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il Grifone in campoJuventus atterrata
12/04/2009

 

Genoa  C.F.C.                  3

(28’ I t. Thiago Motta;  48’ Thiago Motta;  43’ II t. Palladino)

 

Juventus F.C.                  2

(44’ I t. Del Piero, rigore;  38’ II t. Iaquinta)

 

 

Cosa volete avere, da una partita?

 

Bel gioco?

Emozioni?

Contestazioni, casi dubbi?

La vittoria?

Una vittoria sì, ma difficile e sofferta? 

Una vittoria sì, ma rara e importante?

Una vittoria meritata, che sia anche una promessa?

 

 


Allora avete fatto bene a venire, e siete venuti in molti, a questo Genoa-Juventus, che tanto ha offerto.

 

La Juventus ha lasciato sul prato la sua pelle zebrata insieme con le sue residue speranze di scudetto e ha reimboccato sveltamente gli spogliatoi, mentre i rossoblù  si soffermavano a festeggiare e gli spettatori ancora non lasciavano i loro posti.

 

Il Genoa, compatto, collegato, dinamico, ha dominato il gioco al centro campo per lunghi tratti e di frequente nel primo tempo ha portato azioni. Negli uomini dell’attacco la Juventus aveva una qualità più pericolosa ma meno frequenti occasioni per mostrarla.

 

Alcuni tra gli antagonisti si abbracciavano prima dell’inizio e dopo la fine, ma durante il gioco massimo è stato l’accanimento e l’impegno nei contrasti e la partita è stato uno spettacolo di vivezza e di alternanza di azioni né è mancato qualche infortunio.

 

E’ stato rispettato il momento di silenzio (nominalmente un minuto) e giocatori e arbitri portavano il lutto al braccio.

 

L’arbitro Rocchi da Firenze ha mostrato bravura nel corso della partita ma in occasione delle prime due porte è stato insistentemente protestato: prima dagli iuventini per un suo fischio inopportuno che avrebbe anticipato l’entrata del pallone in gol (non chiedete a me se era vero, in quel bailamme che regnava negli spalti), poi dai genoani per il rigore dato per un intervento di Ferrari chiaramente sulla palla.

 

Proprio allo scadere del ricupero del primo tempo, Motta ricavava da un corner, di testa, una deviazione diabolicamente precisa che ricadeva nell’angolo alto e ci riportava in vantaggio. 

.

La ripresa dava presto la sensazione di un prevalere della Juventus, che veniva in parte fermato dall’espulsione di Camoranesi, per un intervento eccessivo che forse non era il più scorretto tra quelli visti da parte degli juventini. Ma gli zebrati torinesi serravano le loro ridotte file per rincorrere il secondo pareggio, fino a quando lo raggiungevano con una manovra stretta. Nel frattempo al Genoa non era riuscito di portare a fondo nessun contrattacco, pur avendone gli spazi. Mancavano oramai pochi minuti e la parità suonava di beffa per la grande occasione perduta.

 

Invece quello che non era riuscito fino a quel momento si è verificato nello scampolo della partita: una proiezione di Rossi in uno spazio libero sulla destra, al limite del fuorigioco, veniva conclusa con un tempestivo servizio al centro al sopraggiungente Palladino, che non avrebbe mai potuto mancare di collocare in porta quel facile pallone.

 

Dell’esultanza finale ho detto.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 



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"Juventus atterrata" | 0 commenti
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