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dalla redazioneGrazie, Pro Patria (riservato agli anziani)
20/10/2005

 

Forse a tutti, e non solo a me, almeno una volta, sarà capitato di provare per un attimo  una improvvisa emozione che, alla prima inspiegabile, con fatica riconosciamo poi connessa a sensazioni della prima giovinezza.

 


 

Un particolare odore (l'ascensore della casa della nostra infanzia?), il  profilo di una collina (simile a quella di una antica gita?), una combinazione di colori (avevamo un gioco di legno colorato proprio così?), sollevano un velo che nascondeva antichi ricordi, ci sorprendono e ci pungono con una sorta di arcana nostalgia.

 

Ci consideriamo animali razionali, ma ormai sappiamo che la nostra razionalità, come la crosta terrestre, poggia su un magma profondo inconoscibile.

 

Ebbene, non è stata razionale, ma profonda, la gioia, anzi la felicità, che mi ha invaso  all'improvviso, al rivedere le storiche maglie della Pro Patria, così belle e singolari, sciamare sul verde del Ferraris, come tanti anni fa, quando i miei capelli avevano un altro colore. Qualcosa per un attimo è cambiato nel mio ritmo cardio-biologico. Meglio non so spiegare.

 

Grazie dunque, Pro Patria, per averci esibito la tua divisa gloriosa, invece che una anonima mise incolora. 

 

Anche al costo di dover noi intaccare la nostra divisa.

 

Siete perplessi, lettori di oggi?

 

Diamine, so bene che siamo genoani e vorremmo vedere sempre la divisa del Genoa!

Ma il cambiamento della maglia imposto alla squadra di fuori, se solletica questo  piacere, sminuisce però il fascino del campo di calcio, nella sua varietà di colori.

 

Dunque, questa volta è stato il Genoa che pur giocando in casa ha dovuto cambiare i pantaloncini. Ma mi sono perfino rallegrato anche di questo, sul campo, a motivo di una illusione: ho pensato che al Genoa qualcuno avesse avuto la generosità e l'altezza intellettuale di voler offrire al nostro pubblico la vista della divisa (quasi) originale della antica squadra di Busto Arsizio. Ahimè! Le parole piuttosto acide del nostro d.s. hanno levato l'illusione di una così raffinata visione storica. D'altra parte il sig. Fabiani proviene forse da un mondo troppo lontano.

 

Che poi l'arbitro debba pretendere, certo per disposizioni ricevute, che i calzoncini siano differenti, è altra cosa spiacevole, sopravvenuta negli ultimi anni, la cui spiegazione mi sfugge e respingo.

 

I pantaloncini del Genoa, storicamente, sono sempre stati scuri. Quell'orribile  bianco è estraneo alla nostra tradizione e stonava poi particolarmente in quel quadro di ... ricostruzione storica. (Perchè non ricorrere, possibilmente, a quell'azzurro "jeans" degli anno '50?).

 

Basta, direte che ho già detto troppe stupidate.

 

Vittorio Riccadonna

 



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"Grazie, Pro Patria (riservato agli anziani)" | 2 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 20/10/2005


Re: Grazie, Pro Patria (riservato agli anziani)
di Abbadie56 il 20/10/2005 14.46

Ricordo un mezzo-sinistro della ProPatria, di nome Hofling, giocatore dalla tecnica deliziosa, l'ho visto a metà dei '50 e lo ricordo ancora. E ricordo anche i calzoncini di tela di jeans, tela di Genova, che indossavano i nostri giocatori, i più bei calzoncini che abbia mai visto. Chissà perchè sono spariti dalla dotazione della nostra divisa. Ho nostalgia anche io della Pro Patria, come del Legnano, della Spal, dell'Alessandria.....è la nostalgia del vecchio calcio provinciale, palle lunghe e pedalare, tanta grinta, poca tecnica, niente schemi e molto agonismo. Ma cosa c'era in quel calcio, così modesto, perchè ne abbia ancora oggi nostalgia? C'era lo spirito giusto, e una sportività, pur nel gioco duro, durissimo, che oggi non esiste più. Ed è di questo che io ho nostalgia. Il calcio di oggi non ha più anima e temo che non ci sia niente da fare. E' un ciclo che è finito. Ma non è colpa del calcio, è colpa nostra. Non crechiamo alibi, detesto il vittimismo e lo combatterò sempre. Siamo noi che abbiamo perso l'innocenza, siamo diventati supponenti, non abbiamo più sogni, crediamo sempre di saperla lunga. Siamo diventati arroganti, non abbiamo più il gusto della discussione con chi la pensa diversamente da noi. Nei miei ricordi d'adolescente, ci sono interminabili e accanite discussioni a De Ferrari tra tifosi che la pensavano in modo diverso. Oggi finirebbe a botte, perchè non sappiamo più discutere. La verità è che deridiamo la sportività, e consideiramo alla stregua di un deficiente chi volesse oggi praticarla, salvo procamarla a parole per dichiarazioni di facciata. Cambiare la maglia in casa, quando l'avversario aveva colori che potevano creare confusione all'arbitro, era un atto di sportività. Aver tolto questa prassi ha contribuito a diseducare i tifosi, che oggi per l'avversario hanno solo insulti. Il calcio di oggi è l'immagine di quello che siamo diventati.



Re: Grazie, Pro Patria (riservato agli anziani)
di voce-sommessa il 20/10/2005 10.33

La maglia vista domenica era solo per metà quella dei mitici "tigrotti", completamente a righe bianche e azzurre, forse più adatta al rugby che al calcio. E infatti nel ricordo di un ragazzino rocambolescamente traghettato fin qui la Pro Patria era legata all'audacia, alla grinta e al fango di quella partita rimasta, per tutte, incancellata dal tempo. Che avrei rivisto un Genoa-Pro Patria al Ferraris mai lo avrei immaginato, e meno che meno che avrebbe segnato una giornata degna di memoria per la più stolta e censurabile manifestazione che la pur tormentata storia del Genoa fino ad oggi ricordi.





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