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il Grifone in campoUn guardingo pareggio
09/01/2011

 

A. C. Cesena                             0

 

Genoa  C.F.C.                            0      

 

 

Il manipolo dei sostenitori rossoblù neppure in questa giornata invernale è venuto meno, ed eccolo presente, anche sulle elastiche pedane della gradinata di Cesena: giornata di freddo penetrante, nebbiosetta, umidiccia. La nebbietta e la pioggerella si alternavano a diminuire visibilità.

 

 


Dalla gradinata adornata di grifone, i nostri genoani scrutavano, scrutavano, e a tratti con una espressione perplessa.

 

Cosa hanno potuto vedere?

 

Non grandi cose. Non è stata una partita fiammante.

 

L’inizio del giuoco ha mostrato un Cesena in ottimo stato di spirito: diversi particolari indicavano quella particolare forma di autofiducia che rendono pericolosa una squadra di casa. Giocatori scattanti, temibili nei contropiedi.

 

Il Genoa, solido nella sua estrema difesa Eduardo-Dainelli-Kaladze stabilita dal nuovo allenatore, già dalla formazione aveva spiegato il modo di interpretare la sua partita, schierando insieme Jankovic e Càrja e rinunciando ad altra punta che il giovane Destro, giocatore privo di malizie.

 

La difesa del Genoa, ormai collaudata, ha retto benissimo. All’attacco, una specie di vuoto pneumatico ha alleggerito le preoccupazioni della difesa del Cesena, molto attenta a sua volta.

 

Dunque, scruta scruta, nel primo tempo abbiamo ammirato un abile spunto di Criscito all’ala sinistra al 4’; al 20’, ecco un fiero tiro da lontano di Rafinha, forse l’unica e facile parata della partita del vecchio e glorioso Antonioli; negli ultimi cinque minuti, un pericoloso colpo di testa di Budan a fianco del palo e poi un incidente alla mano di Eduardo, che è uscito su Dainelli, ma perchè non si intendono e si chiamano la palla?

 

Il secondo tempo cosa ci ha detto?

 

All’11’ un nostro tiro fuori, poi un paio di tiri del Cesena da sinistra, che hanno attraversato la luce della porta.

 

Fatto caratteristico, il finale del primo tempo ha visto il dominio (soltanto territoriale) del Cesena, il quale Cesena ha certamente pagato la forzatura iniziale concedendo al Genoa il medesimo dominio nel finale del secondo; nel quale periodo la vittoria sarebbe sembrata alla nostra portata se la nostra situazione in fatto di uomini di attacco non fosse al momento tanto critica, dopo l’avvenuta rinuncia a Toni, che si era meritato i fischi del pubblico per aver antisportivamente calciato fuori quel pallone nel finale contro la Lazio. Amen.

 

Si conclude che in attesa dei rimpolpamenti la trasferta ha raggiunto il previsto risultato positivo.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 



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