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il Grifone in campoColpo di freno
15/03/2015



Genoa C.F.C. ........................ 0

A.C. ChievoVerona ............... 2

(4’ II t. Paloschi; 23’ Paloschi)



Il risultato che non ti aspetti. I sostenitori escono dal campo con l’impressione che il Chievo abbia giocato al meglio e assai concretamente e il Genoa invece abbia fatto un mucchio di pasticci.

Cercare una verità sarebbe mio compito, ma forse una verità non esiste oppure è soltanto un complesso di tante piccole verità inestricabile.

Già lodato per il suo gioco nella partita di Empoli, il Genoa non si aspettava un avversario che da una difesa coriacea a 4 passava facilmente a spaziate e veloci manovre di contrattacco a 2 punte ed ha sofferto di trovarsi in una situazione di gioco più scabrosa del pensato. Le fini manovre dei forward rossoblù trovavano pochi sbocchi, mentre al Chievo restava il dominio degli spazi.




Riconosciamo, in una tale situazione, una ripetizione di sfavorevoli opposizioni tattiche non casuale nelle partite di Genova, dipendenti forse dalla conformazione della nostra squadra piuttosto che da scelte di lavagna. La sconfitta è stata determinata, poi, da una serie di errori, e anche questi non si possono dire occasionali o discesi dal cielo, poiché cose simili ne abbiamo già viste assai. Questa volta sono stati gravi e più pesantemente determinativi.

Sfavorevoli sono state anche le vicende della gara: il Genoa è stato colpito in apertura della ripresa, proprio quando aveva rafforzato il peso dell’attacco dopo lo 0-0 del primo tempo, forse alleggerendo quello della difesa, e non c’è dubbio che da allora per contraccolpo i difensori siano andati alquanto in confusione.

Al contrario, alla porta del Chievo guardava il veterano Bizzarri, già ammirato nell’unica partita giocata in passato per il Genoa, buon timoniere nelle procelle della sua area affollata.

Giornata bigia, con tendenza a un’ombra di piovischio. Pubblico modesto.

Chievo in completa tenuta gialla. Burdisso vince il campo e sceglie la Nord.

Le prime azioni offensive sono del Chievo, mentre il Genoa sembra in attesa.

19’ primo tiro parato del Chievo.
27’ la migliore azione del Genoa della partita, ma Perotti in libertà su passaggio di Falque tira stolidamente alto.
28’ primo tiro parato del Genoa, opera di Bertolacci.
32’ Doveri non si avvede che Perin effettua un calcio di rinvio con un avversario in area.

Ripresa.

4’ Paloschi segna in solitudine.
9’ nuovo pericolo da confusione per Perin e la difesa, che respinge.
12’ Perin rischia di subire l’opposizione di Meggiorini in fase di rilancio.
14’ Borriello sulla sinistra, servito da Bertolacci, può tirare in libertà ma la palla va rasoterra oltre il palo più lontano: seconda grande occasione del Genoa.
16’ tackle falloso di Danielli su Borriello, al limite laterale dell’area sotto le tribune: ammonizione, la Nord urla, a molti sembrava dentro.
19’ ottima girata di testa di Borriello, eccellente parata in tuffo di Bizzarri che evita il pareggio.
23’ da una serie di errori da confusione dei difensori perviene a Paloschi la palla che chiude la partita.

Alla fine si sono sentiti fischi. Una buona razione di fischi erano stati indirizzati durante la partita all’arbitro, le cui decisioni non sempre sono piaciute al pubblico. Si direbbe che i sostenitori genoani abbiano individuato, tra gli arbitri, un gruppetto particolare che non gode delle loro simpatie.

E adesso rilassiamoci, ricordando che una squadra non si costruisce in breve tempo.


Vittorio Riccadonna




Genoa:
Perin, Roncaglia, Burdisso (cap.), De Maio; Edenilson (32’ II t. Kucka), Bertolacci, Rincon, Bergdich (II t. Borriello); Perotti, Niang (25' II t. Pavoletti), Falque.
Chievo:
Bizzarri, Frey, Dainelli (29' II t. Gamberini), Cesar, Zukanovic; Schelotto, Hetemaj (30' I t. Christiansen), Radovanovic, Birsa; Paloschi, Meggiorini (34 II t. Biraghi).
Arbitro: D.Doveri da Roma
Ammoniti: Bertolacci, Hetemaj, Falque, Dainelli, Rincon, De Maio, Birsa.




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"Colpo di freno" | 1 commento
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Stai visualizzando i commenti del giorno 16/03/2015


Giusto un'annotazione
di RABAX il 16/03/2015 10.42

relativa al fatto che da tempo immemore, almeno per quello che ricorda il sottoscritto, non capitava più di vedere gente uscire dallo stadio, con facce da funerale, abbastanza prima del fischio finale.

Una forma forse un po' isterica di forte delusione, di rigetto nei confronti degli amati colori, meno male, però, almeno non condita con la classica e mai mantenuta bugia del "basta non ci vengo più" che si sentiva sempre ricorrere in passato in questi casi.

Con il campionato fatto sin qui dalla squadra sarebbe stato un po’ troppo, fuori luogo.

Di più, una domenica storta, qualche errore di troppo, Mister incluso, come un periodo di flessione è fisiologico, capita a tutte le squadre, dai bisognerebbe farsene una ragione, non agitarsi troppo e cercare di levarsi il prima possibile dalla palude.

Ammettiamolo che, io dico fortunatamente, siamo tornati ad essere di bocca buona ed abbiamo un po’ tutti alzata l'asticella.

Per esempio lo stesso pareggio ad Empoli in casa di una delle squadre più toste di questo campionato è stato catalogato da non pochi come una "mezza delusione" ?!?

Non si sta un po’ esagerando?





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