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dalla redazionePolitica e sport, calcio in particolare
20/05/2006

Bisognerebbe, forse, fermare davvero il calcio per un anno e riscrivere le regole, una sorta di "costituzione" seria e ben meditata come quella che fu fatta dopo gli anni tragici del dopoguerra e della guerra civile.

Dubito, visti gli interessi in gioco, sia possibile farlo davvero.

 


In effetti macerie materiali e morali, qui come allora (mi si passi l'accostamento azzardato che non vuol essere irriguardoso, ma solo esemplificativo), per fortuna nel dopoguerra ci furono uomini ed intelligenze capaci di voltare pagina davvero.

Possiamo avere più di una  perplessità verso i politici di oggi?

Attenzione la mia è una sfiducia "bipartisan", non qualunquistica, ma che nasce dai troppi cattivi esempi dati dai politici in questi anni, ciascuno attento a curarsi il giardinetto del proprio collegio elettorale.

Molto, troppo attenti infatti a cavalcare la facile popolarità dell'intervento a favore di questa o quella squadra, assolutamente disinvolti nell'ignorare il rispetto delle regole.

La FIGC si è dimostrata un'organizzazione di potere assoluto, di arbitrio, di guerre tra bande, e si potrebbe andare avanti a iosa, si è rivelata insomma la negazione di quei valori etici e sportivi che hanno sempre caratterizzato lo sport, almeno sino a quando non è stato inquinato dai troppi soldi.

Questo eccesso di onnipotenza ha avuto un solo un limite e cioè l'asservimento al volere dei partiti e dei politici che gli stessi vertici avevano nominato e che avrebbero potuto revocare se e quando Carraro & Company avessero mostrato un'eccessiva autonomia.

Mi guardo bene dal giustificare Carraro & Company, dico solo che parlare oggi di cupola e di grumo di potere senza allargare il discorso è sicuramente limitativo.

Di più come si fa ad essere ottimisti e pensare che la classe politica, ripeto tutta, intervenga con decisione ed efficacia, la stessa cioè che sino ad oggi ha permesso tutto e di più, ed anzi ci ha messo del suo.

Come non ricordare ad esempio le scandalose pressioni per il ripescaggio del Catania dell'ora  severissimo La Russa, proprio lui, che nei giorni scorsi ha grossolanamente "massacrato" il Joker a Matrix con il……"proprio Lei".…(illuminante poi il fuori onda e, pare, le successive scuse di Mentana a Preziosi: forse preoccupato per i milioni di euro di pubblicità della Giochi Preziosi).

E' vero che delle "pressioni" di La Russa, alla fine, beneficiammo anche noi, ma resta l'influenza negativa e, soprattutto, il pessimo esempio venuto dall'alto per il non rispetto delle regole.

Sempre La Russa poi a Catania si è naturalmente vantato di quel suo intervento e sicuramente un pugno e passa di voti l'avrà guadagnato, eccome.

Cosi come si fa a non ricordare la legge ad hoc a favore della Lazio con la quale questa società, "per ragioni d'ordine pubblico" è stata autorizzata a saldare i suoi debiti tributari in più di vent'anni.

Si provi qualsiasi altra azienda, un professionista od un privato cittadino a farlo, a questi ultimi come minimo gli bloccano subito la macchina che magari deve usare per lavoro.

Poi è arrivata la legge spalma debiti e così invece di costringere a pagare di propria tasca gli irresponsabili protagonisti di tanti assurdi eccessi e spechi, gli si aiuta scandalosamente in tutti i modi.

Credo che detto quanto basti ed aiuti a capire meglio il senso di tutto che è accaduto e che ora scandalizza, giustamente, tutto il paese ed in particolare la gente comune che, per l'ennesima volta, si sente presa per i fondelli, tradita in quello che era il suo amore più grande e cioè quello per la palla rotonda ed i suoi "eroi".

I genoani sono molto risentiti verso la Federazione, il suo ex Presidente, la giustizia sportiva per come la prima squadra d'Italia è stata massacrata, soprattutto per il modo scandaloso in cui è stata trattata.

Anche i delinquenti più incalliti in un paese civile hanno diritto ad un processo regolare.

La pena severissima comminata è stata eccessiva ed ha evidenziato soprattutto la volontà punitiva verso una persona (Carraro e Preziosi notoriamente si odiano, il primo è molto vendicativo ed il secondo gli ha offerto sul piatto d'argento la possibilità di affondarlo).

Quella pena severissima, comunque un grave errore ed una palese ingiustizia, ora si ritorce verso la stessa Federazione.

I nemici della Juve, infatti, ora richiamano a gran voce quella sentenza e pretendono che si colpiscano i bianconeri con altrettanta severità.

Un bel guazzabuglio perché ci immaginiamo la Juve retrocessa ed il cataclisma conseguente?

Enormi le colpe e le responsabilità di Carraro & Company per la deriva di questi anni e la conseguente perdita di credibilità del calcio: auguriamoci che finiscano sotto processo e rispondano dei gravissimi danni materiali e morali (d'immagine) che hanno procurato al sport italiano più popolare e non solo.

Ed i politici?

Sapranno e vorranno rimediare ai pessimi esempi ed alle cattive azioni del recente passato?

Per la prima volta è stato creato un Ministero dello Sport (il CONI perde la delega che aveva sinora per questo settore).

Ieri sera in TV la Ministra Melandri ha parlato di "terzietà" (e cioè il massimo dell'autonomia e dell'autorevolezza) degli arbitri e della giustizia sportiva dimostrando, almeno, di conoscere bene la "situazione".

Ma ci sarà anche la volontà di prendere i provvedimenti necessari, anche se impopolari, di affondare il bisturi, di non guardare in faccia a nessuno?

Certo sarà importante che la "nuova" giustizia sportiva non commetta eccessi ed errori, sia severa, ma giusta e rigorosa per non offrire sponde e possibilità di recriminazioni a quelli che hanno sbagliato e che ora devono pagare, e salato, come il conto che è stato presentato al Genoa.

Difficile essere ottimisti.

Anche se ora, finalmente, tutti, almeno a parole, si rendono conto che avanti di questo passo il calcio farà una triste fine.

Già per molti, del resto, la sua "magia" è un triste, forse imbarazzante, ricordo.

Giancarlo Rabacchi

 



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"Politica e sport, calcio in particolare" | 8 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 27/05/2006


Re: Giustizia sportiva hai, hai, hai............
di RABAX il 27/05/2006 15.07

Da Repubblica Il Lavoro.


Nel frattempo, sugli scandali del calcio e la retrocessione del Genoa in C1, c´è da registrare l´intervento del procuratore capo Francesco Lalla che, interpellato da Radio Rai, ha detto: «Se certi sospetti dovessero trovare riscontro, allora avremmo la certezza che il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi ha fatto bene ad azzerare la giustizia sportiva».

Anche se un po' laconico, chiaro che il Procuratore Lalla si riferisce ai processi sportivi della scorsa estate imputato il Genoa che già per quanto visto nei due gradi di giudizio, ed in seguito per i fatti evidenziati con la famosa perizia Microsoft, ha evidenziato la scarsa credibilità della giustizia sportiva.
Di più essa ha reso palese la sua assoluta, sconcertante, mancanza d’autonomia e persino di dignità se è vero, come oramai pare, che questi si sono prestati a fare un processo per il quale avevano già avuto l'ordine di come avrebbe dovuto essere scritta la sentenza.
A questo punto, se l’assunto sarà dimostrato, non bastano le dimissioni di questi pseudo giudici, gli interessati hanno il dovere di dire da chi è arrivato l'input e magari spiegare perché hanno subito tutte quelle imposizioni senza fiatare.
Di più se e quali interessi personali avevano da difendere per comportarsi in modo tanto poco dignitoso.
Si chiede tutto questo perché, ovviamente, a Genova siamo molto risentiti per com’è stato trattato il Genoa, ma anche perché tali obbrobri e situazioni inaccettabili di questo genere non abbiano più a ripetersi in futuro.
Su questo punto per la verità non ci si sente del tutto tranquilli perché si sa che in Italia gli scandali, il più delle volte, servono si far staccare i culetti al vinavil dalle poltrone (cosa altrimenti improba).
E' che poi su quelle stesse poltrone si siederanno altri garruli e sorridenti, ma pronti, nove su dieci, a comportarsi (è l'orgia del potere) più o meno come quelli spediti a casa.





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