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il Grifone in campoA quattro punti dalla vetta
20/10/2008

 

 

Genoa                         1      ( 20 pt. Biava)

 

Siena                           0

 

Primo tempo spettacolare, quasi da toccarsi, adrenalina nella ripresa, ma alla fine, sia pure con un minimo di fortuna (che aiuta gli audaci), si cala il poker di vittorie casalinghe

 

 

 

 

 


Di là dai titoli abbastanza altisonanti, volutamente scelti per porre l’accento sulla quarta vittoria casalinga consecutiva, vorrei dare alla cronaca di Genoa – Siena un taglio più critico e meno esaltatorio, non certo per guastare la festa, ma perché l’impressione è che il Genoa abbia ancora potenzialità inespresse e che possa e debba fare di più ed ancora meglio.

Come da tradizione, il Siena è squadra destinata a farci soffrire.

C’è riuscita anche ieri nel secondo tempo quando le forze ci sono forse un po’ mancate, Palladino, ad esempio, è uscito stremato, e la squadra ha parecchio arretrato il suo baricentro ed ha lasciato ai toscani l’onere di fare la partita.

Intendiamoci il Siena, squadra di seconda fascia, è tutt’altro che una squadretta, ha carattere ed anche valori tecnici non indifferenti ed ha dimostrato in campo esterno anche una certa personalità.

Mi viene in mente la battuta tra le cose vere (dimostrate oggettivamente) e quelle supposte, di norma preferisco non avventurarmi più di tanto lungo le seconde, ma per una volta sono tentato a farlo ed affermo che la sensazione era che, se quel palo interno, che trema ancora, ci fosse stato meno propizio, non so dove avremmo trovato le forze per recuperare il risultato, almeno questa è stata la mia modestissima sensazione.

Attenzione non s’è rubato niente, ci mancherebbe, però manca ancora qualcosa, quel qualcosa che partite come queste te le fa chiudere in bellezza e non guardando continuamente l’orologio per vedere quanto manca, in particolare con squadre come il pur bravo Siena.

Ferrari continua a regalarci la solita amnesia a partita, in difesa talvolta si gigioneggia in modo assurdo: stavolta è andata di lusso, il Napoli, ad esempio invece, ci ha subito castigato inesorabilmente.

Non sarà il caso di smetterla?

Forse sono abbastanza severo, ma in queste occasioni solo io ho visto Gasperini furente in panca?

Al secondo anno di serie A si sono fatti anche tanti progressi.

Aad esempio l’incontenibile e decisivo Frick dello scorso campionato ieri è uscito mortificato, dopo essere stato reso del tutto innocuo.

Insomma, l’esperienza fatta la si sta anche mettendo a frutto, certo che l’appetito viene mangiando ed a questa squadra, ripeto, si può e si deve chiedere di più.

Certo anche che alcune giocate del primo tempo hanno “scaldato” il cuore, una goduria, anche per palati fini.

I giocatori cominciano a trovarsi con naturalezza, gli scambi sono fluidi, si va con efficacia in profondità senza, però, mai quei lanci alla viva il parroco del passato che erano conseguenza della mancanza di schemi e d’idee.

Se poi, a questa concezione del gioco che tanto piace al nostro Mister, si aggiungono ingredienti raffinati quali le magie di Palladino, la classe superiore e l’imprevedibilità di Milito (questo neanche in tre contro uno lo riesci a fermare, solo quando è stanco) ecco allora che ti godi un primo tempo come quello con il Siena che fa venire i lucciconi a quelli con i capelli grigi ed i più giovani sognano.

La sfortuna che ha colpito ancora Milanetto (ma era davvero pronto?) ha favorito l’inserimento di Motta che in questa squadra sembrava ci avesse giocato da anni: sono i miracoli di una classe superiore, proprio come ci avevano raccontato.

La "leggerezza" di VDB (una buona prova in nazionale a volte, evidentemente, confonde e fa dimenticare il rispetto delle regole e la giusta disciplina che deve regnare anche in una squadra di calcio, se no, non si va da nessuna parte) ha favorito l’inserimento anche del “Ruotolo con i piedi buoni”, parlo di Roman, il ragazzo uruguagio raccomandata da Pato Aquilera.

Per lui giudizio "da rivedere", anche se ha messo sui piedi di Milito una splendida palla del due a zero che non si è concretizzata solo per l’involontario ostacolo di Ayroldi che ha impedito al Principe di muoversi come avrebbe voluto ed il cuoio, comunque, colpito da par suo, anziché all’incrocio è finito alla portata del bravo Curci che, sia pure con qualche difficoltà, ha potuto metterci una pezza.

A proposito di Ayroldi, è la prima volta che non ci fa uscire “imbufaliti” dopo una partita.

Che questo abbia finalmente imparato ad arbitrare?

Prima di chiudere è doveroso sottolineare la prova straordinaria di Biava.

Belin figgeu, questo fa tutto, roccioso e puntuale nelle chiusure, anticipa benissimo e poi ha anche il vizietto del gol.

Un bel “problema” per Gasperini quando è disponibile anche il "papa greco".

Del resto, sull’alto versante, anche Bocchetti, il simpatico scugnizzo campano, mica scherza e con quel fisico affermare che insidia il più esperto Criscito non è certo un eufemismo.

Saranno,insomma, "cavolacci" del Mister se, è quando, dietro sono tutti a disposizione, anche se, detto tra noi, avercene di questi problemi!

Tutti a Milano, come recitava alla fine la Nord, speriamo senza complessi e neppure presunzione, ma per vedere cosa si vale ai massimi livelli, anche se, chiaro, che, comunque vada, non basterà una sola partita per stilare sentenza, però……

Giancarlo Rabacchi



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"A quattro punti dalla vetta" | 2 commenti
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caro Rabax
di Abbadie56 il 20/10/2008 14.35


Se uno sta andando a piedi da Genova a Parigi, e lo si vede di notte che sta dormendo in hotel, è giusto dire:
"Belin, questo dorme, non arriverà mai!"
dimenticando il cammino fatto fino ad allora?

Il Genoa non dovrebbe essere giudicato da una singola partita, ma al contrario nel Genoa andrebbe colto il "cammino".

Dalla ricostruzione iniziata l'anno della C, il Genoa è in cammino continuo e sta andando sempre avanti.
Con dei limiti e degli errori, ma sta andando avanti.
Questo è il dato significativo.
Chi si perde nei dettagli perde di vista l'insieme

Ieri a centrocampo nel secondo tempo avevamo in campo Thiago e Roman, dove un tempo avevamo, con rispetto parlando, De Vezze e Coppola.
E con questo ho detto tutto.....
*
A proposito: Roman, Thiago, Sokratis, Rubinho, Milito....
Ci sarà ancora qualcuno che dice che il nostro allenatore non vuole giocatori stranieri -sudamericani in particolare- e non vuole grandi giocatori perchè sa allenare solo "soldatini"? 

abbracci rossoblù

 



Importante passo avanti ...
di vieux_marcheur il 20/10/2008 09.58

... che non indico per la classifica contingente o pel fatto che la nostra squadra in una formazione quasi obbligata abbia prevalso su un avversario bravo come assieme e più fresco.

Il passo avanti importante è l'acquisto di una forza nuova.

Si chiama, naturalmente, Thiago Motta.

Ho ammirato particolarmente due cose, in questo giocatore.

La prima: saper "tenere il campo" pur muovendosi poco. La condizione fisica non ancora al meglio lo avrà certo consigliato di evitare l'intensità, ma il grande giocatore di metà campo non ha bisogno di correre molto, sa trovare il posto giusto e sa farsi trovare. (Chissà perché, come paragone, mi sovviene di un altro giocatore del passato, brasiliano, tuttavia assai diverso: Sani).

La seconda: il passaggio profondo, per ideazione e per "taglio", calciato in modo a volte particolare, anche con effetto frenante. Passaggio a volte non capito in tempo dai compagni; l'intesa verrà. Direi quasi che a un vecchio spettatore come me quasi non importa neppure che il pallone vada perduto: la soddisfazione  sta nel vederlo partire, calciato in quel modo.

Per ora fermiamoci.

 

 





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