Oggi a “Liguria in diretta – Sport” è stata data ampia anticipazione del tema che domani Vittorio Sirianni tratterà nella sua trasmissione “Doppia Rete” in onda su Primocanale e Telecittà: il progetto per un nuovo stadio di proprietà della U.C. Sampdoria localizzato a Sestri Ponente.

Sirianni è favorevole senza riserve a questa iniziativa, cosa nota e legittima, ma nelle anticipazioni di oggi ha creduto bene di aggiungere fervide certezze sul fatto che il Ferraris “non è sicuro”.                        

Tutto lascia  prevedere che anche domani questo messaggio avrà spazio nella sua trasmissione, trovando terreno fertile in una pubblica opinione bombardata da una campagna mediatica che ha come obiettivo quello di far crescere comunque e dovunque la paura.

Qualcuno che ne abbia titolo, o anche solo l’opportunità, dovrebbe però suggerirgli qualche cautela e magari anche richiamargli norme elementari di professionalità.

Sta di fatto che lo scorso 9 giugno proprio a “Liguria in diretta – Sport” è stato ospite il dirigente di Pubblica Sicurezza cui fa capo la delicata questione, al quale Giovanni Porcella ha posto questa domanda: “Questo stadio è sicuro così o ha bisogno di ulteriori messe a punto?”

Ed ecco la risposta: “Da tecnico posso confermare che … LO STADIO SI PUO’ CONSIDERARE PIENAMENTE SICURO.”

Ecco: da tecnico. Questa precisazione impegna la professionalità del conduttore e dell’emittente, che non possono ignorare il giudizio senza equivoci pronunciato solo tre mesi fa in una “loro” trasmissione, giudizio che diventa un fatto dal quale non può prescindere ogni discorso sul Ferraris.

Se posso aggiungere un mio pensiero, vorrei ricordare che Luigi Ferraris era un ragazzo che ha piegato e riposto una maglia da calcio rossoblù per indossare il grigioverde, e che quella maglia non l’ha potuta mettere più. La sua memoria è un valore del calcio molto prima che un valore del Genoa e per questo merita rispetto, rispetto da parte dei giornalisti che parlando dello stadio che porta il suo nome non devono nascondere la verità e anche rispetto da parte del Presidente della U.C. Sampdoria che non deve far finta di non sapere a chi lo stadio è dedicato, come già ha provato a fare.

Maurizio Pezzolo