Mi pare giusto dare atto che non tutti in redazione hanno condiviso e condividono il "Calcio di rigore" di pari titolo.
Il motivo, in particolare di chi è stato presente a Torino, è la distinzione che è stata fatta nei giudizi tra la panchina, la dirigenza del Toro e la sua tifoseria.
Tutti d’accordo su panchina e Cairo, che era poi l’oggetto principale dell’elzeviro, meno per la quasi "assoluzione" per i tifosi del Toro e, poche storie, basta con questi romanticismi dei “gemellaggi”.
Non è piaciuto il coro, partito, pare, da parte di tutto lo stadio …”siete come la juve”… e gli atteggiamenti, del vicino di posto, cambiati repentinamente da scherzosi ed amichevoli a sgarbati ed iracondi, dopo il terzo e decisivo, per loro e per noi, gol di Milito.
Non ero a Torino, ma avevo sentito e letto lamentele simili, ma mi permetterei di continuare a ritenere corretto scindere i giudizi e non fare d’ogni erba un fascio.
Non giustifico del tutto, ma capisco i tifosi del Toro che, travolti dall’emotività per la drammatica situazione che si andava delineando, si sono in qualche modo sfogati contro di noi, oggettivamente incolpevoli dei loro guai.
Anche al Ferraris, a volte, la tensione della gara ha portato anche noi ad avere atteggiamenti non proprio "galanti" nei confronti ad esempio dei tifosi del Napoli e dello stesso Toro perciò, anche per questo, credo non sia proprio sbagliato andarci con cautela.
Faccio invece molta più fatica a comprendere e tanto meno giustificare la panchina del Toro e la dirigenza di quella squadra che avrebbero dovuto avere, e dovrebbero continuare ad avere, un ben diverso senso di responsabilità
Probabilmente panchina, giocatori e dirigenza hanno abbastanza troppe colpe da farsi perdonare proprio dai loro tifosi e non hanno trovato di meglio che sfogarsi prima contro i nostri giocatori e poi contro la nostra società.
Patetico poi, come rileva Preziosi, continuare come fa Cairo, ma è un difetto abbastanza diffuso nel calcio, anche qui a volte …
Giancarlo Rabacchi