Benvenuto su Genoadomani
5169031
visitatori
(sito attivo dal
31 Agosto 2004)

In questo momento ci sono 59 visitatori e 0 utenti registrati
Totale utenti registrati: 759
· ritorno al futuro
· la redazione
· torna alla homepage
· cerca nel sito:
dalla redazioneSoliloqui
23/01/2010

 

Trovo curioso il rapporto dell'ambiente locale con gli allenatori del Genoa.
Di Bagnoli, il migliore del dopoguerra non solo per aver ottenuto il miglior risultato del Genoa dalla fine della guerra in poi, ma anche per aver vinto uno scudetto in provincia col Verona, nessuno parla, nessuno lo nomina, in una parola come se non ci fosse mai stato.

 


Eppure è l'unico allenatore, prima dell'attuale, che sia stato capace di dare al Genoa una mentalità vincente facendolo diventare una grande squadra,
Ricordo come si arrabbiò dopo un pareggio col grande Milan degli "olandesi". Un pareggio col Milan può andare più che bene, aveva detto, ma se si trova un Milan modesto come quello di oggi io non accetto che ci si accontenti di pareggiare per paura di perdere.
Ecco, mi aveva colpito la frase con la quale affermava che se non si ha il coraggio di rischiare di perdere per cercare la vittoria, non si crescerà mai.
Non era stata per me solo una lezione di calcio, ma una lezione di vita.
Nella vita chi non sa rischiare per paura, non crescerà mai. L'ho sempre tenuto a mente. 

Anche Sarosi, che io ricordo bene, aveva fatto cose grandi al Genoa.
I giornali a livello nazionale gli avevano tributato, come è accaduto con Gasperini, riconoscimenti notevoli, arrivando a scrivere a tutta pagina in caratteri cubitali, che il suo Genoa era il più bello del dopoguerra. 
Se con Sarosi ci fosse stata una presidenza come quella attuale, chissà, forse la storia del Genoa negli ultimi 60 anni sarebbe stata diversa.
Eppure di Sarosi non è rimasta traccia. Sono l'unico che ogni tanto lo nomina sui vari siti tra l'indifferenza generale. Ma io continuerò a farlo, anche se so che si tratta di semplici soliloqui.

Su Simoni, Delio Rossi e Scoglio  invece si erano formate fazioni opposte terribilmente in lotta tra loro. Anche a De Ferrari c'erano liti tremende, senza esclusione di colpi.
Personalmente ho apprezzato il lavoro di Simoni che col Genoa ha ottenuto due promozioni e ha subito, giocando bene, due retrocessioni pilotate a tavolino per salvare Lazio, Bologna e l'Avellino di De Mita. D'Elia, in una delle due retrocessioni, fu protagonista assoluto.
Sono poi rimasto abbastanza imparziale con Scoglio, che apprezzavo più per le sue doti di incantatore di folle e per il senso tattico che per la reale capacità di far giocare bene la squadra.
Come hanno scritto scherzosamente i giornali nazionali, Scoglio era l'unico allenatore che voleva  i tre punti per il pareggio.  Era infatti abilissimo a impedire di giocare più che a far giocare.
Per Delio Rossi ho avuto invece un rifiuto totale. Incapace di guidare lo spogliatoio, ad ogni sconfitta dava codardamente la colpa ai giocatori. Mai visto un allenatore comportarsi in questo modo. L'esatto opposto di Scoglio che invece si prendeva sempre la responsabilità di tutto.
Aveva il miglior attaccante della B, Francioso, che è entrato nella storia del Genoa per essere uno dei più prolifici cannonieri della storia rossoblù dopo Catto e pochi altri, e voleva cambiargli il modo di giocare allontanandolo dall'area di rigore che era il suo regno, per piegarlo alle sue visioni tattiche. 
Dopo poche settimane era già precipitato in bassa classifica e avrebbe rischiato di portare in C il Genoa. Con la stessa rosa di giocatori il modesto Bolchi per poco non sale in serie A.
E questo dice tutto. 

Restano per quanto io ricordi, Santos e Silvestri.
Santos il bravo, semplice, corretto Santos, che aveva saputo dare al Genoa una struttura di squadra solidissima portandolo all'ottavo posto finale in classifica in serie A.
Sicuramente uno dei migliori allenatori del Genoa, forse il migliore insieme a Silvestri, dopo Sarosi e Bagnoli, secondo il mio modesto parere.
Ma anche di Santos nessuno parla, e se qualche volta viene ricordato è solo per la tragica fine che lo ha colpito.
Silvestri infine ha rifonadato il Genoa, ricostruendolo dalle rovine di una disastrosa retrocessione in serie C. 
Da solo aveva cercato i giocatori adatti, con pochi spiccioli per la campagna acquisti, aveva dato loro un gioco, aveva loro trasmesso il suo spirito battagliero e in tre anni era stato capace di riportare il Genoa in serie A, con un gruppo di giocatori affiatati e ben amalgamati tra loro.
Ma anche "Sandokan" Silvestri, in città, è entrato nell'oblio eterno. 

Curioso, dicevo all'inizio.
Curioso che  Sarosi, Santos, Silvestri e Bagnoli, che tanto hanno fatto per il Genoa ottenendo anche pubblici riconoscimenti dalla stampa nazionale, a Genova siano diventati degli illustri sconosciuti, mai nominati.
E che altri, invece, molto meno considerati dagli addetti ai lavori e con un curriculum decisamente inferiore, siano invece ricordati.
Forse è vero che in questa città avere dei numeri non paga, e che è per questo che i migliori se ne vanno lasciando un vuoto sempre più grande che i mediocri non possono colmare.  

Franco Venturelli

 

 



Questo articolo è stato visualizzato 476 volte

 
"Soliloqui" | 2 commenti
I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Stai visualizzando i commenti del giorno 26/01/2010


opinioni
di ispettore il 26/01/2010 13.31

Su Bagnoli credo che sia stato per così dire "dimenticato" a causa del brusco passaggio all'Inter,e del fatto che aveva "osato" criticare spinelli,che è ancora,ed era ancora dipiù inpassato,"incriticabile".

Delio Rossi da noi,contutto ilrispetto, non è stato proprio memorabile.MiricordounGenoa-Pescara 1-2 dove ilGenoa aveva praticato un gioco tutto di passaggini stile-calcetto ,faticando moltissimo,e tirando si-e-no due volte in porta. al Pescara era bastato stare in difesa per segnare con grande facilità in contropiede. In effetti ilGenoa era sempre quint'ultimo o giù di lì,mentre con il "pane-e-salame" BrunoBolchi si era arrivati ad un passo dalla promozione.

C'è da dire che Rossi adesso sembra praticare ungiocobendiverso da quello "ammirato" a Genova,purtroppo il Genoa è servito da cavia per il suo miglioramento





Per informazioni potete contattare l'indirizzo e-mail admin@genoadomani.it