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l'opinione''Vincere in trasferta'' di Nemesis
17/07/2007

 

Siamo pronti, tra poco si comincia.

Dopo inenarrabili sofferenze patite in 12 anni (o 12 secoli?) di Medio Evo, eccoci in prima fila per l'esordio nel Rinascimento.

Ci gusteremo la dimensione che ci spetta, ma non solo sui campi di calcio: anche il contorno avrà un sapore diverso.

 


Sulla Gazzetta passeremo dalla pagina 18 alla pagina 6 e in Tv lo "speciale serie B" farà a meno di noi.

Finalmente sfuggiremo al ballottaggio con lo Spezia per l'ordine gerarchico nei servizi del TG3 e avremo un posto riservato nelle varie Domeniche Sportive, pur con le inevitabili arrabbiature verso la sudditanza dei conduttori.

Troveremo gli arbitri "migliori", anche se nessuno di loro vorrà rovinarsi la carriera assegnando un rigore dubbio alla neopromossa Genoa, ma ci abitueremo in fretta.

Altra novità sarà la fine delle pigre domeniche fuoriporta e la vigorosa ripresa dello shopping al sabato pomeriggio, con probabili effetti disastrosi per il portafoglio.

Cosa manca ancora?

Ah sì, una cosa da niente: la mutazione genetica della mentalità.

E' innegabile che gli ultimi 3 anni, con 3 campionati vinti, ci hanno abituati a soddisfazioni sopra le righe e a risultati eclatanti, ma proporzionati al contesto.

Abbiamo sempre giocato per vincere e, chiunque incontrava il Genoa, cercava l'impresa moltiplicando le energie per batterci.

Marassi è stato quasi inespugnabile e ogni trasferta era una possibile conquista.

Oggi, pur con la consapevolezza che l'offensivo Gasperini è sempre lo stesso, capisco che gli avversari saranno dei giganti e che, dal terrificante "Golia", ci trasformeremo nel coraggioso "Davide", con in saccoccia le fionde adeguate.

Mi riferisco proprio al nostro rapporto con i risultati delle trasferte, perchè ho lontani ricordi di gioie immense ma fatalmente rare, e temo che in serie A non saranno frequenti.

Vincere fuori casa è un'emozione prorompente, che avvolge lo stato d'animo e modifica l'umore.

0-1... e perfino la grafica inciampa perchè altera la scorrevolezza della sequenza.

0-1... a leggerlo si ha un sussulto, e a pronunciarlo si esegue un ritmo sincopato in levare.

0-1... e anche l'encefalogramma di un pacioccone evolve nell'ottavo grado della scala Mercalli.

Sappiamo tutti quanto sia bello vincere al Ferraris e, in qualche modo, sentirsi partecipi del trionfo: le mura della nostra cittadella diventano bastioni e per nessuno è mai stato agevole violarle.

Eppure, il fascino della vittoria in trasferta è più subdolo perchè ha in sè il sapore del proibito e il senso del mistero.

E' la profanazione di un tempio, o forse è una guglia gotica che improvvisa si protende verso il cielo e anche la storia, nel suo taccuino, annota l'evento che tramanderà ai posteri.

L'orgoglio genoano si appaga e, nei giorni a venire, rimarrà un retrogusto di goduria, ottimo per disegnare nuove frontiere, lontane e ardite.

Il Genoa, tranne qualche annata speciale, non si è mai distinto per meriti corsari e ho misurato le sue vittorie in trasferta nei campionati di A dal dopoguerra a oggi.

 

 1946-47 =  1

1947/48 =  3

1948-49 =  1

1949-50 =  0

1950-51 =  1

1953-54 =  1

1954-55 =  3

1955-56 =  1

1956-57 =  4

1957-58 =  2

1958-59 =  4

1959-60 =  1

1962-63 =  0

1963-64 =  3

1964-65 =  2

1973-74 =  1

1976-77 =  3

1977-78 =  0

1981-82 =  0

1982-83 =  1

1983-84 =  1

1989-90 =  3

1990-91 =  4

1991-92 =  2

1992-93 =  2

1993-94 =  2

1994-95 =  2

Coraggio Grifone, affila gli artigli e vendicati di tante umiliazioni.

Non temere l'altrui blasone, perchè il nostro non ha eguali.

Chi ti guida in campo ha coraggio e conosce il mestiere, e noi siamo pronti al rischio di chi osa.

Coraggio Grifone, concedi alla nostra passione il diritto di sperare sempre, e lasciaci immaginare che domani, dalla nebbia di un campo infame, spunti un guerriero in maglia bianca con banda rossoblu sul petto che, imbroccando un tiro all'incrocio, sovverta il risultato, il pronostico... e la sorte.

Nemesis



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"''Vincere in trasferta'' di Nemesis" | 1 commento
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La mia prima trasferta
di RABAX il 17/07/2007 07.59

ricordo fu a Firenze.

Non c'era Sky in allora, sì non parlo di qualche anno fa, e subivo il fascino delle trasferte in modo particolare.

Bimbetto acquistai un biglietto presso un'Agenzia di viaggio a Deffe ed il giorno dopo un pulman, di buon'ora partenza per Firenze.

Toccavo il cielo con un dito, vivo la gioia intensa ed ingenua della mia prima trasferta.

Tutto bello ed esaltante, solo che la giornata mi riservò un epilogo non esaltante: si perse, se non ricordo male, 5-0 ed alla fine insieme ai grandi del gruppo vidi anche le lacrime di Ghezzi umiliato da quella graniola di reti.

Sempre in quell'anno ricordo poi la trasferta a Milano.

Da solo in treno, poi non so come a S. Siro prestissimo.

Non c'era ancora nessuno.

Non ci crederete, ma scavalcai le recinzioni circolari, devo dire con incredibile facilità, e mi andai ad appollaiare da qualche parte in attesa della partita.

Incredibilmente non successe nulla, non ci furono problemi e mano a mano che lo stadio si andava popolando uscii tranquillamente allo scoperto e la feci franca.

Nulla di premeditato, molta incoscienza e, evidentemente, il servizio d'ordine di quegli anni allo stadio era molto diverso: altri tempi.

Anche lì non ci coprimmo di gloria, troppo forte il Milan, ma restò il ricordo di un'avventura nata e realizzata davvero per caso.

Oggi con i capelli grigi, arrossisco, mentre lo confesso, mi sono molto impigrito e poi, mi spiace dirlo, ma per tanti motivi le trasferte per me non hanno più lo stesso fascino di una volta.

I ricordi più recenti (leggi Piacenza) non sono proprio esaltanti e, non a caso, Mantova volutamente l'ho "scansata".

So bene che sulle trasferte il Popolo genoano la pensa molto diversamente e le vive con grande, ammirevole, gioia e partecipazione, vedremo, mai dire mai.......





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