sfondi una porta aperta.
In Italia, purtroppo, l'informazione non asservita al potente di turno oramai è merce rarissima, come trovare i famosi quadrifogli nei prati.
Morto Biagi, che peraltro era stato, appena possibile, abbastanza, emarginato, si fa fatica a trovare voci libere che informino l'opinione pubblica senza guardare in faccia a nessuno come si fa, almeno credo, ad esempio in America.
E le rarissime eccezioni se la passano, pure, abbastanza maluccio.
Oramai è cresciuta e si è largamente diffusa l'erba maligna della faziosità.
Premetto subito a scanso d’equivoci che chi ha vinto, democraticamente e largamente, le elezioni è giusto che governi e che lo faccia per l'intera legislatura, si giudicherà alla fine.
Detto questo vorrei affermare che, a mio avviso, uno dei pochi giornalisti che, ancora (per quanto?), dice quello che pensa senza remore e condizionamenti è Travaglio.
Guarda caso etichettato dalla pletora "in ginocchio" come "fazioso" (mio padre, in questi casi, mi ricordava quel corvo che diceva ad un merlo "guarda come sei nero").
Rarissimamente questo giornalista ha perso le peraltro ridotte cause legali subite per presunta diffamazione, ed allora è in atto da tempo una continua martellante campagna di delegittimazione (viene in mente il detto che una malignità ripetuta tante volte finisce per essere percepita, comunque, come verità).
Faccio fatica a ricordare qualcuno che entri nel merito delle sue affermazioni e ne dimostri l'infondatezza.
Più comodo, invece, sfuggire la sostanza e rifugiarsi a volte sui "modi", o sui "tempi", oppure ancora "sull'insistenza" e quant’altro.
L'altra sera in TV, piuttosto che niente, un "autorevole" ex ministro gli ha dato del “sapientone".
Termino subito l'inciso politico, che mi perdonerete e che non ha altro scopo se non quello di capire il momento italico attuale su questo versante, per dire che, se dopo che in quella trasmissione TV, dedicata alle vicende dell’oramai ex Alitalia, si sono venuti a sapere i "maneggi" che ci sono stati dietro alla facciata di salvare posti di lavoro, di mantenere l'italianità e quant'altro (pare sia stata anche prevista per legge l'impunità qualsiasi cosa combinino, almeno questo è stato detto e non smentito), in un paese normale delle due l'una od un'immediata chiara smentita con tanto di querela o gli interessati dovrebbero rapidamente andare a nascondersi.
Qui no, si è liquidato tutto con un "sapientone" all'incauto che ha “osato”.
Se questi sono gli esempi che arrivano dall'alto, figurati un po' se qualcuno, nella stessa TV di Stato e, quindi, di tutti, riesce ad avere l’equilibrio di dire che sì al Ferraris c'è stato un grosso errore arbitrale, ma sono cose che possono capitare.
Per esempio lo scorso anno è successa esattamente la stessa cosa a favore della Roma, alla quale, magari, ricapiterà.
Dai Franco, non fare anche Tu il "sapientone"!