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dalla redazionePiù o meno, 3 punti
06/12/2008

 

Il Presidente Preziosi ci ha dato ancora una volta occasione di apprezzare la sua saggezza. La prossima partita è come tutte le altre: ha lo scopo di aumentare i punti in classifica. Aggiungo che di seguito avremo al Ferraris l’Atalanta: ancora una gara equilibrata, un altro impegno per migliorare la nostra posizione.

 

Tra queste due partite, è evidente, la prima cattura maggiormente la nostra emozione di tifosi; ma appartiene appunto alla visione, sempre un po’ provincialistica, dei tifosi, il dare particolare attenzione agli avversari vicini di sede.   

 

  


Tuttavia la dirigenza di una società moderna di calcio, che è oggi società di grandi capitali, non deve comportarsi su una base emotiva, ma regolarsi secondo una obiettiva convenienza.

 

Invece, in confronto alla posizione del Presidente Preziosi, quale grande differenza coi dirigenti della opposta sponda!

 

Sono arrivati a dire che per loro è la partita più importante dell’anno (assecondati in questo dal tambureggiare dei giornalisti).

 

E in tale guisa si sono comportati, compromettendo anche la qualificazione in una competizione europea, magari per differenza reti, ed esponendosi a una brutta figura per propria scelta.

 

Come si spiega che navigati dirigenti abbia preso, verso il pubblico e nei fatti, un indirizzo che mi appare senza senso?

 

Infatti è evidente che una partita del girone di andata tra due squadre all’incirca a metà classifica, poco più o poco meno, non può essere, assolutamente, la partita più importante dell’anno!

 

Una ragione ci deve pur essere, a spingerli a tali assurdità. Non possono essere tanto cretini.

 

Forse a questo travisamento sono trasportati da tensioni interne e da una pressione dei loro sostenitori. Saranno in crisi da scontentezza.

 

Dunque l’avversario di domani vuole presentarsi come quella belva diventata più pericolosa dopo una ferita, o come quel pugile che dopo aver subito un brutto colpo si getta in avanti con irruenza per accendere la lotta e imporre sull’avversario la propria vitalità.

 

E’ un atteggiamento da battaglia, che può essere producente ma anche autolesionistico. Mirando a mente fredda, si può colpire il punto scoperto. Spero dunque in un Genoa capace di mantenere la sicurezza di sé.

 

Ma guarda che caso: per una partita che si annuncia, da parte loro, molto dura, hanno già sollevato una polemica sull’arbitro.

 

Coltivo la speranza di uscire da queste due prossime partite con 4 punti conquistati, non m’importa con chi, e con i nostri giocatori integri.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 



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