Genoadomani - Elogio a Preziosi

Elogio a Preziosi
17/04/2019

Enrico Preziosi passerà alla storia come uno dei maggiori nostri Presidenti.

Quattro sono i suoi principali meriti di carattere storico.

Primo: CONSERVAZIONE DEL TITOLO.
Rilevò la nostra società in istato pressoché fallimentare e forse è per lui che ci chiamiamo ancora Genoa Cricket and Football Club.

Secondo: IO NON MOLLO.
Dopo l’inaudita punizione della retrocessione dalla A alla C, di cui fu in un certo senso responsabile e vittima allo stesso tempo, Preziosi si trovò alla soglia del nuovo campionato senza i diversi forti giocatori che aveva assunto, anzi praticamente senza squadra, in situazione economica rovinosa, vilipeso e reietto da tutti. (Come ciliegina finale, ci fu data persa subito la partita che era stata vinta in trasferta, per una fumosa interpretazione di squalifica di un giocatore). In quelle condizioni, insistere e riportare la squadra in serie A in sole due stagioni si può considerare una specie di miracolo. Serie A che è stata conservata, e speriamo che sia così ancora, con l’appoggio di noi tutti.

Terzo: FONDAZIONE e MUSEO.
Sono state realizzazioni costose, anche personali. Sia che il Museo resti, oppure che svanisca in futuro, sarà stata un’opera grandiosa di cui dobbiamo essere tutti fieri e riconoscenti.

Quarto: VILLAGGIO DI COGOLETO.
Finora è rimasto solo un progetto. Volere che il Genoa possegga come tutte le grandi società italiane un proprio insediamento, è visione di apertura verso il futuro e di reale e imperituro investimento. Per ora, il terreno è acquistato e l’intenzione di arrivare alla realizzazione permane dichiarata.

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Gira la carta.

Appare una confusione di giocatori che arrivano e partono e una squadra che non trova una coerenza e una continuità. I giuocatori che partono spesso lasciano un rimpianto che è maggiore della soddisfazione per il precedente loro arrivo, anche se pare un assurdo. Si ha l’impressione che piuttosto che l’edificazione di una compagine armoniosa l’obiettivo sia la speculazione sul mercato in sé. Alcune operazioni sembrano quasi incomprensibili. Oltre al Presidente, è sempre mancato un Direttore Tecnico con tale responsabilità. Prevale il giudizio sugli uomini.

Bisogna naturalmente tenere in conto le gravi difficoltà al mantenimento della realtà Genoa.

Una delle difficoltà è interna.

Un gruppo minoritario di sostenitori si trasforma in oppositori e ricorre alle offese e peggio: sembrano soddisfatti quando le cose vanno male. Si va dall’innominabile episodio della richiesta violenta della consegna delle maglie da parte dei giocatori a partita in corso, con grave rischio di provocare la retrocessione; e si arriva ai fischi a Lapadula al rigore contro Virtus, che infatti costò l’eliminazione: forse ne saranno stati contenti! Esiste un motivo nascosto, che sia onesto, oltre la stupidità?
Il Presidente non si presenta allo stadio a dare un contributo perché non si attizzino tensioni dannose alla squadra.

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Quando verrà, come è inevitabile, il futuro giorno in cui il Presidente Preziosi lascerà la guida della nostra antica società, il suo operato passerà alla storia non per le cessioni di giuocatori, ma per il nome Genoa mantenuto, per la Serie A ultradecennale, per il Museo e la Fondazione, per il programma Cogoleto anche se finora solo pensato.

Genoani, non date retta a miopi interessi personali, pensate in grande!
Sostenete i nostri rossoblù!
Siate degni dei vostri padri e nonni!
Forza Genoa, e forza Presidente!

Vittorio Riccadonna

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