Genoa                         3

Spezia                         2

Impressioni sparse sulla partita di presentazione del nuovo Genoa allo stadio Luigi Ferraris, visto da me per la prima volta.

Pubblico – Buona è stata l'affluenza, ottima cosa la mancanza di ogni forma di contestazione. Soltanto un piccolo subbuglio finale, interno alla gradinata Nord.

Organizzazione – I nuovi tornelli (troppo pochi!) alla gradinata Nord hanno generato enormi problemi: a pochi istanti dall'inizio c'era ancora una lunghissima coda e infine, di necessità, l'ingresso è avvenuto di forza. Le autorità si studiano di rendere sempre più travagliata la partecipazione degli spettatori.

Terreno – Il nuovo strato d'erba rivela chiaramente di essere riportato. Notiamo con grande piacere che non si interrompe più a pochi centimetri dalla linea laterale ma ora ricopre interamente il "campo per destinazione". Forse è stata utile la nostra denuncia?

Maglie – Le opinioni sulle nuove maglie si dividono in due aspetti separati: sono belle? Sono tradizionali?

Rispondo che in sé non mi spiacciono. Circa la tradizione, dipende da quanto strettamente ciascuno si senta legato alle cose trascorse, e certo noi genoani a questo aspetto siamo sensibili.

 Arbitro – Col severo Rosetti da Torino si è rivisto sul campo del Genoa un arbitro di notevoli qualità, il quale tuttavia, oltre alle medesime, ha sciorinato alcuni errori anche importanti. Mi soffermo soltanto su un episodio, perché singolare: l'espulsione di Coppola. Molto correttamente, l'arbitro aveva mostrato di voler reprimere le solite manovre ostruzionistiche alla rapida esecuzione dei calci di punizione. Adunque, fischiatone uno a favore dello Spezia, un giocatore genoano aveva lanciato la palla verso Coppola a mo' di pallavolo, con intento ritardatore, e questi, ricevendola addosso, l'aveva respinta col medesimo stile pallavolistico però senza allontanarla vieppiù. L'arbitro ha addebitato la scorrettezza a Coppola, già ammonito, anziché al suo compagno, riequilibrando così la precedente espulsione di Fusco dello Spezia. 

Spezia – Ha sofferto, col cambio di categoria, il diverso metro arbitrale: in serie C non si ammoniva sistematicamente per gli sgambetti all'avversario che sfuggiva!

Sul piano del gioco ha confermato un attacco agile e veloce, ma nel complesso sul piano individuale è stato inferiore al Genoa. Piange un gol annullato e una palla inviata di testa fuori di pochissimo a difesa battuta, nel primo tempo.

Genoa – Vi annuncio una grande gioia: il Genoa ha finalmente in isquadra giocatori capaci di portare la palla e con essa superare gli avversari sulla tre quarti. L'importanza di questa qualità basilare si rivelerà nei prossimi mesi.

Purtroppo manca ancora, invece, l'arte di portare a conclusione l'azione di attacco: arte difficile, complessa, che pretende di saper fare l'ultimo passaggio all'istante giusto, con la forza giusta, nella direzione giusta, con la tecnica giusta per dare al pallone un effetto favorevole, mentre il compagno destinatario del passaggio si sta già muovendo in modo opportuno: una fusione di tecnica e di pensieri che deve ancora formarsi e che non può prescindere da una "intelligenza calcistica".

Diverse azioni potenzialmente favorevoli sfumate, non concluse col tiro di un giocatore liberato! Ma, come detto, le premesse ci sono per arrivarci presto.

Salutiamo con piacere un gol segnato su corner, sono stati in passato rari, e ci accontentiamo della vittoria per due rigori, venuti da spunti individuali.

Il sistema di gioco a tre attaccanti si è dimostrato validissimo nei contrattacchi; meno negli attacchi di massa, con difese avversarie affollate, ma qui ci riallacciamo all'osservazione precedente.

La difesa ha avuto sbandamenti nel primo tempo ma come organizzazione ha tenuto. Forse difetta di velocità. Forse in alcuno c'era più l'anima del mediano.

Fiorentina – Ci ritroviamo mercoledì per uno scontro di più elevato livello.

Vittorio Riccadonna