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dalla redazioneUn ricordo (anche mio) di Armando De Regibus
11/11/2018


E' mancato un antico genoano doc, l'amico Armando De Regibus per anni Presidente del Little.
Uno dei personaggi "mitici" della tifoseria rossoblù, uomo pieno di idee e di risorse, sempre in prima linea per i Genoa e per i genoani.
Anche il presidente Enrico Preziosi e tutto il Genoa Cricket and Football Club si sono stretti con affetto ai famigliari di Armando De Regibus e alla grande famiglia del Little Club Genoa condividendone il dolore.
Un episodio simpatico e significativo.
Armando De Regibus raccontava divertito come è nato il simbolo del Little Club (il sodalizio di tifosi più antico d’Italia nato nel 1959) il Grifone con due teste.
“L’ex presidente Fossati ci diffidò dall’usare il simbolo del Genoa.
Chiesi a un amico disegnatore di cambiarlo: lui lo cambiò disegnadolo con le due teste”.



Copio ed incollo come lo ricorda Guido Lavagna Dirigente del del Little Club 1959.
"Armando De Regibus aveva portato il Little sotto la Sud da via S.Lorenzo nel 1962 e gli aveva dato uno statuto moderno. Non solo: aveva inventato lo stemma del Grifone a due teste e ne era stato più volte presidente.
E’ stato ideatore del Coordinamento club genoani con Pippo Spagnolo, ma direi primo attore in quanto amico del presidente del Genoa che tra le altre cose aveva voluto che un club rossoblù forte avesse sede sotto la Sud.
Quasi sempre nel direttivo del coordinamento con Pippo.
Anima assieme a Epifani dell’Aspag e di tante, tante avventure rosso blu.
Fondatore del gruppo sportivo del Little club gruppo sportivo nel 1965.
Un momento che ricordava spesso è quello della consegna della sciarpa rossoblu del Little a De Andrè nel suo camerino prima di un concerto.
Quella sciarpa Fabrizio l’aveva sempre al collo e che all’ultimo ha voluto con lui assieme al pacchetto di Marlboro nella sua bara.
Grande tifoso specie nei momenti difficili del Genoa: anima dello Spensley e delle manifestazioni del centenario.
Ma anche grande presidente: quando è stato necessario si è messo sul collo con dignità le croci che l’essere il responsabile di un club importante e di una squadra di calcio blasonata come quella del Little.
Un uomo di un tempo, gentile e sempre attaccato al suo Grifone come Pippo Spagnolo.
Erano inseparabili per l’amicizia e la fede che li legava: entrambi atleti di arti marziali.
Per me un grande, grandissimo amico come del resto Pippo.
Ora siete di nuovo assieme a scherzare a parlare di Genoa e dei tempi passati.
Chi vive nel ricordo non muore mai.
Riposa in pace Armando!"

Aggiungo anche un mio personale ricordo di Armando.
Mi riferisco in particolare al rapporto ed all'amicizia ed al comune sentire che legava lui con Pippo.
Mi riferisco ai primi tempi di vita del Torneo Spensley, voluto da tutti noi per onorare i primi 100 anni di vita del Grifone.
Pippo mi aveva indicato come Presidente, anche se in allora anche la nostra amicizia era ancora abbastanza superficiale, immagino che volle attribuirmi quell'importante incarico anche come riconoscimento della mia grande considerazione sempre espressa nei suoi confronti, a differenza di altri, in un periodo in cui, all'interno dell'ASPAG, si erano create alcune divisioni e la maggioranza non era completamente dalla parte di Pippo.
Periodo di grandi contrapposizioni alla Società, la contestazione contro Fossati era largamente condivisa, ma c'erano anche sfumature diverse.

Detto questo torniamo ad Armando.
Ricordo benissimo che durante le riunioni per l'organizzazione del Torneo, come detto mi riferisco ai primissimi anni dello Spensley, si discuteva ed ognuno diceva la sua in merito ai vari aspetti organizzativi.
Capitò più di una volta, tanto che alla fine lo feci presente anche a Pippo, di non veder abbastanza attenzionata qualche mia proposta, salvo poi, con non poca sorpresa, constatare che le mie stesse osservazioni, sostanzialmente ripetute da Armando, erano da lui prontamente recepite.
Pippo, ma ho appena finito di dire la stessa cosa, scusa se detta da Armando vale di più?
Quel volpone di Pippo rigirava la frittata e si andava avanti.
Mi ci volle tempo e fatica per conquistarmi la stessa considerazione di Armando, ora ho capito ancora di più, direi tutto.
Nessuna gelosia, ma una grande simpatia e considerazione per Armando e per la sua indubbia personalità.
Con lui poi l'amicizia di una vita (ha regalato pure a me una delle sue bellissime sciarpe rossoblù).
Ciao Armando RIP

Giancarlo Rabacchi

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"Un ricordo (anche mio) di Armando De Regibus" | 1 commento
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Ciao Armando RIP
di marioepifani il 12/11/2018 12.02

Giancarlo Rabacchi ha detto tutto (o quasi). Posso solo aggiungere: Armando, col tuo sorriso, con la tua dolcezza sapevi parlare anche con un gesto, con uno sguardo; per noi piccoli azionisti eri un grande! E rimarrai sempre un grande!





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