In clima natalizio, senza pretese e con tutto il rispetto, mi piace ricordare queste che sono tra le più conosciute parole del Vangelo.

In primo luogo, ovviamente, per quelli che soffrono e vivono più di altri le grandi difficoltà di questi brutti, "strani", periodi di crisi.

Spero non sia considerato troppo blasfemo se in qualche modo viene da pensare a quelle straordinarie parole mentre da tifosi, anche un po' "malati", ci si accinge a seguire l'ultima gara del nostro Genoa nel corrente anno.

Fuori per acciacchi vari e squalifiche molti dei nostri bigs, dentro molte "seconde linee", almeno per quello che si è visto sino ad oggi.

Il cuore dei genoani è grande, c'è posto per tutti, per chi ha onorato nel passato la nostra maglia, anche per chi, forse, non c'è riuscito ma ha acceso la loro fantasia.

Spero che ce ne sia pure un po' anche per questi nostri ragazzi da Modesto a Van der Borre a Jankovic ad Olivera che sinora per tanti motivi, anche infortuni, ecc. ecc. non hanno avuto molte possibilità di far vedere il loro valore e che, comunque, sino ad oggi hanno convinto meno di altri.

A Verona in panchina ci sono anche tante giovani speranze ed un nome suggestivo  quello di Signorini. 

Sarebbe bello che tutti questi nostri ragazzi potessero, finalmente, vivere la loro giornata di gloria, perchè no proprio oggi, per la loro e la nostra felicità.

Ognuno ha le sue "debolezze", consentitemi questa.

Giancarlo Rabacchi