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dalla redazionePer i posteri
03/09/2005

Si perché magari più di uno si sarà giustamente stufato di parlare e leggere sulle vicende extra calcistiche di Genoa - Venezia e non vede l'ora di "occuparsi", finalmente, di calcio giocato.

E così sarà sicuramente d'ora in avanti, ma ci sono stati e ci sono alcuni nuovi passaggi del "tormentone" estivo che meritano una sottolineatura.

Se non altro, appunto, per i "posteri" perché, scusate la presunzione, ma tra qualche anno ci sarà certamente qualcuno, anche tra i più giovani, che verrà a rileggersi gli scritti di questo periodo per capire meglio cosa diavolo "era successo" nell'estate del 2005  al Grifo che, auguriamoci, per i genoani di domani  sarà stabilmente al posto che gli compete, cioè in serie A.

 


Ancorché esaurite le sentenze del Tribunale di Genova ed archiviate le ultime speranze di un salvataggio in extremis della serie A conquistata sul campo e senza "valigette", le azioni legali della nostra società, però, non si sono fermate, anche se oramai l'interesse immediato dei tifosi è rivolto agli avvenimenti agonistici.

Sia consentito di tornare, per una volta ancora, su quella brutta storia.

Brutta da più di un punto di vista, anche per le cose che stanno emergendo.

C'è stata infatti una denuncia alla Procura di Genova in merito a presunte irregolarità verificatesi durante i processi sportivi ed il Capo degli Uffici della Procura Dr. Lalla ha scelto di gestire questa indagine in prima persona.

Il Presidente Preziosi ha anche dichiarato di avere le prove che la Commissione Disciplinare nei giorni precedenti il "Processo" si è incontrata con i rappresentanti dell'accusa.

Credo sia una delle cose che sta cercando di appurare il Procuratore Lalla.

Chiaro che, se i fatti denunciati sono veri, la "terzietà" e l'indipendenza dei giudici, ammesso che qualcuno ci credesse, saltano del tutto e non si può non parlare di una "congrega", tanto più che i giudici in questione sono stati scelti dallo stesso Presidente federale.

Ma come i Giudici, per definizione al di sopra delle parti, che hanno la responsabilità di emettere un giudizio sui fatti oggetto del processo, prima dell'inizio dello stesso processo si siedono intorno ad un tavolo insieme con i rappresentatnti dell'accusa?

Incredibile! 

Bisogna trovarcisi, purtroppo, in certe situazioni, toccare con mano per capire bene in quale tipo di palude si va a finire.

A parte il Processo di Biscardi, in cui si è finalmente ascoltata anche la "campana" del Genoa e dei suoi tifosi, sembra però che tutto questo non interessi nessuno, peccato, peggio si infastidiscono e liquidano tutto in modo estrememente sommario.

Peccato davvero che la grande stampa nazionale non abbia tempo da perdere per soffermarsi su questi "dettagli", più facile e "produttivo" etichettare Preziosi come un Barbablù (nonostante non avesse mai messo piede in un Tribunale per vicende extra calcistiche) che discutere Carraro e la sua sgangherata giustizia sportiva, la Federcalcio ed il carrozzone del calcio che grazie  a questi dirigenti va  sempre più a rotoli.

Cosa sono queste storie, dicono, ci sbattono in faccia la famosa valigetta con un liquidatorio cosa volete?

Se ne accorgeranno se e quando dovesse toccare a qualcun altro.


Possibile che tra i tanti "benpensanti" e moralisti spuntati come i funghi (quando nascono) nessuno si chieda come sono andate le cose per davvero e pretenda sia chiarito se ci sono state o meno gravi irregolarità nei due processi e, di conseguenza, che vengano individuate le responsabilità e siano puniti severamente gli eventuali colpevoli e con la stessa tolleranza zero, lo stesso pugno di ferro usato con il Genoa.

Questo vale tanto per le possibili "congreghe" di Milano come per i giudici dei famosi bigliettini di Roma.

Di costoro, tra l'altro, non si conoscono ancora i nomi e nessuno è stato ancora allontanato, anzi sono stati tutti prorogati.

Non è serio, tanto meno accettabile.

Credo che sia interesse della stessa Federazione fare chiarezza per scacciare i dubbi di cose poco limpide e l'impressione che non si ha il coraggio di cacciare i colpevoli per paura di ritorsioni ad esempio  l'uscita di verità imbarazzanti.

Se si tratta semplicemente di una goliardata che problema c'è a dire agli interessati che la Giustizia sportiva deve dimostrarsi seria ed autorevole e che loro, con quei comportamenti incredibili, ne hanno minato quei presupposti fondamentali per cui è meglio che si accomodino.

Si andrà poi ai più elevati gradi di giudizio consentiti dai massimi Tribunali italiani ed esteri per la parte più ponderosa e pesante della lesione dei diritti elementari garantiti dalla costituzione per finire con una sacrosanta azione di risarcimento dei danni.

A questa azione mi auguro si unisca il CODACONS e quanti, nel tessuto cittadino, sono stati pesantemente danneggiati dal punto di vista economico dalla retrocessione a tavolino a seguito di processi per i quali, come detto, emergono indizi sempre più pesanti di irregolarità e di non rispetto delle regole formali e sostanziali.

Se, come sono convinti i legali del Genoa (tutti di altissimo profilo), queste azioni troveranno "ascolto" nelle sedi competenti, teniamo presente, senza illuderci più di tanto, che non è da escludere che alla fine al Genoa potrebbe anche essere restituito il "maltolto" (la serie A), magari alla fine di questo stesso campionato.

Giochiamo dunque in C con l'animo sereno e con la giusta umiltà, virtù importante sempre, ma di più in campionati combattuti come quelli delle categorie inferiori.

Come tifosi e malati di Genoa quello che interessa di più è vedere sul campo le nostre maglie, importa meno contro quale squadra.

Chi ci conosce sa che non sono discorsi da volpe e l'uva.

Agli altri chiedo di fare mente locale quando in televisione trasmetteranno Fattelapesca - Genoa ed Inter - Milan: se ha dei dubbi potrà verificare quale partita guarderanno i tifosi genoani che non sono potuti andare a Vattelapesca.

Non ci pioverà.

Giancarlo Rabacchi


 



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