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il Grifone in campoVince anche il Genoa ''B''
31/08/2009

 

Tra infortuni e turnover il Genoa si presenta con una squadra molto rinnovata rispetto alle partite con la Roma e l'Odense che fatica, lotta ed alla fine vince meritatamente sul non facile campo di Bergamo.

 

 


Nessuna sottovalutazione per i giocatori che, dopo una partita molto accorta, sono riusciti ad espugnare il non facile campo di Bergamo.

Alla fine del primo tempo, in effetti, il vantaggio, anche se conseguito in modo ineccepibile dopo un loro salvataggio sulla linea, è stato giudicato non pienamente meritato nel senso che la partita l’aveva fatta la squadra di casa, senza peraltro riuscire mai ad essere veramente pericolosa, se non una volta con il nostro centravanti del futuro, quell’Acquafresca che, con gli infortuni a catena che si sono verificati, con il senno di poi ora ci avrebbe fatto molto comodo.

E’ un buon segnale che si sia vinto nonostante tante seconde linee, praticamente in tutti i reparti, che ci regala la consapevolezza che, una volta che la sorte comincerà a darci un po’ di tregua, potremo di volta in volta, magari con maggiore parsimonia, utilizzare i vari Tomovic, Fatic, Sokratis e, perché no, Figueroa per dare respiro ai titolari grazie ai quali lo spessore della squadra dovrebbe salire notevolmente e, possibilmente, avvicinarsi ai livelli straordinari dello scorso campionato.

Con larghi spazi a disposizione la partita di Bergamo ha messo in evidenza soprattutto le grandi doti fisiche e di corsa di Mesto, oserei dire di gran lunga il migliore in campo, peccato solo che gli sia mancato il gol del raddoppio, a cui è andato molto vicino, ma forse così la punizione per gli orobici sarebbe stata eccessiva.

In una gara essenzialmente difensiva e di contenimento tutti hanno offerto con generosità il loro contributo.

Si è visto, ad esempio, Palacio fare, direi non male, il difensore aggiunto e Figueroa sbrogliare situazioni difficili su più di un calcio d’angolo (dimenticato lo sfortunato autogol di Odense).

Chiaro che entrambi hanno inciso meno davanti, ma come suole dirsi, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Apprezzabili entrambi, almeno sino a che hanno avuto forze per restare in campo, azzeccate poi le loro sostituzioni, visto che nonostante l’assenza di veri attaccanti il Genoa ha migliorato i suoi equilibri ed ha creato più di un’occasione per mettere al sicuro il risultato ed evitarci un po’ d’adrenalina.

Ancora una partita apprezzabile di Amelia, bravo anche in alcune uscite e, come sempre molto convincente nelle giocate di piede.

Pare abbastanza evidente rispetto allo scorso anno la diversa tranquillità dei difensori nell’appoggiare la palla al portiere  e piace anche la maggior decisione nel rilanciare la palla, anche con maggior precisione ed inventiva, quasi mai i lunghi rilanci alla viva il parroco o direttamente in fallo laterale.

Insomma con i piedi pare sia proprio questo il vero brasiliano.

Detto tutto il bene possibile degli “eroi” di Bergamo è però di tutta evidenza che si sente e non poco la mancanza dei vai Bocchetti, di Juric e soprattutto del miglior Crespo e del miglior Floccari, oltre che di Palladino il cui rientro, di settimana in settimana, purtroppo sembra destinato alle calende greche e cioè chissà quando.

Chiaro che sino a che non avremo disponibili tutti questi giocatori non sarà troppo facile rimanere a certi livelli.

Godiamoci il primato in classifica, sia pure abbastanza in larga coabitazione, e speriamo che la sosta per la nazionale cominci a restituirci già qualche pedina importante.

Festeggiamo il passaggio del turno in E.L. e chissà che, oltre alla soddisfazione, non ci regali un altro giocatore e non penso necessariamente a Mancini (nonostante lo "spirito di patata" di qualcuno).

Scarna e se vogliamo facile la cronaca per chi non dovesse aver visto la partita.

Il copione ha mostrato un Genoa arroccato in difesa, attento a chiudere al meglio tutti i varchi ed a rendersi non poco pericoloso nelle scarne azioni offensive.

Mai veramente pericolosa l’Atalanta, che viene “uccellata” su corner da una splendida in zuccata di Moretti (ora la sparo grossa, ma per certi versi, come uomo mi ricorda Milito).

Loro accentuano l’intensità dei loro tentativi di recupero all’inizio della ripresa e qui si scontrano con il miglior Amelia visto sinora, poi, però, perdono il bandolo della matassa quando fanno entrare l’altra punta (Tiribocchi).

Sarà stata anche la stanchezza, ma quel momento le occasioni fioccano solo per il Genoa che finisce così per legittimare il suo successo e che, come detto, nel frattempo, aveva sostituito i suoi due attaccanti Figueroa e Palacio.

Sembrerà strano, ma è andata così, strano semmai è davvero il calcio, almeno parlandone da semplice tifoso.

Alla prossima.

Giancarlo Rabacchi 



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