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dalla redazione''Il Principe'' scrive...
30/05/2009

 

Diffondiamo la lettera che Diego Milito ha scritto oggi.

Grazie, Diego!

 


Voi siete la mia famiglia, voi siete la mia casa.
Grazie Presidente, grazie Genoa


GENOVA - A tutti Voi sportivi e sostenitori genoani voglio aprire il mio cuore, la mia mente, oggi più che mai e raccontare l’emozione e i sentimenti che provo in un giorno così speciale.

Per prima cosa voglio scusarmi perché non potrò festeggiare con voi in Piazza della Vittoria come avrei voluto. La convocazione in nazionale ha anticipato la partenza e mi dispiace di non riuscire a esaudire questo ultimo desiderio. Questa lettera serve a farvi capire, se possibile, quanto vi voglia bene.

Vorrei guardarvi negli occhi e stringervi in un abbraccio che è un arrivederci e non un addio.

Lo dissi un anno fa al mio ritorno: questa è casa mia.

E credo che lo rimarrà anche dopo che smetterò di dare calci a un pallone. A voi tutti, a questa città, a questa gente, a questa maglia, mi lega un rapporto che va oltre la professione e l’impegno.

Ho giocato a football in tante città, in paesi diversi. Ovunque mi sono trovato bene, ho avuto soddisfazioni, ho scritto pagine della mia storia. Ma mai come nelle tre stagioni in cui ho indossato la maglia del Genoa.

Il mio sentimento mi dice innanzitutto di ringraziare chi mi ha portato in Italia giovane calciatore e di nuovo voluto un anno fa: grazie Presidente, grazie Fabrizio, grazie alla famiglia Preziosi. Senza di loro non sarei il giocatore affermato, né l’uomo, che credo di essere.

Grazie al Mister Gasperini e a tutto lo staff, con cui mi sono migliorato e con il quale ho subito trovato un’intesa profonda. E grazie ai compagni, a iniziare dal Capitano Marco e ad Alessio, con i quali ho condiviso i miei esordi a Genova, e a tutti gli altri. Un gruppo fantastico, insieme abbiamo lottato, pianto, gioito e conquistato ciò che credo sia un traguardo storico per il Genoa: il ritorno in Europa. Un sogno atteso 17 anni.

Grazie alla dirigenza motivata e competente, ai collaboratori tutti, agli uomini di spogliatoio di questa splendida realtà chiamata Genoa. Vi confesso che sono tornato perché volevo fortemente questa squadra, questa città; ma al mio ritorno ho trovato molto di più: una società cresciuta, organizzata, professionale. Una società che ha un grande futuro davanti.

Grazie a tutti, tifose e tifosi, giovani e anziani, che mi avete accolto come un amico, come uno di voi. Voglio dirvi che anche per questo ho cercato di dare sempre il meglio di me, il massimo che potessi, in campo e nella vita. Certe immagini con la maglia del Genoa, certi momenti di gioia ed emozione, l’affetto che mi avete sempre dimostrato, rimarranno nella mente dell’uomo Diego, non solo del calciatore. E mio figlio crescerà con i valori della genoanità che ormai ho tatuati sulla pelle.

Ora ci lasciamo, spero con il sorriso, con un affetto che è diventato amore. Almeno questo è ciò che provo da parte mia. Spero sia così anche per voi.

Me ne vado con l’amarezza che accompagna gli abbandoni, ma con la serenità di lasciare il Genoa dove merita e dove voglio vedere tutti gli anni.

Nella vita di un professionista, ci sono momenti in cui prevale la ragione.

Ma il cuore e il sentimento mi suggeriscono di dirvi ancora grazie popolo genoano, grazie Genoa, grazie Genova. Il mio è un arrivederci.

Vi abbraccio tutti.

Diego Alberto Milito, “Il Principe”, 22.


 



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"''Il Principe'' scrive..." | 2 commenti
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Arrivederci Diego
di RABAX il 31/05/2009 12.09

grazie per le tante gioie ed emozioni che ci hai regalato, a cominciare da  quel meraviglioso pomeriggio in cui ha cominciato a diffondersi la notizia del Tuo possibile ritorno.

Non sono più stato capace di rimettermi a lavorare, mi ha preso una frenesia a cui non ho saputo resistere.

Ho un po' di vergogna a confessarlo visto che con i capelli grigi certi "eccessi", almeno a sentire la moglie, avrebbero dovuto essere già essere messe dette, per me, e non solo, evidentemente non ancora.

Che bello sentire le Tue prime interviste ed intuire che, insieme al professionista, se vuoi inevitabilmente mercenario, c'era anche l'uomo che non aveva dimenticato la considerazione, la passione e l'affetto che lo avevano circondato durante la sua prima esperienza europea nel Genoa.

Qui, già allora, Ti eri sentito, giustamente, un idolo della tifoseria e di buona parte di questa città.

Mi ha faccio piacere credere e continuo ad esserne convinto che è stato anche e soprattutto per quell’affetto e quella grande stima, che tanto Ti avevano gratificato, che sei voluto tornare e ci hai ricambiato dando tutto te stesso, di più, giocando anche in condizioni fisiche precarie sino a cadere in quella brutta bestia chiamata pubalgia costata mesi di sofferenze a te ed a noi, con ogni probabilità, la C.L.

Insieme ai Tuoi compagni ci hai regalato due derby da incorniciare.

Hai battuto ogni record di segnature e non è escluso che oggi arrivi anche la classifica di capocantiere del nostro massimo torneo, nonostante le tante partite giocate in meno rispetto agli altri bomber.

Difficile non cadere nel patetico, Tu ci sei riuscito, io non so, ma oggi davvero "non me ne pò fregar de meno", come dicono i romani.

Si sa che le cose belle presto finiscono e ci toccherà anche il dolore di vederTi con un'altra maglia, magari contro di noi, maglia che, da vero professionista non ho dubbi onorerai.

Ci terremo nel cuore ben strette le gioie e le emozioni grandissime che hai saputo regalarci, quelle non le potrà mai comperare nessuno, nemmeno Moratti.

Personalmente spero che il fisico e la salute Ti assistano ancora a lungo in modo che la Tua carriera di calciatore possa concludersi qui, a casa Tua, con la questa maglia.

Dai Diego che non c'è due senza tre, personalmente Ti aspetto già.

Alè, Alèè, Alèèè, Diegoo, Diegooo, Alè, Alèè, Alèèè, Diegoo, Diegooo……



Addio Diego
di Abbadie56 il 31/05/2009 02.14


Anche i figli e i fratelli se ne vanno di casa,
ognuno per la propria strada.
Questa è la vita, quella vera.
Il resto sono solo discorsi e fantasie.

Tu sei nostro figlio e fratello,
vai per la tua strada e cerca di farti valere.
Noi ti seguiremo,
esulteremo per i tuoi successi e non ti lasceremo mai.
Come tu non lascerai noi.

Un giorno in quanche parte del mondo,
o magari a Genova,
ci incontreremo di nuovo,
perchè i nostri destini sono legati per sempre.

Vai con Dio,
hombre orchestra,
senhor de la cancha,
che il Genoa sia sempre con te.

 





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