Genoa-Albinoleffe: una serata particolare
Data: 02/04/2005 02.49
Argomento: il Grifone in campo


Ci accostiamo al nostro Ferraris senza quella abituale immedesimazione che ci accompagna andando alla partita.

 



L’agonia del Papa, l’eterno enigma della vita e della morte, la fede e l’arcano del nostro destino escatologico, frequentano il nostro pensiero.

Tuttavia si gioca, e noi siamo lì, come sempre. Si gioca, se non altro perché manca il tempo di stornare la complessa macchina del campionato. Si gioca, e dunque occorrono l’accanimento, la determinazione di sempre.

Cominciato il vortice della battaglia, anche noi saremo trasportati dal suo consueto fascino.

Pertanto cerchiamo di dire due parole sul tipo di incontro che si prospetta.

A questa partita, del ritorno alla luce artificiale sabatina, chiediamo ormai soltanto punti per la nostra classifica. Ne abbiamo esigenza (come direbbe il prof. Scoglio), ci servono da scala per arrivare a piantare la piccozza lassù, al sommo della parete. C’è l’illusone ottica che, man mano che scaliamo i gradini, i punti aumentino d’importanza. Naturalmente non è vero: ogni punto in classifica conta come tutti gli altri, sebbene siano gli ultimi quelli decisivi.

Abbiamo la fiducia, anzi la certezza, che i nostri ci metteranno il massimo impegno e che anche in questa occasione un po’ speciale i nostri sostenitori faranno sentire il loro appoggio, forse dopo aver superato quel minuto iniziale di commozione. La supremazia spetta a noi rossoblù. Ma attenzione a quella vecchia legge del gioco del calcio, che insegna che non ci sono partite decise prima e che le sorprese sono all’agguato. E’ una legge decretata dal dio del calcio, che ha voluto evitare agli spettatori la noia. Noi ci auguriamo al contrario una serata piuttosto tranquilla.

Vittorio Riccadonna







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