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l'OspiteDalla mortificazione della C alle nuove opportunità per il futuro
19/06/2006

Si è finalmente concluso questo anno doloroso e faticoso. Ma non può dirsi compiuta la vicenda che lo ha segnato. Resta l’orgoglio di aver superato le mille difficoltà di cui è stato disseminato il cammino della riscossa; resta l’amarezza che tanti sforzi siano stati sostenuti solo per tornare a un livello più basso di quello al quale eravamo saliti.

 


La vicenda, dicevo, non può dirsi compiuta. Non lo è perché abbiamo il dovere di batterci ancora, nella fase di verità che sembra essersi aperta nel mondo del calcio, contro l’ingiustizia di un processo ingiusto, per rivendicare i conseguenti rimedi; ma nella consapevolezza delle difficoltà che vi si oppongono e senza suscitare illusioni.

Non lo è perché anche questa vicenda prende un posto significativo, e un valore non soltanto negativo, nella storia, leggendaria e infinita, del Genoa.

Le avversità, la solitudine in un sistema che ora vacilla, hanno ricostituito e moltiplicato le energie della comunità genoana. Si è manifestata e cementata una nuova, insospettata unità; gli stessi sparuti profeti della divisione hanno creato l’opportunità di verificare e misurare l’estensione dell’unità. Un’unità che non implica necessariamente il consenso, ma esprime la condivisione degli scopi, la tensione comune verso il risultato e la crescita sportivi al di là di dissensi che legittimamente si manifestino.

Persino l’umorismo, l’ironia genovesi, e specificamente genoani, hanno trovato nuove occasioni e un nuovo smalto.

Questa vicenda, in sé amara, ci ha dato anche un duraturo lascito benefico: la Fondazione Genoa 1893. Finito il campionato ci dedicheremo con nuove energie al lancio di questa entità aggregante. Siamo alla vigilia dell’ingresso della Fondazione negli organi di amministrazione e controllo del Genoa Società. La prima iniziativa della Fondazione avrà luogo il 15 luglio e consisterà nell’organizzazione di una Tavola Rotonda di respiro nazionale, tra giuristi e giornalisti autorevoli, sul risanamento del calcio e sulla riforma dell’ordinamento sportivo.
Guardiamo ora con speranza e con fiducia all’opera della Società e del Presidente di fronte al compito, alla sfida, che li attendono. Non solo per le prossime operazioni di mercato, ma per una più penetrante e durevole costruzione, organizzativa e tecnica, del futuro del Genoa.

Nuove opportunità possono essere aperte dalla presente situazione di crisi del sistema calcio, e devono essere colte dal Genoa: riguardo al mercato dei calciatori, ma anche ad una nuova, più sensata, dimensione economica, e, ancora, a regole nuove e rigorose. Tutto ciò può, e deve, portare giovamento a una realtà come quella del Genoa.

Andrea D’Angelo

 



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"Dalla mortificazione della C alle nuove opportunità per il futuro" | 2 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 20/06/2006


Re: Dalla mortificazione della C alle nuove opportunità per il futuro
di RABAX il 20/06/2006 09.38

Condivido e sottoscrivo quanto ci dice Voce sommessa.
Basterebbe avere il tempo e la voglia di andare a rileggersi quello che scrivevamo in tempi non sospetti.
Certo che su Moggi tutti sapevano ed avevano capito, ma non su Carraro, sulla Federazione e sulla giustizia sportiva, su certa stampa, ecc.
E noi a sgolarci inascoltati.
Ci piace constatare, concedetecelo, che non eravamo faziosi e neppure settari, ma che forse, il subire sulla nostra pelle, aveva acuito la nostra attenzione e le nostre sensibilità.
E poi, come se non bastasse il resto, abbiamo dovuto sopportare anche l’onta dei pistolotti di Franchini e le mortificanti prediche di giornalisti come ad esempio Mazzocchi (perché non prova ora ad intervistare qualche "cucciolo" bianconero?).
Lui e gli altri proni nei confronti dei potenti, ma soprattutto ciechi ed incapaci (?) di capire, probabilmente più interessati alla loro carriera ed al loro tornaconto che alla difesa ed alla tutela dei “valori” anche nei confronti del Palazzo, oltre che verso le società per loro “minori” e più “sfigate”.
Quell'assordante silenzio ora comincia a fornire spiegazioni sempre più chiare ed insieme allarmanti.
Credo sia giusto, oltre che umano, che ora a Genova ci si aspetti una coerente severità nelle punizioni ai colpevoli insieme a ragionevoli rimedi (o sacrosanti adeguati risarcimenti economici) per le abnormi ed assurde vessazioni subite dal Genoa da quel verminaio che erano FIGC ed accoliti.





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