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il Grifone in campoUn duro avversario
11/09/2011

 

 

Genoa  C.F.C.                                2

(6’ I t. Veloso; 10’ II t. Mesto)

 

Atalanta Bergamasca C.            2

(8’ Moralez; 43’ I t. Moralez)

 

 

 

Superati i problemi di instradamento ai tornelli, che sono sempre una sorpresa, siamo rientrati finalmente al Ferraris per l’inizio del campionato.

 

Lo stadio è spoglio di striscioni, salvo quelli, grandi, che sulla nord suonano di insulto ai giuocatori.

 

 


In campo l’aspetto cromatico è il consueto di questi anni: Genoa in rossoblù, ospiti in bianco lavorato.

 

Viene annunciato Cigarini col N° 4, il quale si colloca in terza linea di Atalanta.

Siamo curiosi (fu un quasi acquisto del Genoa). Quando verrà sostituito, darà dato dallo schermo col N° 21. 

 

Genoani della Nord voltano le spalle ai gocatori, al resto dei genoani, allo stadio.

 

La prima parte della partita dura 5 minuti: un dominio del Genoa, si giuoca soltanto nella metà campo ospite. Due volte Rossi va a contatto col portiere avversario, in incursioni da centrattacco. In abile azione Palacio sulla sinistra centra un rasoterra morbido a Veloso, il quale segna con precisione tenendo la palla bassa in diagonale. E’ un colpo di stile, uno di quei tiri in cui si nota il dominio del piede sulla palla. Grandi applausi dai distinti. La Nord si è goduta questa pregevolezza in silenzio.

 

Poco dopo l’Atalanta fa la sua prima azione in avanti: un tiro da fuori area che Frey respinge malamente, centrale e corto, rendendo facile a Moralez il colpo del pareggio.

 

E’ cominciata la seconda parte della partita. Si vede Atalanta giuocare con maggior organicità e il Genoa rischia. L’attacco bergamasco ha valori molto buoni.

 

10’: improvvisamente si ridesta il sostegno della gradinata nord, fragorosamente.

 

22’: Palacio viene ribattuto da un passo dal portiere.

 

27’: Frey para in tuffo un tiro pericoloso.

 

39’: tiro del Genoa troppo alzato.

 

40’: azione travolgente di Atalanta si conclude con un colpo di testa a lato.

 

43’: Ancora una volta il reparto arretrato genoano viene infilato negli spazi aperti e Moralez se ne va facile a segnare il 2-1.

 

46’: il tempo termina con un altro tiro alto del Genoa.

 

Intervallo: alla fine del primo tempo, Atalanta Bergamasca meritatamente in vantaggio.

 

Abbiamo notato l'uso di tamburi da parte dei sostenitori della Nord.

 

La terza parte della partita è giuocata dalle due squadre in equilibrio, nel senso che entrambe si creano spazi e si procurano occasioni.

 

6’: Antonelli parte in azione di contrattacco, dalla propria metà campo, e scompigliando gli avversari appoggia su Palacio che se li lavora a suo modo. Atalanta si salva e risponde a sua volta con un contro-contropiede micidiale e qui è fortunato il Genoa. Uno spavento!

 

10’: Antonelli si ripete e questa volta la palla procede da Palacio verso destra dove Mesto la colloca in porta con una rasoiata bassa. Il pareggio è raggiunto.

L’Ignobile emette i suoi urli microfonici.

 

19’: primi cambi: Seymour e Caracciolo sostituiscono Constant e Pratto.

 

27’: ennesima azione di Palacio conclusa da Kuzka con un tiro fuori.

 

42’: Caracciolo sottoporta manda di testa alto, ma la palla non era troppo a portata.

 

49’: Birsa, entrato al posto di Rossi, perde il pallone, l’avversario gli sfugge pericolosamente, egli lo abbatte da tergo e viene giustamente espulso, ma doveva farlo.

 

51’: paurosi balzi della palla sotto la nostra porta, riesce per fortuna Kaladze ad allontanare acrobaticamente e qui finisce la partita.

 

I saluti finali dei giocatori del Genoa verso il pubblico sono scarsi e misurati.   

 

I nostri commenti non possono essere di entusiasmo. Manca ancora alla squadra un sicuro schema di giuoco, ma cosa più grave non si vede, tra Birsa, Seymour e Constant, una personalità che dia un adeguato appoggio a Palacio nella costruzione del giuoco. Si ha quindi l’impressione che a Palacio si stia chiedendo troppo e col tempo ne paghi il fio. Già oggi, dopo tante giuocate intelligenti e dispendiose, nel secondo tempo abbiamo notato che le sue centrate avevano perso alquanto della loro insidiosità. Abbiamo poi dei dubbi sulla sua posizione di attaccante avanzato.

Ma questo è il pane di Malesani.

 

Dei tre suddetti chi ha fatto più partita è stato Constant, che giuocava nel primo tempo sull’ala sinistra e nel secondo accentrato. Ha ottimi movimenti sul pallone e sull’avversario. Ma devo ripetere la mia impressione di Coppa Italia: gli manca quel mix che caratterizza il buon giuocatore di tre quarti, che unisca la prontezza di intuizione al piede docile e misurato. Ma anche qui, si tratta di aspettare Malesani.

 

Mi è piaciuto il senso dell’impostazione dell’azione di squadra, nei rilanci, da parte di Frey.

 

Meritano un elogio a parte Rossi e Pratto.

 

Ottimo l’arbitraggio di Rizzoli.

 

 

 

 Vittorio Riccadonna

 



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