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il Grifone in campoVittoria quanto preziosa, quanto sofferta...
27/03/2006

 

Genoa C.F.C.         3
(Grabbi 43' p.t., rigore; Grabbi 28' s.t., rigore; Moretti 42' s.t., punizione)

San Marino C.       2
(18' s.t. Piovaccari; 46' Procopio – entrambi in azione da calcio fermo)

 

Un'atmosfera di grande tensione si respirava, nel campo di gioco, già appena all'inizio della partita. La ferita della pre-sentenza contraria e ritardata dei tre punti di Ravenna, era palpabile, gravava sullo spirito dei nostri giocatori. Pesava per la cosa in sé, per l'effetto in classifica; pesava per il momento delicato in cui era arrivata; pesava per il modo in cui era stata annunciata, tutt'altro che rituale; pesava per il sospetti che il tempo, il modo, i ripetuti precedenti rinvii, risollevavano circa il vittimismo di una persecuzione mirata.

 


Peggiorava la situazione la necessità di vincere questa partita; necessità  conclamata nel nostro ambiente, insieme con la previsione che la vittoria non sarebbe mancata, dato il fatto che si giocava in casa, che gli avversari erano di bassa classifica, che abbiamo un grande pubblico, eccetera.

Eppure altre prove in passato avevano chiaramente insegnato che la nostra squadra trova difficoltà costituzionali a esprimere un gioco efficace in attacco e che al Ferraris poche vittorie avevamo ottenuto senza fatiche o rischi. Ci avevano anche insegnato, le partite precedenti,  che molte in serie C sono le squadre bene organizzare e dotate di un gioco armonico e che non c'è ragione di svalutare gli avversari per la loro poca storia calcistica.

C'erano dunque gravi insidie nelle circostanze; un risultato negativo avrebbe avuto effetti terribili.

Che il Genoa abbia superato l'ostacolo del San Marino dunque è molto, molto importante, sia per il momento che per il futuro.

L'ha superato in modo avventuroso. Anzi, uno spettatore all'oscuro della situazione giudicherebbe immeritata la nostra vittoria. I giocatori del San Marino sono usciti dal campo convinti di aver perso ingiustamente.

Dire che noi abbiamo avuto il merito della sofferenza non avrebbe logica. Certo possiamo dire che abbiamo avuto la sofferenza.

Questa sofferenza ci ha preso i cuori da subito, nel vedere che il San Marino, in bianco invece che con la maglia azzurra, si difendeva bene, organizzava discese limpide, ci metteva in difficoltà. Al 18' il capitano Villa nel battere una punizione segnalava con le mani ai compagni uno schema, traversava lungo oltre il palo opposto un pallone preciso, Scarpi usciva a vuoto, di testa l'11 Noviello invece era puntuale, faceva battere la palla a terra e rimbalzare in rete da quella posizione angolata. Ci salvava il guardalinee Reali: secondo lui c'era un fuorigioco, che io non posso confermare.

Per tutto il primo tempo il Genoa aveva portato un solo pericolo alla porta di Montanari, con un pallone che, al 35', ben manovrato da Ilev, lanciato a Rossi sull'ala sinistra, quindi centrato sottoporta e alzato di testa da Caccia, fino a quando Ilev, smarcato in area di rigore, prendeva in controtempo, come sa fare, l'avversario che arrivando in  ritardo lo faceva cadere. Rigore. Esecuzione di Grabbi difficile, alta, precisa, imparabile.

Secondo gol mancato sottoporta da Baldini, che arrivato col destro su una centrata bassa da destra, toccava scarso e la palla usciva. 

Così l'intervallo che lo siamo passati a cuor contento.

La ripresa vede subito il San Marino a spron battuto dominare il campo. Tuttavia il Genoa si può lamentare per due episodi: al 4' Rossi che se ne andava via solo,  irresistibilmente, viene atterrato e mentre io mi aspetto l'espulsione il medesimo segnalinee Reali segnala, sembra, un fuori gioco altrettanto impalpabile quanto il  primo. Quattro minuti dopo ancora su Rossi un intervento difensivo si traduce in un passaggio al portiere, che raccoglie di mano: Rossi protesta un po', ma l'intenzione era dubbia.

Al 10' ancora Villa a battere una punizione, frontale questa volta: tiro secco rasoterra, palo!

Un minuto dopo Fiore ha sulla testa l'occasione di scavalcare Scarpi uscito di porta ma la parabola gli va alta.

13': prima sostituzione, Lopez subentra a Caccia.

19': ancora Villa a battere una punizione di intelligenza: palla a sorpresa a sinistra al terzino Corradi in inserimento, centro rasoterra, tocco in porta di Piovaccari.

Uno a uno e netta sensazione di partita che volge male. I Genoani  cercano di attaccare ma sembra abbiano paura della responsabilità del tiro, come ad esempio il bravo Botta al 21'. Si salvano da un pericoloso contropiede di Piovaccari al 25', sfuggito a Fusco. Ma un minuto dopo arriva la svolta del secondo calcio di rigore a favore, un po' inaspettato, per uno di quei veniali falli in area, su Rossi, come se ne vedono tanti. Proteste feroci degli ospiti. Bisogna dire che Rossi, attivissimo e quasi incontrollabile per i difensori, per tutta la partita è stato bersagliato alle gambe, non appena sfuggiva. Ancora Grabbi con esecuzione difficile: tiro forte sotto la traversa, sullo spostamento del portiere. 

Allora coraggio: manca una ventina di minuti soltanto.

Al 31', gradinata Nord in apnea per un pallone sfuggito a Scarpi in area di porta, ma per fortuna arriva per primo un difensore.

Al 37' Scarpi intuisce miracolosamente un colpo di testa ravvicinatissimo di Procopio e lo blocca con due avversari davanti. Poco prima si era salvato con un guizzo da un altro colpo di testa ravvicinato di Piovaccari, mandando in corner. Due parate importanti!

Scintille tra Ilev e Florindo che rischiano di tracimare in rissa. Viene sostituito Ilev. Molto nervosismo in campo.

Al 42' finalmente Moretti, che fino a quel momento non aveva fatto una grande  partita, segna il suo primo gol su punizione, inseguito da tempo. E' un forte tiro filtrante basso che tocca terra e inganna il portiere.

E così, finalmente il popolo genoano può respirare e godersi tranquillo la partita per quasi cinque minuti, che scadono quando c'è ancora un calcio di punizione centrale. Villa dagli scarsi capelli ormai è stato sostituito ma anche gli altri evidentemente le sanno battere: è un tiro diretto, forte e centrale, che Scarpi cerca di bloccare ma non trattiene: consente  a Procopio la facile realizzazione del 3-2. 

L'arbitro Rubino segnala 4' di ricupero ma ne fa 3. I rossoblù vanno a scaricare la tensione sotto la Nord.

Nella quale gradinata è apparsa una scritta offensiva verso il presidente Prezioni, da parte di "sostenitori" che amano esprimersi nei momenti più difficili, con l'effetto di sollevare un corale applauso al nostro presidente in tutto lo stadio.

L'arbitro Rubino da Roma ha preso importanti decisioni in nostro favore. I nostri ospiti non ne sono stati contenti. Da parte nostra pensiamo che i falli sistematici dovrebbero essere stroncati.

Ora respirazione profonda, la prossima partita ci deve vedere intensi e più solidi in difesa.

 


Vittorio Riccadonna
 

 


 



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