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il Grifone in campoNon sfocia il gioco di una squadra in ansia
01/05/2006

Genoa C.F.C.                 1
(Ambrogioni 48’ s.t.)

A.S. Cittadella               3
(Manucci 37’ p.t.;  Fofanà 15’ s.t.;  Colussi 50’)


Il Genoa entra in campo tra una palpabile tensione: pochi e ostili gli striscioni, pesante la responsabilità di fare risultato. Il Cittadella, in divisa bianca, al contrario giocherà serenamente, andando al tiro, all’occasione, con disinvoltura.

Per oltre mezz’ora i rossoblù predominano nettamente.

 


2’ di gioco: Ilev incanta con uno stop volante capolavoro ma sul passaggo la palla sfugge a Botta.
5’: Rossi ottiene un corner, inutile come tutti quelli che seguiranno.
6’: bel lancio di Rivaldo a Rossi, centro, altro tiro di Ilev.
15’: prima azione pericolosa del Cittadella: da Manucci a Fofanà all’ala destra e sul centro Altinier gira al volo di destro mandando la palla a uscire presso il palo alla sinistra di Scarpi.
17’: Peresson sfrutta la sua statura per bloccare una centrata.
22’: altra bella azione di Ilev conclusa con un tiro innocuo.
23’: filtra Rossi in area ma tira su Peresson in uscita.
31’: Stancanelli arriva a smorzare di testa, quasi a metà campo, una pericoloso azione di contrattacco del Genoa.
32’: delizioso lancio di Rivaldo a Rossi ma il tiro trova piazzato Peresson.
36’: rimessa laterale per il Cittadella sulla sinistra contestata da Lamacchi; nasce una mischia conclusa con un buon tiro che Scarpi devia in corner; sulla battuta corta da destra Manucci anticipa i difensori e di testa segna con facilità.
40’: Ilev manifesta secondo me il vero spirito sportivo continuando l’azione malgrado un avversario sia a terra. Questo fatto lo vedremo anche nel secondo tempo. Alla buon’ora!
41’: Rossi raggiunge la palla davanti alla porta ma la devia fuori.

Impressione che prevale nell’intervallo: Genoa con scarsa attitudine al tiro e certamente attenagliato dalla paura di sbagliare.

Il Genoa si ripresenta con Giuntoli al posto di Grabbi.

3’: primi fischi al guardalinee Ascari per un fuori gioco segnalato.
6’: Fofanà carica De Vezze, gli sfugge, riceve fallo, cade, chiede e ottiene dall’arbitro Zanzi l’ammonizione del genoano.  A Fofanà, che è un negro non molto corretto, l’arbitro aveva fischiato nel primo tempo un fallo contro per una chiara simulazione ma senza ammonirlo.
11’: Marchesan parte di forza dalla propria metà campo tra mezza squadra del Genoa, si lancia in contropiede e allarga a destra al liberissimo Fofanà il quale ha agio di entrare in area e battere Scarpi in diagonale basso.
15’: sostituzione Moretti/Coppola.
17’: buon tiro di Coppola, fuori.
22’: sostituzione Ilev/Lopez.
23’: tiro basso fuori di poco di Fofanà.
27’: Fofanà viene sostituito dopo aver fatto un fallo intenzionale ed esce applaudito.
31’: punizione larga di Macrì ad effetto che tocca il di sopra della traversa, con Scarpi sul controllo.
32’: forte tiro di punizione di capitan Giacobbo, fuori.
35’: Giuntoli sfugge in contropiede, entra in area, tira su Peresson!
41’: Giuntoli segna ma il guardalinee Ascari ha optato per il fuorigioco.
45’: Ambrogioni, che si è spinto all’ala sinistra, arriva ottimamente di testa su un lungo traversone ma a Peresson basta alzare le mani per deviare in corner.
46’: Scarpi salva in uscita su Macrì.
48’: Ancora Ambrogioni all’ala sinistra arriva ottimamente sul pallone e al volo di sinistro lo infila dentro porta alto.
48’: colpo di testa di Lopez su corner, alto.
49’: gomitata o pugno in testa a Rossi da parte di Manucci, presso il limite dell’area di rigore, in azione di salto, non fischiata.
50’: Colussi in contropiede raccoglie un lancio a difesa scoperta e segna il terzo gol.

Il Cittadella festeggia la vittoria mentre i rossoblù escono rapidamente dal campo.

Il  pubblico, che per lunghi tratti ha incitato e cantato, con cori manifesta giudizi divergenti.   
 
Il Genoa ha deluso tutti, benché la cronaca, come vedete, conti numerose occasioni per un risultato ben diverso. Ormai sappiamo da tempo che la squadra costituzionalmente difetta di incisività all’attacco; se a questo s’aggiunge la pressione dell’ambiente e della situazione, l’ansia diventa il maggiore ostacolo. Chi ha giocato al calcio sa che i tiri in porta riescono meglio con la mente libera, per non dire in allegria.

Nessuna critica si può fare sull’impegno (commovente è stata la dedizione di Rossi).

L’ansia di ricuperare lo svantaggio e di appoggiare gli avanti ha indotto a scoprirsi la difesa e si è visto chiaramente che dopo aver subito il primo gol la squadra ha cominciato a sbandare, ha perso il chiaro predominio del gioco.

La cattiva prova preoccupa in previsione delle qualificazioni che ci aspettano. Tuttavia spero che in quelle partite non ci troveremo, come nelle ultime, nell’impellenza di segnare: sotto questo aspetto saremo almeno alla pari con gli avversari. Vi lascio dunque con questa riflessione di fiducia.

Vittorio Riccadonna

 



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"Non sfocia il gioco di una squadra in ansia" | 1 commento
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Re: Peggio l'indifferenza
di RABAX il 02/05/2006 10.28

Francamente, semmai scusate la presunzione, non mi pare difficile capire e spiegare quello che sta succedendo.
1) la squadra è fisicamente in difficoltà e paga la mancata preparazione estiva;
2) Vavassori non era evidentemente il principale responsabile del vistoso calo accusato nel girone di ritorno di cui ha approffittato lo Spezia, squadra alla quale bisogna sportivamente fare i complimenti per la conquista della serie B dopo tantissimi anni;
3) pur di corsa ed in condizioni difficilissime, ad agosto non si era lavorato male nel costruire la squadra, tutt’altro; a gennaio però, forse non completamente per colpa della società, ma certamente con suoi errori pacchiani, si è fatto quello che non si doveva fare e non si è fatto quello che, invece, si sarebbe dovuto fare;
4) la solita sfortuna (vedi ad es. Zaniolo), che si solito non si allea mai con i meno accorti, ha peggiorato le cose.

Ecco mi parrebbe abbastanza evidente come la sommatoria di tutti questi “fattori” ha portato ala situazione che è sotto gli occhi, sconsolati, di tutti.
E' tutto perduto?
Forse no, c'è tempo per "leccarsi" le ferite e, soprattutto, preparare con calma ed al meglio i play off.
Parlo soprattutto per la squadra che ha i mezzi per uscirne con dignità e della società che deve ricompensare i suoi fedeli ed appassionati tifosi (gli abbonati s'intende) facendo valere gli abbonamenti anche per i play off.
Prezzi popolari per tutti gli altri tifosi che, nonostante tutto, vorranno continuare a crederci ed a sostenere la squadra.
Come vedete mi lascia indifferente, almeno in questo momento, lo sport nazionale della ricerca del e/o dei colpevoli.
Così come non sorprendono le inevitabili contestazioni, fisiologiche e scontate che non devono neppure scandalizzare.
Ho sempre pensato che la più efficace forma di contestazione sia l'indifferenza e, dunque, se si scelgono altre strade, che si possono condividere o meno, vuol dire che si hanno ancora sentimenti forti (il discorso non vale per quelli che vanno alla ricerca di protagonismo, ma spero siano pochi).
Alè Grifo!





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