Benvenuto su Genoadomani
5168141
visitatori
(sito attivo dal
31 Agosto 2004)

In questo momento ci sono 56 visitatori e 0 utenti registrati
Totale utenti registrati: 759
· ritorno al futuro
· la redazione
· torna alla homepage
· cerca nel sito:
il Grifone in campoGrande Roma, solito Genoa formato trasferta
18/01/2010

Roma          3      (pt. 17’ Perrotta 45’ Toni; st. 14’ Toni)

 

Genoa        0

 

Non c’è stata partita, troppo superiore la Roma pur priva di Totti e DeRossi, ma con un Luca Toni all’esordio, lui si davvero incontenibile. Noi evanescenti ed in un momento di forma abbastanza scadente. Importante adesso fare bene con il Bari, anche se non si prospetta proprio una passeggiata.

 

 

 

 


Il “nuovo” Genoa con Suazo e Dainelli era atteso con interesse, come da loro l’esordio in campionato di Luca Toni con la maglia della Roma.

E’ andata alla grande per i romanisti, molto meno bene per noi.

Nel primo tempo non un grandissima differenza sul piano del gioco, ma un abisso su quello dell’incisività e dell’efficacia in attacco.

I giallorossi sempre pericolosi e vicini in più di un'occasione al gol che poi, naturalmente, è arrivato e con disarmante facilità.

Noi senza idee, appunto evanescenti, incapaci di un’iniziativa e/ di un affondo minimamente incisivo.

Chiaro, ben presto, come, inevitabilmente, sarebbe andata a finire.

I nostri due nuovi giocatori Dainelli e Suazo, fuori di dubbio due eccellenti elementi, necessitano ancora di un po’ di tempo per inserirsi e per, come ci si augura, cambiare volto a questa squadra che, in pratica, vorrebbe dire: maggiore tenuta in difesa e ritrovare una dignitosa manovra offensiva, più piacevole oltre che più efficace.

Per ora non si è visto molto, ma credo anche sia giusto non essere troppo precipitosi.

A certi livelli i giocatori dovrebbero intendersi presto e con una certa facilità, ma insomma un minimo di tempo d’inserimento credo sia indispensabile per conoscersi a fondo e sfruttare al meglio le rispettive caratteristiche.

Certo questa stagione, infortuni compresi, non pare avere le stimmate di una delle annate più felici, anzi.

Si dice che la vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza, bensì tutte quelle volte in cui affronta le controversie e le sfide.

Parole che non possono non far non pensare a Gasperini.

Lui ora è abbastanza alla gogna per il “turnover” eccessivo attuato in Coppa Italia, scelta che, a detta di alcuni, ci sarebbe costata l’eliminazione da quella competizione senza aver poi portato nessun concreto vantaggio in campionato.

Sarà, del resto oramai è fatta, temo inutile e controproducente rimuginarci troppo sopra, forse meglio guardare avanti e provare a cavare dal cilindro una grossa prestazione con il pericoloso Bari, sfruttando il fattore campo.

Che altro, diversamente?

Poche annotazioni sulla gara, iniziata dopo un minuto di silenzio per le vittime del terremoto di Haiti, mentre ieri Totti, ambasciatore dell’Unicef, aveva lanciato un appello per aiutare i bambini, appello ripreso e ritrasmesso dalla TV subito prima l’inizio della partita.

Calcio giocato.

Da sottolineare diverse eccellenti parate di un Amelia di nuovo molto concentrato, tornato, dopo il periodo di purgatorio, ai suoi migliori livelli e poi per noi davvero poche altre note positive, anzi.

Ad esempio ci sono da annotare due nuovi infortuni, speriamo non siano troppo gravi (chi si scotta con la calda, poi ha paura anche solo dell’acqua fredda).

Il primo all’inesauribile Sculli che lo ha costretto ad uscire, sostituito da Fatic ed un altro a Dainelli che, sia pur visibilmente dolorante, è rimasto in campo.

Qualche dubbio di fuori gioco, almeno sul primo gol della Roma, comunque ininfluente sul risultato, ma nell’insieme un arbitraggio normale ed accettabile quello di Andrea Romeo di Verona (Ayroldi, Ghianda; IV Uomo Rizzoli).

Oltre ai gol, tantissime occasioni per la Roma, quasi zero per noi, breve la storia.

Al 41’ pt. Mesto ruba palla al portiere, ma poi s’impappina  la favorevole occasione sfuma.

Al 10’ st. Burdisso ci regala una clamorosa palla gol con un maldestro passaggio corto a Sergio, ma Fatic la spreca abbastanza banalmente.

Poi meglio stendere un velo pietoso.

Dai vediamo, invece, di voltare pagina al più presto.

Alè!

Giancarlo Rabacchi



Questo articolo è stato visualizzato 389 volte

 
"Grande Roma, solito Genoa formato trasferta" | 0 commenti
I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Stai visualizzando i commenti del giorno //




Per informazioni potete contattare l'indirizzo e-mail admin@genoadomani.it