppi ha smontato una per una le 130 intercettazioni senza che nessun giornalista ne abbia parlato; come si sono svolte le camere di consiglio della Commissione Disciplinare e della CAF; come il dott. Vigotti è riuscito in tre giorni a ribaltare di 180° gradi il suo convincimento espressamente manifestato dieci giorni prima e confermato nella successiva udienza.

E -“a posteriori”, purtroppo- potremo assistere alle “marce indietro” dei due giornalisti e di tutti gli altri che alla prima “aria di combine” avevano già scritto la loro sentenza.

 

Ma un giorno sapremo anche altre cose, fondamentali per i genoani e per i genovesi.

 

Da dove e da chi è partita l’inchiesta della Procura genovese, così attenta a piazzare cimici dappertutto e così solerte a consegnare tutte le intercettazioni alla giustizia sportiva. Si pensi solo che mentre a Genova si svolgeva tutta questa febbrile attività istruttoria, Bernardo Provenzano trovava il tempo di farsi operare a Marsiglia con la mutua!

Ma la giustizia sportiva dev’essere pronta a colpire, con una sanzione esemplare. Poco importa se si vincono i campionati “dopando” i calciatori o si schierano giocatori “pluritesserati” o con passaporti falsi: l’importante è colpire Preziosi e il Genoa.

Allora si scoprirà che il peccato più grave di Preziosi è stato forse quello di aver scosso equilibri extracalcistici e di aver fatto balenare al nostro calcio una prospettiva multipolare (e non solo tripolare), facendo grande il Genoa.

 

Così operando, il Potere ci ha fatto perdere ogni entusiasmo verso il calcio italiano: nessun interesse, nessuna curiosità per le partite dei campionati italiani.

Fede e tifo solo per il Genoa. Perché il Potere non è riuscito ad uccidere il Grifone: anche se lo hanno relegato in C1 non ce lo potranno mai togliere e siamo certi che, proprio concentrandoci solo sul Genoa, ci prenderemo delle belle soddisfazioni, alla faccia di chi (a Genova come a Roma) ci vuol male.

 

Né ci si chieda di fare il tifo per la nazionale italiana, figlia di questo Potere!

 

Tuttalpiù faremo lo zapping sui campionati esteri (con la speranza di minor inquinamento) e faremo il tifo per il grande Brasile!

 

mario epifani   

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"Abbasso il calcio italiano,
W GENOA" | 2 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 25/08/2005


Re: Abbasso il calcio italiano, W GENOA
di Abbadie56 il 25/08/2005 22.59

Mario sono con te. Tifo Brasile dopo che ai mondiali del 1954 (i primi visti in tv), la Svizzera ci sconfisse, e la penosa stampa italiana perse anche la dignità dando la colpa all'arbitro!!!! La cosa mi nauseò, e dai mondiali del '58, quelli di Pelè, mi misi a tifare Brasile.





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