Benvenuto su Genoadomani
5170156
visitatori
(sito attivo dal
31 Agosto 2004)

In questo momento ci sono 71 visitatori e 0 utenti registrati
Totale utenti registrati: 759
· ritorno al futuro
· la redazione
· torna alla homepage
· cerca nel sito:
il Grifone in campoTerza vittoria: con merito, con fatica
28/08/2006

 

Genoa                         3

(Adailton, 44' s.t.; Adailton, 9'; Greco, 15' p.t.s.)

 

Modena                      1

(Campedelli, 18' s.t.)

 

 

Il colpo di testa girato con precisione da Adailton alla sinistra del portiere Narciso è l'episodio che ci ha salvato dall'eliminazione in questa Coppa Non-Italia dove abbiamo già percorso un cammino consono alle nostre possibilità ma poco battuto negli anni passati. Evviva: fa bene al torace dei sostenitori del Genoa vincere con sofferenza, stimola la circolazione.

 

 


Delle 64 squadre che hanno iniziato la competizione ne sono rimaste 8; questi sarebbero stato quindi gli ottavi di finale, se non che ora entrano in gioco altre 8 squadre privilegiate – privilegi su privilegi, interessi su interessi, mano lunga della TV; ma come sarebbe bella una Coppa Italia tutta con partite singole a eliminazione diretta tra tutte le squadre su un piano di parità! Sarebbe un più vero calcio.

 

La nostra squadra aveva sviluppato un gran volume di gioco ma senza penetrare la porta avversaria e dopo il gol preso la qualità del gioco d'attacco era peggiorata. Era evidente che essendo riusciti a segnare il pareggio, la partita sarebbe stata nostra, per ragioni di gioco, di atletismo e sopratutto di morale. Così pensavo io ottimisticamente nella sospensione del gioco in attesa dei supplementari; ma mi facevo anche, e sentivo intorno a me, delle domande. Tre partite con molto gioco in attacco e ancora nessun gol segnato di piede in azione manovrata. C'è un difetto? dove sta?

 

Nel primo tempo supplementare il Modena è stato letteralmente sommerso, al di là degli episodi sfavorevoli, che sono stati: uno stiramento muscolare che li ha lasciati in 10, un pasticcio del portiere a cui è sfuggito, in uscita bassa, il pallone del nostro secondo gol, infine una espulsione per un calcio dato in reazione.

 

Ora, si sa che un  buon risultato tinge di rosa tutte le nostre valutazioni; invece se non fosse arrivato, in momento estremo, la rete del pareggio, la realtà della squadra ci sarebbe parsa diversa e non mancherebbe qualche critica amara. Non dobbiamo mancare di trarre da questa partita gli insegnamenti di cui è stata ricca.

 

Il motivo per cui la mancanza di sbocco dell'azione offensiva preoccupa è proprio il fatto che la squadra gioca bene e il suo bel gioco è volto all'attacco. Secondo la mia esperienza, una dispendiosa tattica di attacco che non dia sbocchi alla lunga è deleteria. Si tratta quindi di ponderare se si tratti di una casualità o di una deficienza tattica. Sembra che soffriamo le difese affollate. Certo, aspettiamo il fromboliere; tuttavia lodiamo Greco e quindi magari tutto non sta lì.

 

Comunque affermo qui il mio più solido ottimismo: esistono valori di gioco e di giocatori (sento il bisogno di nominare Crìscito, forse destinato ad altro ruolo) che non possono far dubitare sul futuro. Se aggiustamenti occorrono, individuato il punto di debolezza basteranno piccoli aggiustamenti, da apportare in una organizzazione già efficiente; o forse basterà perfezionare l'intesa tra i giocatori, per arrivare a cogliere tempo e direzione perfetti nell'ultimo passaggio.

 

Il secondo tempo supplementare ci ha riservato uno spettacolo penoso. In effetti non si è giocato. Come detto, il Modena era ridotto in 9 e sull'1-3 non aveva speranze di acciuffare il pareggio mentre da parte del Genoa si può capire, forse, di non aver voluto umiliare gli avversari; ma sarebbe imperdonabile che ci sia stato un accordo tra i giocatori. Il sospetto è emerso a pochi secondi dalla fine, quando un giocatore del Genoa ha effettuato un tiro, in girata, con misurata forza, e il portiere del Modena l'ha deviato, mi sembra con una certa facilità, sul palo. Questo nostro giocatore è stato subito affrontato da due o tre avversari, a palla lontana, ed uno di essi è stato addirittura espulso dall'arbitro. Qui non si tratterebbe semplicemente di mancanza di rispetto verso gli spettatori, ma di una forma di illecito che noi Genoani non dovremmo tollerare entro di noi, dopo aver tanto lamentato le scorrettezze altrui.

 

Per finire sugli aspetti negativi (quanto mi ci sono dilungato!, quando finirò di fare il bastian contrario? Oggi faccio proprio schifo!), mi ha intristito vedere ancora una volta i nostri contro avversari in maglia bianca. O non ha il Modena una bellissima maglia color canarino, che starebbe così bene sul verde dell'erba a fronte del rossoblù? O non sono, i propri colori, un po' come una bandiera?

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Questo articolo è stato visualizzato 521 volte

 
"Terza vittoria: con merito, con fatica" | 1 commento
I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Stai visualizzando i commenti del giorno 28/08/2006


Re: Senza complessi
di RABAX il 28/08/2006 14.50

Vittorio, a parte i complimenti per il consueto sagace reportage della partita, mi pare, soprattutto in questa fase, non sia né dannoso né controproducente, anzi molto utile, se si tenta di evidenziare gli aspetti meno positivi di una serata che, e non solo per la felice conclusione, ne ha mostrati, invece, non pochi di positivi ed incoraggianti.
Bisogna, infatti, intendersi: la critica malevola e preconcetta è inutile e dannosa ed è cosa da cui ogni tifoso dovrebbe rifuggire.
E' contraddittorio, anzi non ha proprio senso, a mo avviso, essere tifoso e non perdere occasione per dare addosso ed alimentare polemiche.
Parlo sia chiaro in generale.
In questo momento favorevole di serenità e calma, speriamo durevole, non ho, davvero, nessunissima intenzione di rinfocolare contrapposizioni e muri contro muri di cui non si sente il bisogno.
Libero ognuno di avere le sue idee e, se proprio lo vuole, di esternarle.
La critica serena e costruttiva, quella che tenta di dare una mano, di aiutare per poco o per un po' di più a migliorare le cose, quella non solo non è negativa, ma penso sia utilmente stimolante.
Al di là dei complimenti di facciata, immagino che nello spogliatoio lo stesso allenatore, dopo aver dato a ciascuno i giusti meriti, analizzerà anche e soprattutto quello che è andato meno bene, gli errori eventualmente commessi, il come ed il perché.
Non per "mettere in croce" nessuno, ma per migliorare ulteriormente ed evitare di ripeterli nelle partite successive.
Nei giusti modi, nel rispetto della professionalità di ognuno, ma anche con franchezza e fermezza. Così si cresce, ci si perfeziona, si tende al massimo.
Quello che conta, infatti, è il risultato finale, vincere in altre parole la "guerra", non solo le "battaglie" intermedie.
Quella che voleva essere una premessa è diventato, in pratica, il mio commento.
Per non dilungarmi ulteriormente aggiungo solo, telegraficamente, che nel corso della partita in attacco in particolare, ma non solo lì, abbiano evidenziato un po' troppa "leziosità".
Forse i giocatori si sono innamorati del nuovo modo di giocare, ci si divertono, ci sguazzano, a volte capita che si “guardino un po' allo specchio”.
Questo, anche se per la verità raramente, a spese della concretezza.
Per fare gol ad esempio non è obbligatorio entrare in porta con la palla, proviamo anche qualche tiraccio come ad esempio ha fatto Longo (e quel palo trema ancora).
Bello e divertente accorgersi di giocare ad occhi chiusi, ma certi disimpegni a centro campo o nella nostra tre quarti finiti agli avversari sono confidenze che è meglio evitare.
Dettagli, forse anche trascurabili, ma insomma vorremmo che si facesse ancora meglio.
Siamo incontentabili e chiediamo troppo?





Per informazioni potete contattare l'indirizzo e-mail admin@genoadomani.it