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dalla redazioneUn'occasione perduta
25/08/2005

Quella di mandare a casa Carraro & Company che, invece, dalla vicenda Genoa - Venezia ne sono, purtroppo, usciti rafforzati.

 


Solo l'educazione ferma il fastidio per le tante vigliaccherie subite in questa estate da incubo nella quale chiaramente hanno voluto massacrare il Presidente Preziosi ed il Genoa.

Anche un po' di rabbia, frenata sempre e solo dall'educazione, nel vedere come un Presidente di Federazione oramai squalificato come Carraro abbia incredibilmente recuperato credibilità ricevendo, di fatto, sul caso Genoa l'approvazione di quasi tutta l'Italia escluse solo alcune piazze come Messina, Bologna, Genova ed alcune altre minori.

Caso a parte, ma illuminante , è quello del Napoli che continua ad andare per Tribunali alla ricerca di una promozione mancata sul campo di gioco, e, incredibile ma vero, continua a godere della benevolenza del Palazzo.

Parlo del Napoli, senza alcuna acredine per la squadra campana, solo perchè le vicende di questo periodo che riguardano i campani sono davvero emblematiche e rivelatrici, ammesso ce fosse ancora bisogno, del modo personalistico con cui è gestito il calcio oggi.

Non arrivo a parlare di associazione a "delinquere" anche per non usare anche io, a sproposito, questa espressione e non mettermi sullo stesso piano dei gidici genovesi che hanno dato il via all'inchiesta sulla presunta combine con il Venezia, ma certo che di zero in democrazia e di 100% in arbitrio si può e si deve parlare senza timore di peccare in eccessi.

Il Napoli dicevo perchè, casualmente, mentre ero fuori in vacanza mi sono letto un pezzo sul Corriere dello sport che ripotava i pesanti anatemi di Macalli (si quello del qui comandiamo noi, chi ci sta bene e gli altri fuori dalle......) incarognito contro Preziosi, leggiamo insieme.

.....non sorride Mario Macalli, Presidente della Lega di Serie C, ed è abbastanza duro nei confronti del Genoa e delle società che spendono troppi soldi in parcelle di avvocati per cercare di trovare soluzioni diverse da quelle espresse dal campo.........

E ancora......... tolleranza zero non solo verso i tifosi violenti, ma anche verso i dirigenti che utilizzano le aule dei tribunali per liti temerarie  che non portano da nessuna parte........

Peccato però che questi "sacrosanti" principi di lesa maestà non valgano sempre e per tutti.

Infatti i toni sono ben diversi quando, seppure nella stessa occasione,  il discorso passa da Enrico Preziosi a Aurelio De Laurentis, sentite.

..........Macalli aprirà le porte ad Aurelio De Laurentis, ma a tempo debito. Per scaramnzia dice il Presidente della Lega di serie C perchè i napoletani sono particolari. Loro sono ancora alla ricerca della serie B attraverso vicende giudiziarie e quando queste termineranno potrò chiedere suggerimenti al patron del Napoli in tema di diritti TV.........

Per decenza non arriva a dire ...peccato che "per colpa" del Messina non ti abbiamo potuto ripescare (eppure con i tre punti di penalizzazione al Genoa eravamo anche stati ben previdenti....).

Certo che ora sono cavoli del Messina che alla prima occasione............

Lasciamo pure perdere l'ironia (ma come si fa a frenarla?), ma insomma anche queste, se volete, "banalità" non sono illuminanti?

Sia chiaro che furbi sono furbi perchè sono riusciti a convincere tutti che il Genoa si è comprato l'ultima partita di campionato da giocare in casa contro la squadra ultima della classe già condannata ed allo sbando da tempo (levandosi così anche lo sfizio di far passare Preziosi per quel fesso che poi hanno scritto pure sui famosi bigliettini).

La combine è stata fatta senza coinvolgere praticamente alcun giocatore ed in modo tanto rocamboleco da far tremare i genoani sino al fischio finale.

Insomma cose dell'altro mondo, ma su cui non è aleggiato il men che minimo dubbio.

Preziosi stressato da un campionato dal finale assurdo ed inconcepibile ha commesso qualche leggerezza, ma, dopo, tutta questa storia la si è voluta leggere a senso unico, senza concedere un minimo dubbio, uno straccio di attenuante ed applicando più del massimo della pena.

Si sarebbe potuto, volendo, cercare di capire, approfondire, allargare le indagini, insomma la legge si poteva interpretare, invece la si è applicata nel modo più drastico e senza la minima garanzia, neppure la più elementare.

Queste sarebbero le regole "dragoniane" della giustizia sportiva, ma, anche per la poca serietà dimostrata dai vari "giudici" si è potuto toccare con mano che non sono certo obiettivi di giustizia quelli che si vogliono perseguire. ma bensi quelli di affermare il proprio potere assoluto (cosa che riece più agevole quando a fare la "marachella" non è stata una squadra che conta).

Quello che è più grave in questa vicenda è che a difesa dei Carraro e dei Macalli è chiaramente sceso in campo il "Palazzo" ed anche forze all'interno della stessa Magistratura visto che il giudice Vigotti, (e chi gli aveva coperto le spalle in prima istanza) è stato indotto a smentirsi clamorosamente da solo al punto di fargli fare davvero una ben misera figura visto che è riuscito in pochi giorni ha mettere per iscritto tutto ed il contrario di tutto.

Per salvare la Federcalcio nessuno si è preoccupato del discredido che comportamenti tanto disinvolti (o nel primo o, soprattutto, nel secondo provvedimento) gettano sulla Magistratura stessa.

Ora dopo la decisione del Tribunale di Genova a loro favorevole, Carraro e soci si sono addirittura rafforzati e restano quindi ben saldi sui loro cadreghini autorizzati a continuare a combinarne di tutti colori.

Non era invece il caso di lasciare nelle peste la Federazione e dare modo a chi di dovere di mandare a casa i dirigenti tanto screditati di questo calcio così sgangherato?

Non si è persa una gran bella occasione per dare il via ad un vero e radicale rinnovamento nel mondo del calcio?

Non era questo evidentemente che si voleva, anzi questi dirigenti godono chiaramente di fiducia a tutti i livelli, Governo compreso, nonostante la palese inadeguatezza dimostrata in tutti questi anni scandalosi.

A me pare anche questa una responsabilità non da poco.

Si parla sicuramente condizionati dal dispetto per tutto quello che si è dovuto subire in questa inennarrabile vicenda, solo che tutto questo vissuto sulla propria pelle aiuta eccome a capire ed a rendersi conto di cose sulle quali altrimenti distrattamente si sorvola ed alle quali non si da il giusto peso.

La crisi di credibilità del calcio italiano deriva dall'inettitudine dei dirigenti che da tempo ne reggono le sorti e, purtroppo (non solo per noi) non la si risolve certo massacrando il Genoa ed facendo finta di instaurare il pugno di ferro con i meno forti e simpatici, tanto lo si sa che alla prima occasione questi "signori" faranno altri pasticci per favorire le solite squadre.

Chiaro che sino a che resteremo nelle grinfie di queste persone per noi sarà dura e, dunque, l'auspicio è che presto arrivi qualcuno che mandi finalmente a casa Carraro & Company.

Sono convinto che ne trarrebbe grossi benefici tutto il movimento calcistico nazionale e non solo il Genoa.

Giancarlo Rabacchi



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"Un'occasione perduta" | 1 commento
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Stai visualizzando i commenti del giorno 26/08/2005


Re: Un'occasione perduta
di sergeblanc il 26/08/2005 10.15

E' vero..è stata un'occasione perduta. Ma l'abbiamo voluta perdere noi, non dimentichiamolo. Se avessimo mandato un fax in federazione con la formazione che affronterà il Pizzighettone ( Moggi in porta, Galliani a centrocampo e Carraro all'attacco) e avessimo loro augurato buon divertimento, chissà.





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