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il Grifone in campoStrano meriggio
10/04/2011

 

 

Juventus F.C.                  3

(5’ II t. autogol Rossi; 18’ Matri; 38’ Toni)

 

Genoa  C.F.C.                  2

(7’ I t. autogol Bonucci; 12’ II t. Floro Flores)

 

 

 

Mi cercherò un covo dove seguire la partita in TV. Eccolo trovato. Sarebbe ora di pranzo ma il mangiare è secondario, una questione trascurabile. Mi installo, in attesa dell’evento.   

 

Meriggiare pallido e assorto ...

 

 


No, non c’entra, sono al chiuso e al riparo e formiche rosse non ce ne sono, cosa mi viene in mente.

 

Andare a Torino? Impossibile, per decreto non mi avrebbero voluto. Comunque dopo la figuraccia di domenica scorsa ... Non potevo che piazzarmi qui.

 

Finalmente, i giocatori appaiono sullo schermo.

 

La Juventus ha ben strane maglie. Non sono più bianconeri come una volta. Si nota, sul bianco, come un sovvenire di tricolore, strisciato. Fa caldo e sotto il sole anche i colori soffrono. Si intuisce che l’orario strano ha una sua influenza sull’ambiente e sul campo di giuoco. I giocatori non fanno ombra. Fa caldo!

 

Invece il Grifone mantiere orgogliosamente il suo rossoblù.

 

Comincia la gara e il pessimismo sulla nostra sorte si dissolve. Dove è chi diceva che avrebbero fatto un boccone di noi? Il Genoa tiene il campo molto bene e anzi prevale perfino, anzi, anzi! Un nostro vecchio amico, Bonucci, rende efficace una calligrafica azione di Antonelli inviando la palla non in corner come era l’intenzione ma perfidamente proprio nell’angolino della propria porta.

 

Siamo in vantaggio e abbiamo ancora carte da giocare in attacco. Invece il giuoco della Juventus consiste nello spedire palla all’ala sinistra Pepe, un avversario impegnativo e pericoloso. L’attacco dei bianconeri, cioé dei bianchi con voglia di tricolore, sembra non aver altre armi insidiose; l’altra ala, il biondo che ci vessò all’andata, è oggi più blando e la nostra difesa ben schierata è protetta dai nostri centrocampisti.

 

Col passare del tempo tuttavia la situazione tende a cambiare e gli attacchi dei bianchi con voglia di tricolore a pressare. Eduardo se la cava fieramente e per tutto il primo tempo resistiamo.

 

La Juventus pareggia all’inizio della ripresa per un tiro di Pepe che picchia su Rossi, con deviazione imparabile. Il Genoa risponde con un gol bello e applaudito ed è di nuovo in vantaggio: azione da Antonelli da sinistra a Floro Flores al centro e tiro precisissimo che tocca il palo. Allora la Juventus mette in campo un’altra nostra conoscenza: Toni. Il Genoa da parte sua deve perdere Antonelli, che Ballardini sostituisce con Chico. Si aggrava il peso della nostra incompletezza nella linea mediana. Il giuoco passa in mano ai bianchi con voglia di tricolore e per Eduardo c’è lavoro difficile.

 

Matri segna il nuovo pareggio in mischia con dribbling e un tiro preciso e verso la fine Toni, esprimendo proprio quello scatto di cui, dicevamo qui, andava deficiente, taglia la strada a Dainelli e anticipa abilmente l’uscita di Eduardo.   

 

Estremo sprazzo per noi: una girata di Floro Flores quasi sottoporta. La palla colpita con lieve anticipo se ne va alta, con l’ultima possibilità.

 

Rincasando, penso che è stata una strana partita. La nostra squadra si è meritoriamente sostenuta all’altezza dei non irresistibili avversari; per la qual cosa la sconfitta sembra beffarda, tuttavia giustificata, dopo le sostituzioni, dalla nostra sofferenza dell’ultima mezzora.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 



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