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il Grifone in campoSorprendente rimonta finale del Palermo
19/12/2016



GENOA C.F.C.                         3

U.S. CITTÀ DI PALERMO       4

(Porte: 4’ Simeone, 41′ I t. Quaison, 12’ II t. Simeone, 20’ Ninkovič, 24’ Goldaniga, 43’ Rispoli, 45’ Trajkovski)

Serata fredda. Genoa in maglia tradizionale, Palermo, ultimo in classifica, in ololeuco da trasferta. Andelkovič vince il sorteggio e sceglie il campo a sud. Silenzio per morte di Becattini (ma interrotto da applausi).

Ancora nella fase iniziale di studio, per grosso errore di posizionamento dei siciliani, Simeoni si ritrova completamente libero in posizione di ala destra, riceve un allargo da Rigoni, viagga verso Posaveč e lo batte in uscita con un rasoterra centrale.

Pensiamo: ecco, la pratica Palermo è sistemata.




Il Genoa predomina. Al 9’ Simeoni fallisce la girata. Altra insidia di Simeoni al 17’ su centro di Ninkovič che aspira a ottenere il 2-0, in mischia, possibilità neutralizzata per fuorigioco. Palermo combatte però con accanimento e molta attività (il biondo Gazzi ad esempio); lamentano una caduta di un loro attaccante in area, del tutto innocente la nostra difesa; fanno un forte tiro fuori, basso a destra di Perin, pochi minuti dopo. La partita si fa tignosa.

Al 27’ l’episodio più sfortunato: si fa male Veloso in un contrasto difensivo. Vero che sul contrattacco Genoa conclude con un pericoloso tiro alto, ma purtroppo Veloso resta a terra e viene portato direttamente negli spogliatoi in barella, non conosco quanto grave sia la sua condizione; grave comunque la situazione che lascia nella formazione in campo, in quanto Rincón non fa parte della lunga panchina e in sostituzione viene eletto Nciam e la scelta non è felice, Jurič mi sembra non abbia previsto bene.

Genoa comincia a perdere molti palloni nella zona mediana e Palermo a prendere prevalenza. In realtà s’impegnano come matti.

Al 38’ pericoloso colpo di testa di Andelkovič su corner, alto di poco.
Al 39’ Posaveč para a terra un colpo di testa da corner.
Al 42’ con ottima capabia azione Quaison supera centralmente tutta la nostra difesa e va a segnare francamente il pareggio.

Nell’intervallo più che riflettere la situazione pensiamo a cercare di scaldarci.

Situazione che si presenta agra già subito alla ripresa, quando al 5’ Palermo sfiora ancora la segnatura, mandando alto un tiro favorevole.

Niente timore: immediatamente Genoa va all’attacco sotto la Nord e si impone con grande merito.

6’: Simeoni tira poco alto di testa.
7’: sfugge sulla sinistra a strattonamenti.
8’: Posaveč para una punizione di Lazovič.
12’: Simeoni gira di testa deliziosamente un traversone di Izzo dalla destra allungando la palla verso l’angolo. 2-1. Alla buon’ora!

14’: Perin salta a deviare in angolo un cross-tiro apparentemente innocui ma insidioso che se ne andrebbe a infilarsi proprio nell’angolo alto.

19’: Nimkovic con ottima azione arriva davanti al portiere e glie la butta contro. Un minuto dopo lo stesso giocatore sfrutta con un tocco, capolavoro di misura, di testa una centrata da sinistra di Simeoni.
Genoa-Palermo 3-1 a metà ripresa. Pratica Palermo conclusa.

Ma passa poco tempo e (24’) da un grappolo di saltatori a cui arriva un tiro di punizione battuto da Diamanti, giocatore di classe, emerge una testa che lo devia nella porta di Perin. Siamo ora 3-2 e dobbiamo riprendere a combattere.

Al 27’ ancora Simeone sfiora il gol della rinnovata sicurezza e al 32’ Rigoni sbaglia sciaguratamente l’appoggio in un’azione di attacco ben preparata.

Una specie di autogol confuso che avrebbe fatto 4-2 viene annullato per un fuorigioco che francamente non so valutare: avrebbe sistemato la pratica Palermo per la terza volta.

Invece un minuto dopo viene convalidato il gol che fa 3-3, e questo sì che mi sembra essere stato in fuorigioco (il gardalinee fa di nome Dobosz). Così fosse stato, il colpo sfortunato per il Genoa diventerebbe doppio: infatti nel buttarsi in avanti per riconquistare il vantaggio il Genoa si scopre sconsideratamente e apre la strada a un comodo tiro da una dozzina di metri proprio nell’angolo basso preciso preciso che Perin non riesce a raggiungere, da parte di un gruppetto di 3 palermitani liberi. Il tempo scade durante gli sfrenati abbracci di tutto il clan palermitano e qualcuno dei dirigenti lo vediamo tornare negli spogliatoi.

Nel ricupero un’altra amara sospresa. Davanti a Perin che si appresta a calciare una punizione, va Nestorovski a mero scopo di ostacolarlo. E’ questo un comportamento che merita l’ammonizione, come chiaramente prescritto nel regolamento di giuoco. Invece Pairertto non interviene prontamente. Perin, nella fretta di sfruttare i pochi secondi di partita che restano e per il dispetto, si precipita contro l’avversario e lo spinge via contro il petto, colle mani aperte, le braccia tese. Nestorovsk crolla a terra esamine, il colpo (?) è troppo forte per lui. Seconda scorrettezza quindi, questa simulazione, e quindi giocatore palermitano da espellere. Invece Pairetto non sa distinguere il vero responsabile ed espelle Perin, che in realtà, secondo me, non aveva colpito un avversario e di conseguenza non aveva commesso una violenza degna dell’espulsione. Ai fini del risultato di questa partita, si tratta di una decisione, questa dell’arbitro, ininfluente: ormai la gara era in pratica finita; ma dispiace quest’altra dimostrazione, da parte del mondo arbitrale, di una mancanza che io considero grave: quella della fedeltà allo spirito del gioco.

Un altro esempio di questa stupidità, se l’avete visto, io l’avevo adocchiato nel pomeriggio alla televisione, l’espulsione di quel portiere che per un equivoco aveva raccolto in mano fuori area, da solo, un pallone morto, considerato reo dall’arbitro (tale è la causa necessaria per l’espulsione) di aver sottratto agli avversari la possibilità di una probabile segnatura!

Alla stupidità non c’è rimedio.

Questa osservazione non si riferisce beninteso al comportamento della nostra squadra, la cui sconfitta hanno causato errori, diversi fattori casuali che si possono chiamare destino, la fiera combattività di un avversario deciso a svincolarsi dalla propria tremenda posizione in classifica.

Vittorio Riccadonna

GENOA :
Perin; Izzo (46’ II t. Pandev), Burdisso (cap.), Muñoz; Lazovič, Cofie, Veloso (29’ I t. Ntcham), Laxalt (17’ II t. Edenilson); Rigoni, Ninkovič; Simeone.
PALERMO : Posaveč; Cionek (35 I t. Trajkovski), Goldaniga, Andelkovič (cap.); Rispoli, Jajalo (29 I t. Hiljemark), Gazzi, Aleesami; Quaison, Bruno Henrique (20' II t. Diamanti); Nestorovski.
ARBITRO : L.Pairetto da Nichelino.
AMMONITI : Andelkovic, Cionek, Ntcham, Goldaniga, Rigoni, Jajalo, Edenilson, Nestorovski.
ESPULSO : Perin per spinta a gioco fermo a Nestorovski.
ANGOLI : 5 per parte.




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