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il Grifone in campoSi torna al Ferraris
13/09/2005

Non era certo in questo modo che avevamo immaginato la prima partita della nuova stagione al Ferraris, ma tant'è così è e dobbiamo farcene una ragione.

 


Si ricorda a tutti i tifosi, anche ai "canarini" (vedremo poi perchè li chiamo così) che vorranno seguire la loro squadra a Genova, di munirsi anticipatamente dei tagliandi di ingresso in quanto, per le recenti normative, ai botteghini dello stadio non potrà essere messo in vendita alcun biglietto per nessun settore.

Può essere che all'ultimo momento sia concessa una deroga, ma meglio non rischiare.

Prima della partita alcuni cenni sulla storia antica della Fermana che, sia pure per lo più a livello di serie C, vanta davvero delle antiche tradizioni con una qualche sia pur pallidissima attinenza alla nostra storia, leggete.

Correva l’anno 1913 quando sul ristrettissimo campo del ricreatorio "San Carlo", il compianto Don Biagio Cipriani fa rotolare la prima palla di cuoio.

E’ l’epoca dei tanti giocatori a Fermo solo per motivi di studio, Agnelli, Paglialunga, Fagioli, Curletta, Montanari di Livorno, Cioci e Taffetani di Macerata, che sfidano la "Victoria" , prima formazione calcistica in città (1910), in interminabili incontri sino al 1915 quando i ragazzi partono per la guerra e il Ricreatorio viene trasformato in Ospedale Militare.

Dopo la I ° guerra mondiale si ebbe la nascita di una nuova Società Sportiva " La Fermo " alla cui presidenza viene eletto Uriele Vitali Rosati. Era l’anno 1920, inizia ufficialmente in questo momento la storia ultraottantennale del calcio a Fermo.

Nel 1923, in seguito ad una tumultuosa assemblea generale dei soci della Società " La Fermo ", ha luogo una scissione dalla quale nasce il "Fermo Footbal Club", Presidente l’ing. Checco Rocchetti, vice presidente Giulio Pasquali e segretario Umberto Mecozzi. Subito i nero stellati conquistano le simpatie della massa dei tifosi con vittorie a ripetizione. In quell’anno ci fu il primo derby cittadino con una memorabile vittoria dei nero stellati contro La Fermo per 4-1.

Nel 1925 avvenne la fusione delle due Società, da cui nacque l’Unione Sportiva Fermana". Tale fusione ebbe luogo in seguito allo scioglimento della Fermo F.C. decretato per motivi politici. Da detta Unione ecco nascere "l’undici Canarino 1925" e per non far torto ai nostalgici delle due squadre precedenti (bianchi e nero-stellati), vennero scelti i colori giallo e blù poiché all’epoca il Modena andava per la maggiore.

Nel giugno del 1933 viene inaugurato il Nuovo Campo Sportivo "Sandro Mussolini" che, fatalità, più tardi doveva essere intitolato alla memoria dell’atleta Bruno Recchioni, allora titolare in squadra, in qualità di mediano destro, e che perse la vita in guerra.

Clamorosa fu la stagione 1977/78 (nella stagione successiva con la riforma della serie C nacque la C 1 e la C 2), nella quale molte squadre di serie D sarebbero passate all’istituenda serie C2. La Fermana anche quell’anno non riusci per una sola posizione a entrare in C2. Nell’anno 1978 entrò in società Paolo Belleggia, industriale calzaturiero fermano, che accompagnerà le sorti del sodalizio sino ai giorni nostri.

La stagione 1996/97 segna l’inizio della permanenza quasi continua della Fermana Calcio in serie C1.

In questa stagione la squadra si salva allo spareggio nei play-out contro il Trapani , nel frattempo, nel corso dell’anno, la società ha cambiato proprietario da Paolo Belleggia a Giacomo Battaglioni che trasforma la società da Srl a Spa e promette "serie B entro tre anni".

La stagione 1997/98 la squadra parte con traguardi più ambiziosi ma deve accontentarsi di una salvezza conquistata alla penultima giornata, dopo un anno travagliato, con alla guida il tecnico Ivo Iaconi.

La stagione successiva 1998/99, la squadra sempre con alla guida Ivo Iaconi viene radicalmente trasformata, cambia modulo di gioco, ed inizia un Campionato che terminerà con una lunga cavalcata finale in "Serie B

La stagione 1999/00, la prima della sua storia in serie B, termina malamente con una retrocessione, nonostante ciò la Fermana riesce sul proprio campo a battere squadroni allestiti per la serie A come: Atalanta (1-0), Ternana (2-1), Napoli (3-2), Genoa (2-1), Cesena (1-0).

Nella stagione 2000/2001, di nuovo in C1., sempre C1 nella stagione 2001/2002

La stagione 2002/2003la squadra finisce all’ultimo posto con retrocessione in C2.

C2 che dura soltanto due mesi, grazie a un bilancio sano ed alla cancellazione di alcune società per irregolarità economiche la Fermana viene dapprima ripescata e poi a completamento dell’organico di C1, causa la ristrutturazione del campionato di B, risale in C1.

Fermiamoci qui e ripartiamo dal campionato in corso nel quale la Fermana ha sinora rimediato due sconfitte con il S. Marino fuori casa e con la pro Patria in casa.

Cinque reti subite e zero segnate.

Un avversario non impossibile anche per un Genoa con mille problemi: dall'amalgama, alla tenuta fisica ai numerosi infortuni, al morale non alle stelle.

Ad esempio molto pesante si sta rivelando l'infortunio di Caccia che con la sua esperienza e la sua classe superiore avrebbe potuto in questo periodo di forzato rodaggio "senza rete" aiutare a nascondere le inevitabili "magagne" ed a uscirne alla meno peggio.

Anche qui, però, non è andata bene e bisognerà "remare".

Vavassori tecnico esperto e tenace pare aver scelto in questo delicato periodo il basso profilo.

Insomma zitti zitti cerchiamo di levarci dalla scomoda posizione in cui siamo finiti.

Mi pare una scelta avveduta, auguriamoci che paghi.

Giancarlo Rabacchi

 



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