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il Grifone in campoLa Lazio (non) rovina la festa
12/05/2008

 

Genoa                                   0

 

Lazio                                     2

 

(p.t. 32’ Pancev, 47’ Rocchi)

Partita casalinga "bis", al Ferraris dopo l’Empoli passano anche i biancazzurri capitolini.

 

 


E’ proprio vero che è lo spirito che muove la materia ed un Genoa appagato senza motivazioni ne incentivi particolari perde la terza partita di fila e con essa l’ottavo posto in classifica.

Il pubblico genoano non gradisce più di tanto, ma alla fine, come giusto e doveroso, saluta calorosamente e ringrazia i suoi beniamini per aver regalato loro uno dei più divertenti e tranquilli campionati di questi ultimi anni.

La partita mostra subito una Lazio tutt’altro che in disarmo, forse niente di particolare in difesa, ma un centrocampo ed un attacco notevoli.

Personalmente sono rimasto impressionato dalla straripante bravura e personalità mostrata da Behrami, un giocatore che non avevo mai rimpianto troppo, ma che ora è diventato davvero bravo.

Ieri sino a che è stato in campo ha fatto la differenza.

Chiaro, però, che la partita più che vincerla la Lazio è stato il Genoa a perderla.

Intanto la scelta di lasciare Borriello in panchina, per molti abbastanza criptica.

Probabilmente, visto il periodo non troppo esaltante potrebbe essere stato un espediente per far uscire il ragazzo dall’ossessione del gol a tutti i costi: si sa che certe cose riescono meglio quando non ci si fissa troppo.

Non mancano i maliziosi che hanno subito pensato all'“espediente” di non farlo giocare per non ”svalorizzarlo”.

Il giocatore, infatti, potrebbe essere penalizzato dalle ultime partite un po’ sotto tono a fronte di un campionato da incorniciare, visto che sono le immagini più recenti quelle che, spesso, restano maggiormente impresse.

Per i meno “maligni” ..…"vedrete che il giocatore non è nemmeno in panchina"…… il ragazzo forse non sta troppo bene, potrebbe avere avuto, vedi caso, problemini simili a Leon.

L’uscita dei giocatori dagli spogliatoi per il canonico riscaldamento pre-partita, che è il momento in cui scopri in anteprima le scelte di Gasperini (ovviamente bisogna arrivare un po’ prima), in effetti,  un po’ ha scioccato........"ma come non c'è Borriello?"........., anche se il coro "Lucho", "Lucho" si è subito diffuso a macchia d’olio.

Il "delantero" argentino ha, in effetti, fatto la sua parte dimostrando una classe superiore, ma questa volta, ancora, senza incidere in modo determinante, anche perché non troppo supportato, ed a volte capito, dai compagni.

L’atmosfera è rilassata e di festa ed i giocatori rossoblù, che magari speravano in un avversario un po’ più stanco ed arrendevole, provano a segnare e ci vanno anche vicini, ma alla fine ci riesce la Lazio che ci “stende” con un micidiale uno – due.

Nell’intervallo scalda i “garretti” Marco Borriello e si rivede in campo il tanto invocato Genoa a due punte.

Anche questa volta, però, il risultato non è eclatante, anzi si assiste alla quasi scomparsa di Figueroa.

Come  accade non di rado, l’improvvisazione non paga e ci vorrebbero schemi appositi, studiati e preparati a modo ed allora, probabilmente, questi due campioni schierati insieme potrebbero diventare devastanti in misura proporzionale alle loro indubbie qualità.

Se ne riparlerà l’anno prossimo se le vicende di mercato lo consentiranno e certe promesse del Presidente del Milan saranno mantenute, altrimenti in assenza di controprova ne discuteremo una vita ed ognuno rimarrà della sua.

Un palo, credo di Konko, mette il sigillo ad una giornata poco propizia, ma nella gradinata Nord, grandissima come sempre, e poi in tutto lo stadio si crea un’atmosfera gioiosa e grandi cori salutano ed esaltano i nostri beniamini.

Con la vittoria la gente probabilmente sarebbe stata ancora più generosa.

I cori hanno invece “incoronato” solo quelli che, a giudizio di tutti, sono stati determinanti in quest’annata splendida e, speriamo, “ripetibile” e, perché no, migliorabile.

Sarà l’esaltazione dell’effimero, ma immedesimandomi in loro, ottenere tanto e tale consenso popolare immagino che sia un’emozione non da poco ed un ricordo incancellabile della propria vita

Di seguito  citiamoli  allora gli “Oscar” del Genoa 2007- 2008: Marco Rossi, Marco Borriello, Gian Piero Gasperini ed Enrico Preziosi.

Il cuore, si sa, spesso fa parte della ragione e credo che ancora una volta, senza niente togliere ai grandi meriti di tutti gli altri giocatori tecnici e dirigenti, il grande cuore rossoblu abbia saputo capire e premiare in modo particolare chi, probabilmente, ha dato, forse, qualcosa in più.

Loro, tutti, hanno voluto a loro volta ringraziare i tifosi per lo straordinario sostegno ricevuto durante tutto il campionato.

Insomma davvero una bella storia finita, Lazio o non Lazio, nel modo migliore.

Spiace magari per chi avrebbe voluto tutto e subito, ma questo nel calcio, come nella vita, difficilmente è possibile.

Ci sono, peraltro, tutti presupposti per crescere.

Il Joker, chiaro, ci dovrà mettere molto del suo (quanti milioni d’euro in più gli costerà quel giro di campo che Gasperini ha voluto a tutti i costi si concedesse?).

L’esperienza fatta sicuramente ci regalerà giocatori più maturi e di spessore, parlo della rosa attuale, se poi il turnover “riuscirà” in modo intelligente ed efficace, anche cullare maggiori ambizioni risulterà tutt’altro che velleitario.

Alè!

Giancarlo Rabacchi



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