Genoa-Ternana: un pareggio di passione!
Data: 01/05/2005 11.09
Argomento: il Grifone in campo


Genoa 1

(48’ s.t. Stellone)

Ternana 1

(24’ p.t. Kharja, rig.)

Una partita da Genoa, cioè giocata con estrema volontà e partecipata con sofferenza. Le doti di cuore sono la nostra grande risorsa per salvarci nella tempesta. Non ditemi che a noi piace così.

 



La giornata era cominciata con le onoranze all’indimenticabile Mainetto. Prima dell’inizio, i giocatori immobili questa volta li vediamo disposti in modo conveniente.

Il pubblico aveva esposto la nostra protesta per la continua corsa alla riduzione dei posti, specie popolari: i tagli si ripetono in perversa successione e il nostro Ferraris, una volta tra gli stadi più capienti d’Italia, diventa vieppiù secondario in ambito nazionale. Genova ha scelto e cocciutamente persegue la politica (?) di volersi sempre più piccola.

Ed ecco si gioca e il Genoa si presenta al galoppo: sembra dominare la gara. Subito due corner, con una traversa toccata. Milito al 6’ arriva a centrare un pallone difficilissimo da raggiungere ma il guardalinee di tribuna glielo marca fuori: forse il suo unico errore. Ternana, in maglia bianca, è intimidita e in difficoltà in difesa e tuttavia abile negli attaccanti: già si notano spazi sovrabbondanti davanti alla linea Gargo-Stellini, un po’ come era capitato, in misura maggiore, contro Albinoleffe. Al 19’ il preavviso di un pericoloso calcio di punizione; al 23’ il patatrac. Gargo, rimasto solo contro l’agile Frick, gli fa fallo fuori dall’area, ma l’avversario non cade e riesce a entrare in area con pallone; in qualche modo il contatto continua e quello va irrimediabilmente a terra. Sul rigore Gazzoli forse anticipa lo spostamento sulla sinistra; comunque il guaio non è tanto che siamo 0-1, ma che Gargo è stato espulso.

L’arbitro ha un nome celebre, senza nessun rapporto di parentela né di personalità. Generoso Dattilo da Roma, dalla figura rotondetta nella giacchetta nera, possedeva l’arte di mantenere il controllo del gioco fischiando pochissimo e senza bisogno di correre molto e riteneva che solo un’azione importante meritasse un calcio di rigore. Il Dattilo presente non dà la sensazione di serena equanimità di quel suo antico omonimo grande predecessore. Quando al 41’ Milito, che sta per involarsi verso il portiere Berni, viene stretto e abbattuto da due avversari, l’arbitro si limita all’ammonizione, in palese contrasto con la decisione precedente su Gargo. Forse avrà applicato, cerco di indovinare, una di quelle casistiche che usano gli arbitri, tipo: se c’è un altro difensore vicino, allora non è chiara occasione di segnatura. Ripeto, cerco di indovinare per darmene una ragione: di sicuro non è stata una decisione intelligente, poiché era troppo chiaro che Milito i suoi avversari li piantava tutt’e due.

Il primo tempo ha visto ancora qualche manovra insidiosa della Ternana, che ne fallisce il completamento. Al 34’ una ottima parata di Gazzoli. Ma che animo il Genoa! Al 25’ Lamouchi prende il paletto a portiere fermo riprendendo al volo un pallone respinto dalla mischia e mantenuto basso; poi eseguirà un altro buon tiro parato. Al 39’ Stellone anticipa Berni di testa e sfiora la traversa. C’è anche un atterramento di Stellone laggiù in area, non molto pulito. Al 44’ ammonizione di Lamacchi per giustificabili proteste. All’ultimo minuto Milito si allunga troppo un buon pallone. Dattilo fischia la fine e riceve a sua volta la fischiata del pubblico: l’addetto del Genoa accorre subito ad accompagnarlo verso l’uscita dal campo.

Nel secondo tempo i rossoblu moltiplicano le energie e sono gli autori di quasi tutte le azioni. Da parte ternana soltanto poche puntate insidiose, che mettono in luce un paio di interventi perfetti per tempismo di Stellini su Jimenez sotto porta. Invece sotto la Nord una serie continua di attacchi con diverse buone parate del portiere. Una nuova vivacità la porta al 13’ l’ingresso di Lazetic: si ha subito una velocissima fuga di Milito con forte tiro alto. Nella tensione crescente, al 40’, fischiata una punizione per noi presso l’area, un giocatore ternano afferra e trattiene la palla per rallentarne l’esecuzione e ne nasce un episodio rugbistico e una confusa mischia generale, al termine della quale l’arbitro rivolge invece il cartellino giallo a un nostro giocatore. La serie dei nostri attacchi sembra aver finale espressione allo scadere del tempo con una parata su tiro di Milito da un metro! Dattilo non è Generoso neppure in fatto di ricupero: solo 3’. Ma all’ultimo dei tre, Stellini batte in modo irregolare una punizione dalla sinistra della nostra difesa quasi a metà campo: prima calcia la palla un po’ in avanti e poi, mentre è in movimento, la calcia di nuovo in profondità, lì vi si avventa Stellone e fulmina Berni con tutta forza. Il boato che si alza è un urlo liberatorio. Le prolungate proteste degli ospiti fruttano anche a loro un’espulsione. La partita finisce e giocatori e pubblico fanno festa per questo pareggio faticato e più che meritato.

Vittorio Riccadonna







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