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il Grifone in campoSconfitta nell'equilibrio
12/11/2007

 

Reggina Calcio                                2

(32' I t. Amoruso;  36' II t. Joelson)

 

Genoa C.F.C.                                    0

 

 

Il nostro Genoa ancora ha mantenuto la sua tradizione soccorritrice nel far visita ad una squadra in difficoltà di classifica e con fame di vittoria. La Reggina non aveva ancora vinto una partita? Ecco che arriviamo noi.

 

Ma questa sconfitta non è generata da un difetto di virtù nel comportamento. Il Genoa non è stato secondo per generosità e costantemente ha cercato l'attacco, prevalendo per possesso di palla e quantità di azioni.

 

 


Se ci domandiamo allora se ci sia stata avversaria la sorte, ebbene, sì, dobbiamo dire che la fortuna ci è stata contraria.

 

Se cerchiamo una spiegazione razionale, troviamo che l'attacco era scarsamente armato, un po' leggero, direi vaporoso.

 

L'argomento della sfortuna si fonda sulla traversa colpita di testa da Di Vaio quando eravamo sullo 0-2 e principalmente su due decisioni dell'arbitro Trefoloni nei minuti iniziali dell'incontro. Il sig. Trefoloni nel complesso ha arbitrato bene, ma in apertura di gara ha ignorato una spinta a Konko in azione ficcante in area di rigore che senza dubbio comportava gli estremi per la massima punizione e pochi minuti dopo ha fermato Figueroa che andava a rete per una spinta al confronto insignificante, ammesso che di fallo si potesse parlare e non di una pulita "veronica" sull'avversario.

Per terminare il commento sull'arbitro, non vorremmo vedere ammonizioni come quella comminata al 36' a Valdez, che era semplicemente stato fermo. Ma, come detto, Trefoloni nel complesso è stato bravo.

 

L'attacco del Genoa per la prima volta si incentrava su Figueroa. Rispetto a tanto esordio, in questa difficile partita, il nostro allenatore, come mi sembra, dovendo scegliere se schierare un'altra punta in suo appoggio, per aprire il gioco, oppure contare su un folto manipolo che lo sostenesse alle spalle, ha preferito infittire la manovra di centro campo.

 

Nella prima mezz'ora di gioco abbiamo visto soltanto due buoni tiri a lato, il primo di Juric, il secondo di Barreto.

 

Il quale 0-2 ha preso forma in frangenti inaspettati: nel finale del primo tempo, attraverso un prolungato corpo a corpo al limite dell'area di porta tra Amoruso e Lucarelli, vinto dal granata, e poi nel secondo tempo da un pregevole colpo di testa di Jölson a conclusione di un bel traversone dalla destra.

 

Soltanto nel primo quarto d'ora del secondo tempo hanno giocato insieme Figueroa e  Di Vaio e l'attacco ha acquistato in incisività. Anche Sculli, sostituto di Figueroa, ha fatto buone azioni da punta.

 

Figueroa, tanto atteso, è piaciuto per intelligenza di gioco, morbidità e prontezza di tocco, senso del giusto movimento. (Ha avuto due occasioni di testa ma non ha colpito bene, alzando la palla – certo deve riacquistare confidenza col gioco, oltre che il pieno vigore fisico).

 

In sostanza, il portiere avversario è stato impegnato (da Di Vaio e Sculli) soltanto nel finale, sullo 0-2.  Non è un grande merito per una squadra che ha tenuto lungamente in mano il giuoco, ma non ci sono ragioni per pensare che sia in corso una flessione di rendimento. 

 

Il Genoa non è stato secondo come spirito, ma la Reggina ha fatto un'ottima partita, dimostrandosi ben organizzata e volitiva. La gara è stata vivace fino alla fine, in un crescendo di buon agonismo.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

 



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"Sconfitta nell'equilibrio" | 1 commento
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Una brutta domenica
di RABAX il 12/11/2007 08.06

Soprattutto (ma non solo) per quello che oramai succede fuori dagli stadi.

Mi dissocio subito da questa oramai dichiarata guerra tra ultras (meglio dire anche teppisti ed infiltrati) e polizia che è l'ultima cosa che conti in questi momenti.

Conta che per il calcio un altro ragazzo ha perso la vita, un'altra famiglia, alla quale inviamo le nostre sentite condoglianze, è in lacrime.

I “mai più” di tanti altri tragici episodi pensati, detti e scritti del passato sono sempre più un flebilissimo ricordo, patetico ed illusorio, purtroppo.

Quando la spirale della violenza si mette in moto, inevitabili, poi, arrivano sempre, più o meno gravi, le conseguenze.

Bisognerebbe ricordarselo ogni volta, inutile poi invece arrovellarsi sulle colpe, spesso più dalla solita parte, a volte a sbagliare sono gli altri.

Se il calcio non muovesse interessi, anche economici, così importanti sarebbe assurdo, inconcepibile distogliere le forze dell'ordine dai loro compiti istituzionali per consentire al "giocattolo" di andare avanti, di più (e lo dice uno malato di calcio, o meglio dl Genoa) varrebbe ancora la pena di continuare così?

Mi hanno colpito di recente le parole di un operatore umanitario che vive e lavora da anni in Bosnia Erzegovina.

Un tempo, ha ricordato con una punta d’amarezza, qui le due comunità vivevano in pace, convivevano tranquillamente, c'erano di frequente anche matrimoni misti, poi la politica ha rovinato tutto.......

Qualcuno penserà: c'entra?

Altri penseranno subito, eccolo, facile, tanto in questo momento, è di moda puntare il dito sempre da quella parte.

Non lo so, ma francamente il dubbio che anche nel calcio questo sia, in buona parte, l'origine di tanti problemi sovviene, eccome.

Tiremm'innenz (?!?).

Per il Genoa, a parte una difesa ancora una volta un po' traballante, non andrei a "scervellarmi" più di tanto come mi pare stiano facendo in tanti: a nessuno viene il dubbio che senza un giocatore come Boriello non sia lo stesso Genoa: troppo facile? Mah........





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