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il Grifone in campoIl pendolo oscilla
20/05/2007

  

A.S. Bari                                2

(6' s.t. Ganci; 12' Scaglia)

 

Genoa C.F.C.                         2

(20' Criscito; 35' Di Vaio)

 

 

 

"Mi fa paura quel Ganci, ha l'occhio torvo e il malleolo veloce".

 

Non eravamo in molti, nella saletta del circolo, mentre invitava all'aperto il sole caldo  primaverile. Gli occhi fissi al televisore, si cercava di indovinare con ansia, dalle prime azioni, il futuro sviluppo di una partita importante.

 

 


Il Genoa aveva il possesso della palla e del campo ma non dello spazio. Il Bari era piazzato in assidua difesa ma con due veloci giocatori d'ala sapeva disturbare i nostri Bega e Criscito, chiamati spesso ad allargarsi. Man mano che la partita procedeva il  Genoa sembrava sempre meno capace di farsi pericoloso.

 

"Ma cosa fanno? Se giocano così non vinceranno mai".

"Continuano a perdere palloni".

"Il Napoli è sempre 0-0 ?"

"Non era rigore, Rubigno ha preso la palla netto".

"Era Rossi che tratteneva...".

 

La seggiola diventava scomoda. Dovevo allungare le gambe che formicolavano per la tensione. Ora il Bari dominava anche a metà campo e sembrava per andare in gol da un momento all'altro.

 

"Alè, ghe semmo, il Napoli vince 1-0".

"Riescono a segnare sempre dopo mezz'ora".

 

Per fortuna il primo tempo di questo brutto Genoa finisce senza porte. Un respiro di sollievo, una stirata alla schiena, e si va a spiluccare sullo schermo qualche notizia.

 

"La classifica dà il Napoli a 72, vuol dire che il Modena ha pareggiato, ha pareggiato!".

 

Dopo un mediterraneo di pubblicità finalmente leggiamo l'1-1. La ripresa ci vede speranzosi.

 

"Negli spogliatoi avrà ben detto qualcosa".

 

Macché! Il Genoa anche sbanda in difesa, si va al disastro. Proprio quel Ganci infila Rubigno a mezza altezza, dopo aver evoluito indenne tra De Rosa, Criscito & C.  Neanche il tempo per esaurire le imprecazioni che arriva anche il 2-0! Traversone alto da destra, difesa battuta, la traversa respinge ma fa ricadere la palla in area di porta, Rubigno e Scaglia sono a terra vicini al pallone, al barese basta allungare la gamba. Da quel momento intorno a me le esecrazioni volano.

 

Periodicamente la televisione si distoglie dall'azione per far vedere Galeoto che protesta. Non si capisce se trasmettono una serie di ripetizioni che si riferiscono sempre all'azione del secondo gol, in cui era stato spintonato, oppure se continua a protestare ad ogni azione in corso. Non importa, l'attenzione è altrove.

 

"Perché non sostituisce Leon?".

"Perché non sostituisce Di Vaio?".

"Perché non sostituisce Rossi?".

"Non serve, bisognerebbe sostituire tutta la squadra".

"Proprio ora che il Napoli pareggia!".

 

Ma, oh sorpresa, sostituisce De Rosa. Ne intuisco il senso: si vuole Galeoto di spinta sulla destra in appoggio a Rossi liberando Leon verso sinistra.

 

"Ora attacchiamo noi".

 

E poi, oh meraviglia, proprio da sinistra il docile appoggio di Leon e la serena prontezza di Criscito portano al 2-1.

 

"Forza ragazzi!".

 

Il Genoa si è svegliato davvero e certo il Bari ha perso il dinamismo iniziale.

 

Di Vaio, che appartiene alla banda degli esecrati, ben appostato sul palo esterno infila il pareggio da sotto in su, con trionfale precisione e prontezza.

 

"Era facile".

"Ne ho visto tanti sbagliati, di palloni così!".

"Forza che vinciamo".

 

Non vinciamo, anzi nel finale Vignaroli libero tira per fortuna troppo vicino a Rubigno che non manca la opportuna risposta: l'ultima delle occasioni sprecate dai baresi!

 

"Rigore! Ah vigliacchi! Al Napoli hanno dato un rigore!"

 

Avevamo un servizio radio all'auricolare. L'addetto alle informazioni esce fuori per sentire meglio.

 

Respiro di sollievo al grido di: "parato!". Finita la passione per la nostra partita, eccoci attaccati alla cronaca ancora piuttosto lunga del finale della partita di Napoli.

 

"Hanno pareggiato. Tutto come prima. Possiamo essere contenti".

"Se siamo contenti d'aver pareggiato una partita che volevamo vincere vuol dire che abbiamo giocato male".

"Abbiamo giocato male sì, non hai visto? Una volta può capitare. L'importante è non aver perso".

 

Eravamo entrati facendo conti su conti sulle varie possibilità.

 

Usciamo facendo ancora conti su conti. Sono meno complicati ma ugualmente incerti. Manteniamo i 2 punti sulla terza ma non ci sono più i 10 tra terza e quarta.

 

Una delle prossime partite sarà definitivamente decisiva, ma non sappiamo ancora  quale sarà.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 



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