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il Grifone in campoMassimo risultato con il minimo sforzo
05/04/2009

Reggina      0

Genoa         1 (78' s.t Thiago Motta)

Il Genoa al Granillo applica alla grande il principio edonistico e porta a 17 i punti di distacco dalla “piagnucolosa”, sempre più stile Mazzarri, ciclistica (ridicoli anche per Donadoni…).

 Scherzi a parte difendiamo il quarto posto, ma anche le altre non mollano, ora ci vorrebbe l’impresa con i “gobbi”…

 


IL Grifone, reduce dalla "sconfitta" in amichevole con la Valenzana, dopo la sosta per le partite delle nazionali, ritorna in campo a Reggio Calabria e dimostra una gran bella personalità.

Speca qualche occasione di troppo, ma poi, in zona Gasperini, trova il gol decisivo ed archivia al meglio anche la pratica Reggina.

Bravo Gasperini ad aver rischiato non poco portandosi al seguito un Thiago Motta ancora acciaccato ed il  fuoriclasse brasiliano lo ha prontamente ripagato (altro che Roma...) imprimendo alla gara la svolta decisiva.

Ecco allora che viene più di un dubbio che, prima ancora dei moduli, sia determinate la qualità dei giocatori e l’avvedutezza, il buon senso e la lungimiranza del Mister.

Poteva poi anche sembrare azzardato voler vincere la partita levando una punta, che, tra l’altro, non stava affatto giocando male, anche se in quest’occasione non ci fatto vedere le solite “rasoiate” in porta, per un centrocampista, serviva, infatti, di più aggiungere “classe” e Il Mister lo ha capito, anche a costo di sacrificare uno dei suoi “pupilli”.

Il Genoa, altra notazione importante, ha una panchina niente male.

Lo si da abbastanza per scontato, ma è, probabilmente anche questo questo uno dei segreti di questo incredibile e straordinario Genoa che ad otto giornate dal termine è ancora saldamente in "pole" nella lotta “nientepopodimenoche” per la CL.

Che, forse, non sarebbe neppure il caso di decodificare, ma che, comunque, diciamolo, anche perché ha un suono “gradevolissimo”, vuol dire “Champion League”, peppia! (come dicono a Genova).

Chi entra a gara in corso, dicevamo, magari è facilitato dall’affiorare della prima stanchezza degli avversari e finisce spesso per essere, come questa volta, decisivo.

Certo ci vuole la qualità dei nostri e l’armonia del “Gruppo”, sembra facile, ma oramai è chiaro che funziona.

A voler cercare a tutti i costi il pelo nell’uovo (sullo stile di certi “sapientoni”...) devo dire che tutti sono stati bravi, ma non mi pare d’aver visto il “solito” Bocchetti.

Chissà, forse, qualche giramento di testa da alte quote, ma, dai, sicuramente niente di eclatante.

Forse un minimo calo di concentrazione e nessun dubbio che tornerà a giganteggiare come sa già sabato prossimo contro la Juve.

Tutti, comunque, hanno fatto la loro parte ed una trasferta di solito insidiosissima  è stata archiviata al meglio, pure senza eccessivi sbattimenti e neppure sprechi d’energie fisiche e mentali.

Di questi tempi non è poco e continuiamo così ad alimentare le speranza per un bel finale.

Oltre non andrei, se non altro per scaramanzia.

E’ entrato anche Sokratis, immagino per coinvolgerlo sempre di più nel “progetto” ed averlo al massimo quando sarà il suo turno ad essere utilizzato da titolare.

Altro, francamente, non saprei narrarVi se non questa euforia latente, che si fa fatica a nascondere anche se, ripeto, a casa sinora non si è portato ancora niente.

In effetti proprio nulla no.

Sarebbe oltremodo severo ed ingeneroso, perché un campionato così, comunque dovesse finire, non potrà che restare a lungo nella nostra memoria.

Certo che quando arriverà il momento di tirare su le reti, dai, auguriamoci che  qualche bel “pesciolino” ci resti impigliato, così la festa potrà essere più bella e completa.

La cronaca.

Orlandi preferisce Krajcik a Sestu (nemmeno in panchina) sulla corsia di destra, affidando l'attacco a Stuani con Cozza e Brienza a sostegno.

Gasperini prova fino all'ultimo a recuperare Thiago Motta, ma il brasiliano si accomoda in panchina. Al centro dell'attacco c'è Olivera, con Sculli e Palladino ai lati.

La Reggina parte forte schiacciando il Genoa nella propria metà campo.

Gli amaranto costruiscono la prima occasione su punizione all'8' con Barreto, incaricato di far legna in mezzo assieme a Carmona.

La posizione di Cozza e Brienza ci crea qualche problemino al 15' con una conclusione del numero 81 amaranto che sfiora di pochissimo il palo, ma è davvero l'unica vera conclusione amaranto del primo tempo.

Il Genoa, infatti, prende le misure, e lentamente macina gioco.

L'assenza di Thiago Motta si sente, ma dopo i tentennamenti iniziali Milanetto e Juric prendono in mano il centrocampo, costringono Barreto uno dei loro migliori uomini, al giallo (al 9'), situazione che ne limita gli interventi.

Gli uomini di Gasperini prendono il sopravvento sulle fasce con Mesto e soprattutto Palladino (spesso aiutato da Criscito), che parte da sinistra mandando nel pallone Krajcik.

Ma il gol non arriva e le due squadre vanno al riposo senza reti.

Nella ripresa si riparte con Di Gennaro al posto di Cozza che porta più vivacità all'attacco della Reggina.

L'ex di turno parte da molto lontano, ma i padroni di casa non creano comunque pericoli.

Orlandi allora si gioca anche la carta Rakic (al posto di Stuani), mentre Gasperini inserisce Jankovic al posto di Sculli.

La gara è viva ma senza sussulti, il Genoa ha una leggera supremazia territoriale ma non riesce a concretizzare. anche perché Palladino ingaggia un duello personale con Puggioni, che nega per ben quattro volte il gol al numero 10 rossoblu.

Al 68' la mossa vincente di Gasperini che cambia volto al Genoa inserendo Thiago Motta al posto di Olivera.

Jankovic si sposta al centro del tridente, sempre molto mobile, e il centrocampo diventa più folto con il brasiliano ex Barcellona che va a fare reparto con Milanetto e Juric.

Era quello che serviva ai rossoblu, che al 78' sfondano: Palladino scappa sulla destra e mette in mezzo, dove è appostato proprio Thiago Motta che, guarda caso, aveva iniziato l’azione e la comodamente a concludere mettendo alle spalle di Puggioni il preciso, ennesimo, assist di Palladino.

Per il 26enne centrocampista brasiliano è la quarta rete stagionale.

La Reggina prova a reagire ma il Genoa mette in ghiaccio il match e sogna; gli uomini di Orlandi, invece, vorrebbero svegliarsi dall'incubo.

Alè!

Giancarlo Rabacchi



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