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l'opinione''Il Grande Bordello'' di Nemesis
28/03/2006

 

In sala regia cominciava ad affiorare un po' di stanchezza: questo Reality Show sul Genoa sembrava interminabile e la fantasia degli autori somigliava a un limone spremuto.
Era ormai un anno che l'audience reclamava stimoli e quasi ogni giorno lo staff doveva inventarsi nuovi scenari.
In passato il Genoa aveva già rifiutato diversi inviti.




 

Tra Isole dei Famosi e Fattorie tutti lo volevano in scena, ma c'era un ostacolo insormontabile: i Genoani volevano essere contemporaneamente attori e spettatori, e il clichè classico non lo consentiva.
Si pensò allora d'inventare un Reality tagliato su misura dove una Spectre segreta doveva scandire gli eventi affondando il maglio sul Grifone e i suoi protagonisti.
Il regista, una specie di Grande Vecchio, si era fatto le ossa nel Truman Show dove già era stata raccontata una retrocessione, quella dal reale al virtuale: stavolta bastava fare il contrario.
Per il Genoa fu ideata una straordinaria provocazione: mandare in C chi credeva di essere in A, e poi studiarne le reazioni; qualcuno trovò anche il nome intonato alla confusione, e in breve si accesero i riflettori su "Il Grande Bordello".
La regia, fra cavi e schermi, governa su tutto: schiaccia un pulsante e succedono cose, crea un impulso e cambia lo scenario, attiva un relais e trasforma la pace in guerra; poi, con astuzia raffinata, manovra euforia e disperazione come uno chef che dosi il dolce e il salato per sedurre i palati esigenti.
Le cimici per incastrare Preziosi furono prese in prestito da "Scherzi a parte" e la valigetta a forma di busta era quella dismessa da Jocelyn; poi bastò prelevare i soldi dal Monopoli e coniare un nome onomatopeico per un giocatore virtuale: Maldonado andava benissimo.
Nessuno se la sentiva di interpretare il ruolo dei Magistrati e per trovarne 2 o anche 3 fu necessario ingaggiare comparse dell'altra sponda: si sa, nessuno svolge volentieri la parte del cattivo.
Per fortuna Pappa accettò di interpretare se stesso (lui è cattivo di suo) e in breve si allestì il set del processo.
Dopo che la disciplinare sentenziò la condanna, ci fu un calo negli ascolti e fu allora che lo sceneggiatore ebbe una grande idea.
Cavalcando l'impossibile, obbligò i Giudici della Caf a scambiarsi bigliettini oltraggiosi verso l'imputato, e superò la fantascienza con il magistrale colpo di teatro finale: scrivere la sentenza prima del processo.
Lo share saliva e i giornali sportivi amplificavano la Fiction spartendosi i resti del presunto cadavere; però, come Beautiful e il Vangelo insegnano, anche chi muore può risorgere.
Il Genoa, benchè entrato in nomination, non poteva scomparire e la Spectre impose il format collaudato: una calda e una fredda, lacrime per Milito che va e sorrisi per quelli che restano in C, frustrazione per il Giudice/Don Abbondio (e i suoi Bravi) ed esaltazione per il richiamo all'orgoglio rossoblu dei 15000 abbonati.
Come da copione, il Reality passa alle prove pratiche e alle sfide, rese imprevedibili dalle solite esigenze degli ascolti.
Vittoria a Ravenna anzi no, sconfitta d'ufficio; gioco mediocre ma presto sostenuto da qualche aiutino, punti che arrivano ma punti che vanno... ad aumentare la penalizzazione.
Quando il Grande Bordello stava per incanalarsi nella routine, la Grande Regia si fece prendere la mano: scommesse, cassette registrate, ipotesi su giocatori infedeli, botte in gradinata, striscioni contro, Muri chiusi o socchiusi.
E poi la tragedia umana che fece decollare l'audience, più atroce di qualsiasi cattiveria : la morte in diretta del mitico Scoglio, portatore di tradizionali incazzature e referente di misteriose opzioni.
Nel frattempo si tasta il polso ai Genoani e le telecamere accendono i dubbi sul bilancio fasullo (?), sulle tasse evase (?), sul fallimento Como e, per vedere l'effetto che fa, si arresta Preziosi.
Gli spettatori sono allibiti, ma presenti, ed è quello che interessa alla produzione.
Le altre Fiction procedono con un disarmante tran tran che sfinisce le platee: noia mortale in una serie A scontata, Samp sfortunata, Spinelli insopportabile e Carraro vendicatore (s)mascherato.
La vicenda è avvincente e infatti il Genoa vince, ma se comincia a pareggiare o a perdere bisogna intervenire: si cambia qualche attore e si sostituisce il capocomico, arriva Perotti e dice che non c'è niente da ridere.
Non è stato facile trovare il sosia di Macalli, ci voleva uno stuntman abile nelle cadute (di stile) e sgradevole nell'aspetto; ne è stato trovato uno cattivissimo che è il più brutto della terra, conforme al copione ma ben diverso dall'originale che, come si sa, è persona delicata e sensibile.
Entra in scena e buca il video, dice 3 cose e ci tolgono 3 punti, ne dice un'altra e subiamo l'arbitraggio infame (aggettivo preso in prestito) di Pavia.
Ed eccoci al flash-back: viene richiamata la transazione con Carraro, e allora nessuno capisce più nulla perché il finale del Grande Bordello, che pareva scontato, diventa un giallo pieno zeppo di maggiordomi.
C'è all'orizzonte una nuova pensata degli organizzatori del programma, questa volta davvero geniale.
I veri Ultras, facendo apparire gli altri "finti", rompono gli indugi e non solo quelli; non saranno più di 5 ma possono scardinare gli equilibri perchè l'odio verso Preziosi appare superiore all'amore per il Genoa.
Questo Reality sembrava più virtuale prima, ora rischia di diventare maledettamente reale e, per questo, fuori controllo; temo che il regista voglia ideare un boomerang, un outing che gli consenta di realizzare una seconda edizione per l'anno prossimo, naturalmente in serie C.
Basta un piccolo casino, una piccola invasione, un piccolo bengala, una micro aggressione, e c'è chi in Figc non aspetta altro per punirci ancora.
Si vada a Spezia per giocare, a noi basta un pareggio, e la Spectre si decida a designare per una volta un arbitro equilibrato invece di alternarne uno manigoldo e uno compiacente.
Il finale del Grande Bordello è ancora da scrivere ma i Genoani, attori e spettatori, sono lì con il naso appiccicato allo schermo finto di una realtà vera, o forse sperano che sia il contrario.
Con la diffidenza di chi annusa i trucchi dei Reality in Tv, la gente cerca di capire se tutto questo sia autentico oppure falso, ma sotto sotto ha il sospetto che ogni riferimento a fatti o cose o persone non sia puramente casuale, ma tragicamente vero.

 

Nemesis

 

 

 



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"''Il Grande Bordello'' di Nemesis" | 3 commenti
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Re: ''Il Grande Bordello'' di Nemesis
di Nemesis il 30/03/2006 19.13

Sì Cisco, infatti penso che i veri motivi del rinvio non siano quelli pubblicizzati. Credo che siano temuti casini dentro lo stadio, per finalità diverse dal normale antagonismo fra tifoserie.



Re: ''Il Grande Bordello'' di Nemesis
di cisco il 30/03/2006 15.47

Ciao ancora, Nemesis. Ancora una cosa. Sai il finale del tuo Grande Bordello, con altri punti di penalizzazione, squalifiche del campo e quant'altro per toglierci dei punti e farci rimanere in C, potrebbe essere scritto anche da altre persone. Magari gli stessi 5 come da te citati, nella folle impresa di far infiammare la contestazione e favorire l'ingresso di un altro soggetto al posto di Preziosi, cosi' odiato. Sono un buon sceneggiatore?





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