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dalla redazioneNel gabbione dell'incomunicabilità - I: Messaggio occulto
27/12/2005

 

 

In arrivo da Teramo, i tifosi abruzzesi (un paio di centurie), armati anche di tamburi, nel recente incontro hanno dato rumoroso sostegno alla loro squadra per tutta la partita, tranne che nel periodo iniziale.

 

 Avevano con questo silenzio qualcosa da esprimere, ma isolati com'erano, all'esterno, nei recinti, e allo stadio, nella gabbia coi vetri, non potevano trasmetterlo. Superando le difficoltà …

 

 


 

… siamo entrati in possesso di un loro manifestino e ci sembra doverosa opera di giustizia darne informazione pubblica; eccolo riprodotto qui di seguito.

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

                   15  MINUTI  DA  "TIFOSI  NOMINALI" ...

               75  MINUTI  DA  "ULTRAS  NORMALI"

 

                

A  GENOVA  ADOTTEREMO  IL  SILENZIO  PER  I  PRIMI  QUINDICI  MINUTI   DELLA  GARA  COME  FORMA  DI  PROTESTA  NEI  CONFRONTI  DEL   BIGLIETTO  NOMINATIVO,  VERGOGNOSO  PRODOTTO  DI  QUESTO  ASSURDO  ED  INUTILE  DECRETO  PISANU.

NON  SI  PUO'  FAR  FINTA  DI  NIENTE  DI  FRONTE  A  QUESTE  IMPORTANTISSIME  PROBLEMATICHE  CHE  PUNTANO  SOLAMENTE  A  METTERE  IN  GINOCCHIO  SOPRATTUTTO  LE  TIFOSERIE  ORGANIZZATE  MA  ANCHE  IL  SEMPLICE  TIFOSO.

NON  POSSIAMO  ACCETTARE  PASSIVAMENTE  QUESTO  BIGLIETTO  NOMINATIVO,  CHE  SI  PROPONE  SOLAMENTE  DI  INTACCARE  E   VIOLARE  LA  LIBERTA'  INDIVIDUALE,  LA PRIVACY  DI  OGNUNO  DI  NOI,  LA  NOSTRA  DIGNITA' ...  NON  SIAMO  BESTIE,  NON  SIAMO  CITTADINI  DI  SERIE  B ...  PRETENDIAMO  SOLO  CHE  I  NOSTRI  DIRITTI  VENGANO  RISPETTATI.

L'ASSURDITA'  DI  ESSERE  SCHEDATI  PER  L'ACQUISTO  DI  UN  BIGLIETTO  E'  ANCOR  PIU'  FORTE  SE  SI  PENSA  A  COME  SONO  DIVENTATI  GLI  STADI  CON  CONTROLLI  E  TELECAMERE  A  CIRCUITO  CHIUSO  SPARSI  UN  PO'  OVUNQUE.  I  TIFOSI  SONO  COSTANTEMENTE  MONITORATI  E  QUESTI  FAMIGERATI  BIGLIETTI  NOMINALI  PIU'  CHE  AUMENTARE  LA  SICUREZZA  NEGLI  STADI,  AUMENTANO  I  DISAGI  PER  I  TIFOSI,  SPECIALMENTE  QUELLI  CHE  PER  VARI  MOTIVI  RISIEDONO  LONTANI  DALLA  PROPRIA  AMATA  CITTA',  MA  FORSE  E'  PROPRIO  QUESTO  LO  SCOPO  DEL  DECRETO  PISANU:  SCORAGGIARE  I  TIFOSI  AD  ANDARE  ALLO  STADIO.

NOI  NON  CI  STIAMO,  NON  VOGLIAMO  ESSERE  COSTRETTI  DAVANTI  ALLA  TV,  VOGLIAMO  LOTTARE  CONTRO  CHI  VUOLE  FARCI  TOGLIERE  LE  SCIARPE  PER  INDOSSARE  LE  PANTOFOLE.

SARA'  DURA  PER  CHI  HA  SEMPRE  ONORATO  E  SOSTENUTO  LA  PROPRIA  FEDE,  I  PROPRI  COLORI,  IN  OGNI  SITUAZIONE  DI  CLASSIFICA,  IN  OGNI  CATEGORIA,  IN  OGNI  ANGOLO  D'ITALIA,  MA  SE  ABBIAMO  DECISO  DI  "SACRIFICARE"  QUINDICI  MINUTI  DEL  NOSTRO  TIFO  VUOL  DIRE  CHE  LA  NOSTRA  MENTALITA'  ED  IL  NOSTRO  ORGOGLIO  STANNO  REALMENTE  AVVERTENDO  TUTTO  IL  MARCIO  CHE  CI  CIRCONDA .

PER  RAGGIUNGERE  I  LORO  SPORCHI  OBIETTIVI,  PER  FAR  SI ' CHE  LA  TRASFORMAZIONE  DEL  CALCIO  SIA  SEMPRE  PIU'  INCISIVA,  SIA  SEMPRE  PIU'  ORIENTATA  VERSO  IL  BUSINESS  STANNO  USANDO  DELLE  POTENTI  ARMI  CHE  NON  CONOSCONO  PIU'  IL  RISPETTO  PER  I  TIFOSI,  CHE  NON  RICONOSCONO  PIU'  LA  CENTRALITA'  E  L'IMPORTANZA  CHE  HA  SEMPRE  RIVESTITO  L'ULTRAS  NEL  PIANETA  CALCIO;  VOGLIONO  COMBATTERE  CHI  ANCORA  NON  VUOL  PIEGARSI  ED  OMOLOGARSI  AI  LORO  SPORCHI  AFFARI,  CHI  ANCORA  VUOL  DIFENDERE  I  PROPRI  SANI  IDEALI,  CHI  ANCORA  SENTE  LEGATO  IL  SUO  CUORE  AD  UN  CALCIO,  INTESO  COME  SPORT  POPOLARE,  COME  SPORT  DELLA  GENTE,  COME  RITO  DOMENICALE  DEL  TIFOSO  E  DELLA  SUA  INTRAMONTABILE  PASSIONE.

 

                                                         ---

 

 



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"Nel gabbione dell'incomunicabilità - I: Messaggio occulto" | 1 commento
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Re: Nel gabbione dell'incomunicabilità - I: Messaggio occulto
di RABAX il 27/12/2005 17.04

Sinceramente e senza farci sopra troppo ragionamenti sopra questa presa di posizione degli "ultras" del Teramo piace

Comunque si può anche provare a ragionare e, anche qui, mi pare che non manchino buone ragioni da esitare.

Cominciamo a prendere atto che se degli "ultras" contestano le norme introdotte per frenare gli eccessi negli stadi, intanto, vorrà dire che loro si sentono, e sicuramente avranno, la coscenza a posto.

Che altri “ultras” abbiano esagerato, che troppo spesso si siano viste e lette cose inenarrabili è, purtroppo, un dato di fatto incontrovertibile ed inaccettabile.

Che fosse necessario fare qualcosa è altrettanto certo.

E' meno certo che la linea scelta sia quella più efficace e, di più, quella giusta.

L'abbonato subisce disagi minori (tornelli e code agli ingressi, parlo dei distinti), ma si salvi, se può, chi, per avventura, decide di comprare il biglietto allo stadio prima della partita.

Lo sanno bene, ad esempio, quelli che hanno fatto la leggerezza di acquistare ai botteghini il biglietto delle recenti partite di Coppa Italia.

Per versare un euro in molti abbiamo perso quasi tutto il primo tempo della partita, malinconicamente in coda ai botteghini, pure sotto la pioggia, mentre all'interno dei famigerati “casottini” gli addetti avevano sempre meno voglia di annotare sui registri e sui biglietti tutti quei dati personali (e qui, naturalmente, anche la privacy è stata sloggiata).

Come al solito non si fa tutto il possibile ed il necessario per sforzarsi di individuare e colpire, e con estrema severità, i mascalzoni ed i teppisti che si mescolano ai tifosi con il solo scopo di approfittare delle eventuali situazioni di tensione per dare sfoga alla loro maleducazione ed alla loro inciviltà.

No, è più facile (e propagandisticamente paga di più) introdurre norme che, soprattutto, rendono la vita più complicata agli incolpevoli tifosi, quelli veri ed alle famiglie che vanno allo stadio per svagarsi e sostenere la loro squadra del cuore.

In effetti contro i teppisti ed i prepotenti da stadio qualcosina si è visto, ma servirebbe fare di più e meglio.

Gli “ultras” del Teramo sfondano poi una porta aperta quando mettono il dito sulla piaga del marciume del calcio.

Oltretutto hanno idee e scopi chiari e condivisibili (i loro striscioni li ho apprezzati di più di altri) sulle cause e soprattutto, sui personaggi più deleteri.

Francamente lì per lì non avevo capito molto e mi ero limitato ad un sorriso di simpatia.
Ora grazie a Vittorio tutto è più chiaro per cui, come detto, istintivamente, ma non solo, mi pare che ci si possa dichiarare molto d'accordo.

Bravi e coraggiosi dunque gli ”ultras” del Teramo a cui si deve anche dare atto di aver trovato un modo efficace e non violento per esternare il loro, ripeto, condivisibile disagio per questo calcio nel quale ci sono sempre più motivi per non riconoscerci più.

Servirà, non servirà? Intanto è una bella testimonianza, peccato che (parlo di giornale e TV) l'abbiano “ripresa” in pochi.





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