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il Grifone in campoMancato riscatto a Lille
23/10/2009

 

Lille        3    (39’ pt. Obraniak, 19’ st. Vittek, 40’ st. Hazard)

 

Genoa    0

 

Altra sconfitta eccellente del Grifo che in Europa conferma il brutto momento

 

 


Inutile nascondersi dietro un dito anche la partita di Coppa mostra un Genoa davvero lontano parente di quello che siamo stati abituati a conoscere e ad apprezzare.

Siamo in questo periodo un’altra squadra, che non ha identità, che mostra gravi carenze in particolare nel gioco offensivo, praticamente inesistente (primo tiro in porta al 17' della ripresa con Palladino) e che dimostra di aver perso fiducia in se stessa.

Preso un gol ha forse la consapevolezza delle difficoltà a recuperare e, almeno da l’impressione, piano piano comincia a mollare.

Difficile da fuori fare delle diagnosi.

L’impressione è che dopo le partenze eccellenti di Milito e Thiago Motta ci sia carenza di leadership, prima ancora che di qualità.

Gli anziani dello spogliatoio evidentemente non bastano, sono bravi, ma forse non hanno il carisma sufficiente a trascinare gli altri, cosa che riusciva ad esempio a Milito che oltre a dare la carica riusciva spesso a togliere anche le castagne dal fuoco.

Chiaro poi che quando ci sono problemi anche la sorte ci mette il suo zampino leggi infortuni e gol abbastanza fortunosi come il primo del Lille, non ti danno qualche rigore, ecc., ecc., ma la sostanza è che non ci sei come squadra ed affondi.

Tutto questo ha evidenziato la partita di Lille dove si sperava in un riscatto, in una reazione d’orgoglio alla goleada subita dai campioni d’Italia ed invece è arrivato un secco 0 –3, con l'aggiunta della probabile "ricaduta" dell'infortunio muscolare di Criscito il cui rientro previsto in un primo tempo per mercoledì prossimo con i viola, è stato, inopinatamente, anticipato ed è arrivato il patatrac.

Continua a piovere sul bagnato, ma questo nuovo stop, forse, ce lo potevamo risparmiare, almeno con il senno di poi.

Questo Genoa ricorda l’Udinese dello scorso anno che ha infilato un periodo buio che levati e c’è voluto del bello e del buono per uscire dalla crisi.

Ecco non volevo scriverla quella parola, ma alla fine è uscita, mi pare difficile fotografare la situazione attuale con un termine diverso.

Al mercato di Gennaio c’è ancora tempo e dunque bisognerà arrangiarsi con quello che passa il convento.

Quasi nessuno dei nuovi arrivati si è ambientato a dovere.

Colpa dell’allenatore, forse le scelte estive, a quanto pare poco concordate, si stanno rivelando non troppo felici, oppure anche dopo tanti anni felici era fisiologico un calo.

Insomma non ci siamo e bisogna trovare il modo di uscirne.

Gasperini è stato bravo a gestire situazioni in cui le cose giuravano a dovere anche e soprattutto per merito suo, ora vedremo come se la caverà in questi difficili frangenti.

Guai a mollare, ci vorranno applicazione, pazienza e nervi saldi.

Un vecchio adagio recita…”quando si è nella popò si sta zitti e si cerca piano piano di levarcisi”.

L’auspicio che un po’ tutti se ne sia capaci e lo si voglia.

Conoscendo da una vita il mondo del calcio ho qualche dubbio che saremo tanto virtuosi, del resto per alcuni fare polemiche è più intrigante, però, dai, mai disperare.

Alè!

Giancarlo Rabacchi



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