Primo tempo con il Genoa padrone della metà campo. Il Lecce non riesce a contrattaccare negli spazi. Il Genoa, in maglia bianca con fascia, gioca senza un centrattacco in posizione. La sua manovra ampia ha difficoltà a trovare varchi al centro ma sulla destra manovra bene la coppia Rossi-Mesto. Notevole un lancio di Olivera che manda Mesto davanti al portiere Benussi ma il nostro gli tira addosso. I rossoblù fanno qualche tentativo da lontano ma i tiri sono sballati. 

Alla ripresa il Lecce è meno passivo e comincia a fare pressione. Il Genoa deve impegnarsi a contenere. Verso la metà tempo Gasperini opera sostituzioni per rinforzare la spina dorsale della squadra e riprende il controllo della partita. Tocca a Rubinho ora produrre il suo pezzo forte, cioè l’uscita a terra: dopo una scivolata di Biava, salva la situazione parando un tentativo di dribbling di Tiribocchi.

Improvvisamente il Genoa va in porta con un’apertura da Motta a Mesto, che dalla sua posizione prevalente di attaccante di destra centra basso su Jankovic marcato e voi ormai sapete tutto del colpo di tacco di rara perfezione con cui infila esattamente l’angolino più vicino.    

Il Lecce non fa più paura perché ha dimostrato i suoi limiti nel reparto di attacco.

Nei minuti di prolungamento il Genoa ripete una delle azioni sulla destra che sono state le caratteristiche della sua partita e va ancora in porta per merito di Juric che, servito da Motta, dà a Sculli una palla da sospingere in porta. E’ questa una segnatura di mera manovra, meritoria per la capacità di corsa in avanti mentre si era in difesa del gol di vantaggio.

Alcuni giocatori del Genoa hanno fatto una grande prova e tutta la squadra ha svolto il suo bel gioco collegato.

La situazione in classifica noi la consideriamo provvisoria e siamo pronti ad accettarne una diminuzione. Purtuttavia non possiamo non notare le due partite che aspettano prossimamente il Milan.

Vittorio Riccadonna