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il Grifone in campoPeccato il ritorno della lazio, ma dalla vita non si può avere tutto
06/02/2012

 

Genoa Lazio 3-2

 

RETI: Palacio al 9' p.t., Jankovic al 24' p.t. e 1' s.t., Ledesma rig. all'8', Gonzalez al 44' s.t.

GENOA (4-4-2): Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Constant; Jankovic (dal 40' s.t. Birsa), Kucka, Biondini, Sculli (dal 33' s.t. Belluschi); Palacio, Gilardino. (Lupatelli, Sampirisi, Carvalho, Jorquera, Ze Eduardo). All. Marino.

LAZIO (4-4-2): Marchetti; Konko, Diakité, Stankevicius (dal 22' s.t. Biava), Garrido (dal 16' s.t. Rozzi); Gonzalez, Matuzalem, Ledesma, Lulic; Rocchi (dal 16' p.t. Candreva), Klose. (Bizzarri, Zauri, Scaloni, Hernanes). All. Reja.

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L’unico posticipo della giornata si gioca a Genova al Luigi Ferraris; si gioca su un terreno a tratti ghiacciato, dove  nel riscaldamento Hernanes si ferma ed  il tecnico biancoceleste manda in campo Rocchi a fianco di Klose. Il tecnico della lazio deve schierare in difesa come  centrali Diakité-Stankevicius con Garrido esterno basso.

Il Genoa in difesa non ha alternativa per le defezioni e giocano da destra a sinistra Mesto, Granqvist, Kaladze, Constant a centrocampo la musica non cambia e  scende in campo con lo stessi calciatori che ha giocato con il Napoli, cioè Jankovic , Kucka, Biondini, Sculli ed  in attacco il duo delle meraviglie Palacio Gilardino.

 


Primo Tempo

La lazio cerca il possesso palla ed  il Genoa è molto pungente nelle ripartenze , una partita molto piacevole , con capovolgimenti di fronte continui, dopo 9 giri del cronometro su un calcio d’angolo battuto da Bosko  il Genoa và in vantaggio con  Palacio, che si inventa un gol di tacco incredibile che fissa il risultato sull'1-0. La lazio si scuote spingono i laterali della Lazio, ma i difensori genoani sono attenti e con ottime diagonali e anticipi chiudono tutti i tentativi di pareggio. Al 24' il Genoa raddoppia Sculli  affonda  sulla sinistra crossa al centro e complice una uscita errata di Marchetti Jancovic lo fulmina con  il gol del 2-0. La Lazio si getta all’attacco e la  difesa  Genoana manifesta i soliti problemi sui calci piazzati , ma la scarsa precisione dei giocatori capitolini e un grandissimo intervento di Frey lasciano inalterato il risultato.

Secondo tempo

Dopo solo 20 secondi  il Genoa con Jancovic  segna il  3-0 grazie ad uno scivolone del difensore della Lazio Garrido, la Lazio nonostante il risultato spinge  e mette il Genoa in apprensione,  ed al 7° la Lazio con Lulic entra in area del Genoa, Mesto cerca di contrastarlo ma per l’arbitro Tagliavento fa fallo e fischia il rigore. Ledesma và sul dischetto e accorcia le distanze 3-1. La partita si inasprisce e fioccano i cartellini da entrambe le parti  esce anche un rosso a danno del Diakitè  reo di aver detto qualcosa di pesante all’arbitro. Il Genoa in superiorità numerica va vicino al 4-1 con Gilardino e Birsa che pero sciupano queste ghiotte occasioni.  Al 90' la Lazio riesce a segnare con Gonzalez grazie ad un assist di Klose, l’ultimo sussulto perché per  la Lazio non c’è più tempo ed  il Genoa vince una partita piacevole e piena di emozioni.

Considerazioni

Il Genoa deve migliorare i secondi tempi che mettono a dura prova le coronarie dei tifosi ed in particolare la difesa sui calci da fermo. Mi è piaciuto Belluschi e un calciatore molto bravo tecnicamente,  sono curioso di vederlo insieme a Veloso cosa possono inventare.

Massimo Burlando

 



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Stai visualizzando i commenti del giorno 07/02/2012


Impressioni dalla Sud
di vieux_marcheur il 07/02/2012 10.52

 

Bello anche questo terzo dei 3-2 consecutivo in casa, con suspense finale, contro avversari di qualità.

 

Bello il presente e forse anche il futuro.

 

Dobbiamo ammettere che era evidente la difficoltà di contrasto degli azzurri, pardon dei bianchi, non si usano più le maglie tradizionali. Poverini, avevano viaggiato molto. Ma come fa un dirigente di una S.p.A. a dire quelle cretinate, cioè che non si doveva giuocare perché essi erano stanchi del viaggio? Non conoscono i regolamenti?

 

Io sono tra quelli che si ricredono dopo una iniziale diffidenza per l’acquisto di Gilardino. Egli dimostra volontà, generosità, dedizione: proprio le qualità di cui io ignorante dubitavo. Inoltre, dopo la finora unica segnatura fatta, non ha eseguito quell’odioso gesto colle braccia che mi sembra non consono alla nostra alta tradizione sportiva e che ammetto era per me un motivo di antipatia. E’ giocatore di prima intenzione, a differenza di Palacio, per cui si completano. 

 

Si è ripetuta la difficoltà finale conseguita alla sostituzione di Sculli e Jankovic. E’ un fatto di giuoco e ne va tenuto conto.

 

La giocata più pregevole di Jancovic secondo me non sta nelle  due porte segnate, bensì in quel tiro fuori su punizione alla fine del primo tempo.

 

Valutazione estrema riservata ai più pignoli: la porta del 2-0 si potrebbe attribuire non a lui, bensì ad autogol del portiere, che dopo aver quasi fermato la palla l’ha spinta indietro col braccio.

 

Il primo gol Palacio l’ha fatto non di tacco ma di esterno con accompagnamento del piede. Intenzionale? E’ una domanda a cui spesso non può rispondere neppure l’autore. E’ il mistero della giapponese ”arte senza arte”. Aveva potuto vedere che il gol della Lazio era sguarnito sulla sinistra? Pare che non sia più tanto in uso di proteggere con un difensore sui corner anche il palo lontano.

 

Anch’io, come l’articolista, sono curioso di rivedere Belluschi. Dall’angolo basso di destra in cui mi trovavo, l’ho distinto, in quei pochi minuti, a malapena.

 

Granqvist che roccia.

 

 





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