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il Grifone in campoUna felice vittoria (e una blanda rivincita)
24/09/2006

 

Genoa  C.F.C.                   2
(2' p.t. Adailton;  10' s.t. Adailton (rigore).

Piacenza Calcio                 0 


Sono entrato al Ferraris non molto sereno: la partita mi si presagiva spinosa, la nostra squadra accusava qualche rabbercio. Me ne sono uscito alla fine proprio contento.

Che bello il nostro Genoa, che sa ragionare nei palleggi, sa adattare la tattica al  momento, esprime un pensiero armonico nel gioco.

 


C'è ancora qualche difetto, ma non potrà che migliorare.

Per adesso rimarchiamo la superiorità, in una gara astiosa, sui Piacentini, ai quali soltanto, a tratti, è sembrato giovevole sfruttare la forza fisica, di cui disponevano, o le maniere forti.

Caratteristica della gara è stata l'importanza determinante, sul risultato così come si è attualizzato, dei due guardalinee, che, se hanno visto esattamente tutto, come mi sembra probabile, vanno elogiati come tra i migliori in campo.

Subito all'inizio arriva un calcio ai due dal limite perché un difensore del Piacenza da terra aveva trattenuto il pallone tra gli arti inferiori (dico bene così?): palla spostata dal nostro Coppola ad Adailton e pallone piazzato verso l'angolo alto più vicino, cioè dalla parte della barriera. Io vedo la palla che viaggia inesorabile a bersaglio e poi un muro di genoani s'innalza davanti a me e si grida al gol. Non ho neppure visto che il Coppola del Piacenza, gigantesco portiere, era arrivato a respingere, ma secondo il guardalinee sotto i distinti, Mancini, troppo tardi ed io non ho motivo di dubitarne.

Pare che abbia avuto motivo di dubitarne l'odiato Iachini, occhio d'aquila, già salutato con particolare trasporto dal pubblico al suo ingresso in campo, il quale mostrava segni d'agitazione.

Ma i suoi dubbi erano destinati a rinfocolarsi vieppiù!

Dopo una formidabile cannonata del piacentino Rantier, arrivato da lontano sei minuti dopo, che picchia forte sul palo di destra e schizza sul fondo con Barasso immobile, e dopo un altro pericolo portato dallo stesso giocatore con palla respinta fortunatamente sulla linea da de Rosa, ecco che il Piacenza va in gol poco dopo la mezz'ora con Stamilla che anticipa l'uscita bassa di Barasso su un pallone centrato dalla sinistra; ma ora è l'altro guardalinee, di cognome Benedetto (gli siano rese grazie), che interviene a pro dei diritti del Genoa rilevandone il fuorigioco di stretta misura.

Il medesimo guardalinee segnala all'arbitro le ulteriori intemperanze dell'allenatore ospite e con sommo gaudio e roboanti urla e applausi di stimolo tutti gli spettatori accompagnano la triste camminata di Iachini attraverso il campo verso gli spogliatoi, con acuto finale mentre scompare alla vista.

Ora io mi domando quali straordinari superuomini siano, o si considerino, questi allenatori, quando da una specie di buca a metà campo sanno distinguere, su questioni di pochi centimetri a 50 metri di lontananza, meglio di arbitri in linea col pallone!

Tutti questi pericoli arrivati davanti a Barasso dicono che in questa mezz'ora il Piacenza ci ha messo in difficoltà nel gioco di centro campo; ma a questo punto è avvenuto un fatto importante. Per un passaggio indietro di Botta scarso di misura, De Rosa ha aggredito l'avversario in modo azzardato e ne ha ricavato una bella contusione alla caviglia; ha dovuto abbandonare e Gasperini ha inserito al suo posto invece un Longo centrocampista. Il Genoa con questa disposizione ha ritrovato il controllo della partita.

Nel secondo tempo la superiorità dei rossoblù è ormai evidente.

Netto il fallo su Coppola che, anche se appena al vertice dell'area, induce l'arbitro Squillace al calco di rigore. Il fine ricamatore Adailton sa che contro un portiere molto alto si tira secco rasoterra ed eccoci oramai su un letto di rose. Netto anche il fuorigioco marcato a Cacia che nel finale aveva segnato di testa. Ci sarebbe stata anzi anche altra occasione per mandarci ancora al dischetto, ma possiamo lasciar perdere perché degli arbitri siamo soddisfatti così.

Nel finale di gara gli ospiti, in maglia bianca ornata di rosso, erano ormai "seduti", a causa della superiorità di palleggio dei Genoani, di una evidente sfiducia di poter raggiungere un pareggio ma sopratutto, credo, e questo sarebbe l'interessante, perchè il gioco del Genoa gli aveva permesso di economizzare le energie mentre aveva stancato gli avversari.

Ancora una volta il Genoa ha avuto un periodo di rilassamento nel corso della gara: forse utile o necessario, forse non voluto del tutto; ma questo fa parte dell'intelligenza della partita!

Invece (avevo accennato a difetti) ancora una volta il gran gioco preparatorio non è riuscito a sfociare in un gol manovrato.

Ma verrà, verrà il momento che anche questo lembo del gioco sarà cucito.

Fino ad allora, alla nostra squadra non mancheranno le sue brave difficoltà nel centrare il suo obiettivo di emergere nel campionato.


Vittorio Riccadonna


  
   



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"Una felice vittoria (e una blanda rivincita)" | 3 commenti
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Re: Disertare Piacenza
di RABAX il 26/09/2006 15.38

Mi fa piacere che Cristina abbia raccolto e condivida il mio "appello" a disertare Piacenza in occasione della partita di ritorno con la squadra emiliana.

Di questa possibile iniziativa ho avuto modo di parlarne anche con Leo Berogno al Little, ma, almeno lì per lì, non mi è parso che questa cosa l'intrigasse più di tanto.

C'è parecchio tempo davanti ed ora, in effetti, incombono altre scadenze.

Leo, infatti, mi ha parlato, con toni abbastanza preoccupati, della più vicina, nel tempo, trasferta di Brescia, ricordando i rapporti non proprio idilliaci con quella tifoseria.

L’ho sentito preoccupato e non ho potuto che apprezzare il suo impegno e la sua attenzione affinché si possano evitare possibili incidenti e danni alla nostra tifoseria.

Mi auguro, però, che, a tempo debito, Leo possa farsi carico anche delle problematiche connesse alla trasferta di Piacenza per valutare bene le cose e studiare, di concerto con tutti i clubs genoani, se non fosse effettivamente il caso di “boicottare” quella partita di ritorno (e per una volta i ragazzi sapranno farsi valere alla grande anche senza il consueto straordinario sostegno dei loro tifosi).

Una protesta contro certi falsi moralismi e, soprattutto, per evitare di regalare a chi non lo merita, un altro strepitoso incasso grazie ai nostri soldini.

Certi comportamenti ed i troppi discorsi fuori luogo fatti dal presidente e dall'allenatore di quella squadra non possono, infatti, essere archiviati e dimenticati tanto facilmente come, forse, loro potrebbero illudersi.

Una rivalsa ferma e civile (e molto peggio, del resto, sarebbe andare là e rischiare incidenti, per sottolineare e condannare certi inaccettabili comportamenti ed atteggiamenti), che avrebbe, probabilmente, anche una notevole risonanza nazionale, non sarebbe del tutto fuori luogo, anzi.





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