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Genoa CricketIl Genoa Cricket cede ma piace
12/05/2008

 

Venezia Cricket 2006        134 / all out  22° over

Genoa Cricket 1893             91 / all out  28° over

 

 

Mi riaffiorano, da vecchio, le emozioni del dilettantesimo.

 

Si parte alle 5 da Genova. Un cappuccino con chifaro in autostrada. Arriviamo a Marghera circa le 11, direttamente al campo.

 

Gioia per gli occhi e per lo spirito. Si giocherà in un grande prato al centro dell’ampia pista podistica di un impianto destinato all’atletica. La pista, a 6 corsie, in tartan rosso, non ha la minima imperfezione. Tutt’all’intorno alberi. Vicino c’è il mare, che si protende in un canale dove si muovono barche: al vederlo, un giocatore ha detto: “Sembra Sri Lanka”. Sole brillante, venticello fresco, profumi di primavera. Ah, gioventù!

 

 


Cominciano le operazioni preliminari. La corsia centrale è disegnata direttamente sull’erba, che non è all’inglese, ma a ciuffi. Sarà un gioco difficile; perplessità dette all’arbitro Fernando, di colore, che arriva da Torino. I Veneziani (di nome) hanno tuta grigia con filetto verticale verde-nero-arancione: i colori della fusione tra Venezia e Mestrina della squadra di calcio: già l’avevamo visti giocare bene al campionati di Serie C dell’anno scorso, dove avevano fatto secondi. Ci ricordano con orgoglio che uno di loro era stato premiato come il miglior lanciatore.

 

Non chiedetemi del comportamento del pubblico, non c'era proprio nessuno.

 

Vinciamo il sorteggio e scegliamo di lanciare. Il nostro scopo tattico, di mettere subito sotto pressione gli avversari, è presto raggiunto: la partenza è favorevole, diversi battitori avversari vengono eliminati nei primi “overs”  - Niranga ne elimina ben 5. Resistono molto bene gli ultimi due, che accumulano parecchi punti, ma infine dopo 21 delle serie di 6 lanci anche il decimo se ne va e il “tempo” (inning) si conclude con nostra soddisfazione.

 

In precedenza un cattivo rimbalzo era arrivato di striscio in faccia a un battitore del Venezia che non aveva avuto la previdenza di usare l’apposita maschera.  Durante l’interruzione, l’arbitro aveva proposto di porre termine ala gara con risultato “draw”, cioè di pareggio, a causa dello stato del terreno. La proposta era stata respinta anche dal nostro capitano, per le 6 + 6 ore di viaggio che sarebbero andate vanificate e per il senso sportivo di ricerca della vittoria.

 

Sono ormai passate le 15 e finalmente arriva l’ora della refezione, che si manifesta estremamente frugale. Pazienza. Bisogna resistere.

 

Ora sono i nostri in campo colle mazze, e ancora una volta l’inizio ci è favorevole:  la proiezione dei punti che stiamo accumulando ci culla all’ottimismo. Col passare del tempo l’andamento peggiora. In pratica battere diventa difficilissimo a causa del forte deterioramento del terreno di gioco. L’erba se n’è andata, restano zolle ineguali, la palla s'impenna o slitta. I nostri battitori sono costretti a un gioco di difesa ma diverse volte non riescono ad evitare che la palla colpisca i paletti alle loro spalle (“wickets”) e vengono eliminati uno dopo l’altro. Gli avversari tirano bene, insidiosamente. Alcune decisioni dell'arbitro non sono convincenti. Il nostro coallenatore Reynolds, ch’è sceso in campo anche lui, con la sua calma ed esperienza è colui che resiste più a lungo, “da vero Grifone”, come mi hai avuto a dire, con orgoglio, grande James!, ma le terribili cinque della sera ci vedono ineluttabilmente sconfitti.

 

Questo è dunque il racconto della prima trasferta della storia del Cricket di Genova, la più lunga del campionato.

 

Nel viaggio di ritorno, rifocillati con un panino lungo la strada, ci scambiano  proponimenti di atroce vendetta, quando ci ritroveremo qui sul nostro campo.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 



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"Il Genoa Cricket cede ma piace" | 1 commento
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Grande Vittorio!
di Frizzi44 il 12/05/2008 17.56

Splendido resoconto! Da "grande" potrai fare il corrispondente di guerra!

Certo che, a pensarci bene, un pareggino a tavolino...

Sì, lo so, "that's just not cricket"!





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