Il gesto più onesto nei nostri campionati era il lancio della monetina a inizio gara.

E non è nemmeno detto, perché potrebbero perquisire il borsellino di Racalbuto e trovarvi monete con la stessa faccia... di bronzo.

Anche le palline dell'urna erano taroccate, nella migliore tradizione italiana, perché nulla era affidato al caso e i tentacoli della piovra avvinghiavano ogni possibile preda.

Neppure il Ministro degli Interni ha una rete così perfetta di controlli incrociati, e Moggi era peggio di Scelba perchè i designatori rappresentavano solo il terminale di una catena che cominciava con una segretaria in Figc, una talpa in Procura, un guardalinee qua, un quarto uomo là, e forse la donna delle pulizie in Lega.

Chi controlla tutto non può non aver messo becco anche nella questione Genoa, il caso giudiziario dell'anno.

E' per questo che non riesco a credere come la nostra vicenda possa essere "soltanto" una vendetta di Carraro contro Preziosi.

Nella diaspora dei Genoani c'è un unico punto unanime e comune: la crudeltà e l'irregolarità dei processi subiti.

E allora che sia questo il cavallo di Troia per sbarcare nella coscienza dei censori superficiali, e diventa indispensabile che il Genoa utilizzi il proprio calvario come grimaldello per scardinare la magistratura sportiva, da Pappa alla Disciplinare, dalla Caf al Tar del Lazio.

Se il sistema Moggi fosse processato da questi mercenari del diritto, sarebbe come se a Norimberga Himmler avesse giudicato Goering, e mi tengo basso.

Il dibattito Genoano si divide anche sull'idea del complotto, ma i sospetti che ci sia stato qualche manovratore occulto aumentano.

Volevano affibbiarci 6 o 9 punti da scontare in A, ma poi qualche alchimista ha mischiato i dosaggi fino alla pozione mortale: chi ha messo la cicuta al posto del bicarbonato?

E' di oggi la notizia che Carraro ammette l'eccesso di severità, e Cucci chiede scusa ai Genoani di tutto il mondo: solo in un caso potrei accettare un pentimento, e cioè che scaturisse una confessione totale sui "motivi extracalcistici" che hanno pesato, con nomi e cognomi, ma Carraro non è Buscetta, è molto peggio.

Sulla valigetta non abbiamo speranze, è diventata l'icona dell'illecito. Lo si coglie nei risolini in ogni studio Tv, e sarà così fino alla probabile assoluzione penale.

Invece c'è spazio per urlare contro un processo senza precedenti, e oggi che la Juve rischia di trovarsi il Genoa come unità di misura della pena, orecchie prima sorde cominciano a mostrare interesse per la cattiveria della sentenza.

Preziosi ha già rinviato l'apertura del libro perchè temeva vendette sulla squadra ma, ora che c'è stato il ribaltone, quello che prima era un oltraggio al Palazzo ora diventa un merito.

Dalle Procure di tutta Italia escono indiscrezioni terrificanti, così come un anno fa accadde per il Genoa, e fu letale; e proprio oggi che servirebbe calare l'asso Microsoft (se c'è) assistiamo a un totale riserbo che scoraggia.

Prima che prevalga l'assuefazione allo sgomento nazionale ci vorrebbe un tuono da Genova, una saetta che trafiggesse questi giudici sportivi.

Ci siamo sorpresi che Preziosi sia stato incastrato dall'incauto uso del cellulare ma, oggi che sfogliamo 10.000 pagine di intercettazioni, scopriamo che anche il più astuto della terra indulge in quella leggerezza.

Perfino i killer della mafia si fanno beccare perchè chiamano la moglie dicendo di buttare la pasta, e non c'è criminale che non diventi Pollicino lasciando tracce di sé nei tabulati Tim.

Non ci può essere un delitto perfetto se poi ti ricarichi la scheda prepagata, e a volte capita che la superbia ingoi la prudenza fino a lasciarti in mutande in mezzo a una strada, ma con la cornetta in mano.

Anche il moviolone alla Fiera delle Vanità era finto e, in quanto manipolato, finalmente rappresentava l'esatta inattendibilità del calcio; quanto all'estenuante tormentone della moviola in campo, Moggi la voleva modificare con i cartoni animati.

Finalmente oggi c'è la risposta al dubbio nazionale: come mai in Champions la Juve quintuplicava gli ammoniti e gli espulsi?

Invece non mi spiego perchè, se esisteva un patto di ferro Milan-Juve, Galliani si sia fatto fregare dal socio.

Sarà mica che sotto sotto Galliani è juventino?

Mi viene in mente Alberto Sordi in "Tutti a Casa" quando, ignorando gli eventi, telefonò al Comando: "Signor Capitano, accade una cosa incredibile; i Tedeschi si sono alleati con gli Americani".

Pare che nella Cupola fossero in 13, come nell'ultima cena, ma senza neanche l'isidia di un Giuda.

E' per questo che si sono abboffati fino a strangolarsi, perchè l'errore fatale è sempre l'esagerazione.

Infine, tra i distinguo e le attenuanti generiche che già circolano, ecco la madre di tutte le domande: che cosa poteva accadere di più grave?

La risposta se la diano Mughini e Sposini, intimamente indignati con Moggi, ma solo perché si è fatto beccare come un pivello.

Nemesis