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il Grifone in campoSquadra amorfa soccombente
24/04/2016




Bologna F.C. . . . . . . . . 2
(11’ I t. Giaccherini; 18’ II t. Floccari)

Genoa C.F.C. . . . . . . . . 0



Si confrontano un Genoa che proviene dall’aver conquistato, con la vittoria contro Internazionale, la salvezza matematica da pericoli di retrocessione, e un Bologna rientrato da Napoli con una sconfitta umiliante che pretendeva un particolare impegno per il riscatto.

Alla fine della partita, l’allenatore Donadoni ha potuto lodare i suoi giuocatori, che hanno risposto al compito a cui li aveva spronati.

In effetti i rossoblù locali hanno dato l’impressione di maggiore corsa e di maggiore vigoria, tuttavia i giuocatori genoani hanno principalmente da piangere su pochi errori determinanti della sconfitta.


Aveva piovuto in mattinata ma il terreno umido va bene per il calcio. Cielo coperto. Il Genoa batte il calcio d’inizio.

Il Bologna passa in vantaggio presto, per merito di un intelligente suggerimento rasoterra in profondità del bravo Brienza raccolto da Giaccherini, che scivola tra Ansaldi e De Maio e batte Lamanna uscente: la palla passa sotto il corpo del portiere. La difesa del Genoa, organizzata molto bene negli utimi tempi, questa volta si è fatta stranamente sorprendere e in particolare Ansaldi è rimasto aggirato.

Nel prosieguo del tempo il Genoa ricupera una manovra d’attacco, ma senza sbocchi. Tuttavia un’opportunità simile a quella di Giaccherini che aveva portato il Bologna in porta, il Genoa la ottiere con Pavoletti, il quale arriva anch’egli solo davanti al portiere col pallone filtrato proveniente dal limite dell’area ma il suo tiro colpisce Mirante e va in corner.

Sono state le uniche due occasioni importanti di segnare in tutto il primo tempo e anche se si deve ammettere una certa superiorità del Bologna il risultato di 1-0 deriva dai due episodi suddetti.

Nel secondo tempo il Genoa non sa riprendere in mano la partita e tocca a Lamanna eseguire qualche parata, non difficile. L’unica parata di Mirante, anch’essa piuttosto agevole, deriva da una specie di tiro-traversone di Izzo dalla destra. Il fatto decisivo è il secondo gol, che Floccari riesce a infilare in porta benchè stretto tra due difensori genoani, e anche qui bisogna ammettere la sua abilità ma anche una certa ingenuità e mancanza di intuito della difesa, compreso forse il portiere.

Possiamo dire che la nostra squadra non ha decollato. Viene automatico pensare alla formazione e a chi non ha giuocato, ma questo è un esercizio che si fa abitualmente quando è andata male e che porta a scoprire che i giuocatori migliori sono quelli che non c’erano. Piuttosto è nell’insieme che dobbiamo riconoscere la superiorità del Bologna e sopratutto nella capacità di giocare in penetrazione.



Vittorio Riccadonna



BOLOGNA :
Mirante; Rossettini, Maietta, Gastaldello (cap.), Masina (42’ I t. Ferrari); Taider, Brighi; Rizzo (13’ II t. Zuniga), Brienza, Giaccherini (36’ I t. Constant); Floccari.
GENOA : Lamanna; Izzo, Muñoz, De Maio (cap.); Ansaldi (27’ II t. Fiamozzi), Ntcham, Rincón, Silva, Laxalt (13’ II.t. Capel); Matavž (II t. Suso), Pavoletti.
Arbitro : A.Damato da Barletta.
Ammoniti : Rossettini, Rincón e Muñoz per gioco scorretto.





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