Mimetizzato fra le statue di Villa Rostan, ho preso appunti sul primo allenamento del Genoa post-natalizio.
Spalti gremiti, temperatura mite e campo perfetto: il verde del prato era addirittura abbagliante rispetto alla palude del Ferraris.
Fatta la conta dei presenti, detratti gli assenti, ce n'era uno in più.
Il 50% di Masiello ha palleggiato a lungo con il 50% di Criscito e, sommando i due, possediamo un centrale coi fiocchi.
Alto, biondiccio, ben piantato, giovane e in salute, mi ha fatto un'ottima impressione.
Il gruppetto dei portieri caracollava dietro Spinelli (non quello dei containers): Rubinho, Scarpi, Russo e Barasso, in stretto ordine gerarchico.
Il preparatore Pilati inanellava giri di campo in bicicletta seguito da Borghese a piedi: anche lui aveva chiesto la bicicletta a Babbo Natale, ma sotto l'albero ha trovato soltanto le scarpe da tennis.
A un tratto è arrivata un'auto targata S.Marino, e tutti si son chiesti chi mai avessimo comprato: ho pensato a Bonini ma io me lo ricordavo biondo e poi dovrebbe avere ormai 52 anni; comunque, poichè era una Opel Corsa del 92, è escluso che fosse di un giocatore, visto che il più sfigato possiede la Volvo Intercooler.
Si è notata l'assenza di Stellini, forse per evitare fortuiti incidenti di gioco, e anche di Zeytulaev, sperduto fra le steppe dell'Uzbekistan; Forestieri invece è partito per il ritiro della Nazionale dopo essersi allenato intensamente ogni giorno durante le feste.
Mentre i ragazzi si sgranchivano con scambi veloci di prima, le chiacchiere della gente vertevano sul dopo.
Ciascuno sfogliava i petali della margherita e alla fine, togli uno e togli l'altro, è parso evidente che non compreremo nessuno.
Jimenez se lo pappa la Lazio, ma non si sa con quali soldi.
Floccari tampinato da Lecce e Bologna, Di Napoli inseguito dal Parma.
Caracciolo, Maccarone e Di Vaio piacciono al Torino, ma ai granata si è offerto pure Cavenaghi, stufo della passione un po' freddina dei Russi.
Ventola è ambito da Livorno e Parma, mentre Danilevicius fa gola a Cagliari e Lecce.
Bogdani, Bianchi e Boijnov sono nel mirino del Palermo e, com'è noto, Pavone è corteggiato dall'Udinese.
Da Siviglia giunge notizia che Chevanton non ci pensa neanche a venire al Genoa, e pare che lo staff medico rossoblu abbia tirato un sospirone di sollievo, anche perchè fra poco dovrebbe tornare Figueroa per il secondo collaudo con tagliando e bollino blu.
A questo punto chi resta? Ah sì, Oscar Brevi, che secondo Adamoli è un pallino del presidente.
Si dice anche che la Reggina voglia indietro Cozza perchè solo lì sanno come farlo rendere; potrebbe così aprirsi la strada per Giacomo Tedesco al Genoa, società ambita da tutti i "fratelli" dei giocatori.
Dopo Bonetti, Brevi e Coppola, ora anche il fratello di Tedesco: sono già in allarme i gemelli Filippini, i fratelli Grimm, i fratelli Fabbri e i fratelli Dieci che, dopo aver sponsorizzato il Cesena di Lugaresi, sono rimasti in nove.
Improvvisamente, nel pieno della discussione, qualcuno si accorge che il mercato comincia il 4 gennaio e che per ora le trattative sono fuori legge: siamo già esausti e non siamo ancora partiti.
Nel tiepido pomeriggio di Pegli, Gasperini osserva ed elabora misteriose strategie per Pescara, là dove han vinto tutti e sarebbe scortese non adeguarsi.
Nessuno ha più chiarito se il Genoa sia tra le squadre con il mercato italiano bloccato dalla Covisoc, ma sembra strano che tanto attivismo sia solo virtuale.
L'ultima nota riguarda l'incredibile confusione giornalistica sui cambi delle divise.
Non si parla delle magliette raglan, ma della differenza fra 5 milioni di dollari e 5 milioni di euro che, negli articoli, vengono confusi e scambiati alla pari invece che a 1,30.
L'unica speranza è che Pavone venga pagato in sterline, tanto per non far confusione.