A Crotone un pareggio che serve da pedana
Data: 08/05/2005 12.52
Argomento: il Grifone in campo


Crotone 0

Genoa    0

Torniamo dall’ultimo viaggio al sud con un punto in più in classifica: un buon punto, che però non tutti considerano soddisfacente. "Ah, aver potuto vincere! E ora cosa succederà?". Dopo una lunga corsa di vittorie, tendiamo a sottovalutare...

 



... l’insidia di quei campi, di quelle aggressività, di quelle pressioni ambientali, e in questo caso dei bisogni di classifica che incontriamo colaggiù. Ci siamo oramai dimenticati di quei tempi, poi non molto lontani, quando il Grifone fuori campo si lasciava artigliare da avversari che lo prendevano in velocità: ci sembra oggi naturale andare su campi difficili a imporre il nostro gioco.

Questo pareggio serve da ponte di lancio.

Davanti a noi si presentano oggi gli ultimi ostacoli ed abbiamo collocato la pedana al posto opportuno per poterli saltare. Ci vorrà la rincorsa giusta, che deve essere né troppo veloce, per non precipitare la battuta, né troppo lenta, per non mancare di energia. Battere bene al distacco, un bel volteggio con capovolta, e oplà: tocchiamo l’obiettivo.

Direte: ma ci sono gli avversari, non si tratta mica di saltare un ostacolo immobile!

Certo, ci sono gli avversari, e percepisco anche un diffuso senso di sottovalutazione delle squadre che dobbiamo ancora incontrare. E’ un sentimento insidioso, credere che con squadre retrocesse la vittoria sia già in tasca. Bene: dobbiamo aspettarci le difficoltà, raccogliere l’energia ed evitare la precipitazione, usando la calma e la concentrazione necessaria per saltare al di sopra dell’attrezzo. Chi ne dubita?

D’altra parte, mica dobbiamo vincerle tutte: nella peggiore delle ipotesi ci bastano quattro vittorie su cinque partite e allora il risultato ad Empoli non ha più importanza. Ne consegue che la gara più determinante è quella ventura contro il Cesena, squadra bene organizzata, e tra tutte quelle che rimangono forse la più difficile. E’ chiaro: tutto dipende da noi.

Ma sono andato oltre ed ho taciuto di questa partita. Da dire non c’è molto: una sola vera parata, del portiere Mirante su inaspettato velenoso tiro franco di Lamouchi. Un pareggio che una volta si usava definire "un nullo". Era scritto che non sarebbero state segnate porte? C’è un destino, nelle partite di calcio? Esiste un determinismo, nel risultato? Queste domande sono ispirate dai due episodi dei pali, così differenti tra loro, all’inizio e alla fine della ripresa.

Il palo colpito dal Crotone al 1’ del secondo tempo avrà certo per un attimo gelato il nostro Gazzoli nella memoria dei tanti episodi sfortunati fino all’assurdo che lo perseguitarono agli inizi, influenzandone certo anche la sicurezza. Una carambola impensabile, spiazzante: ma questa volta la beffa non c’è stata e il nostro portiere immobile ha visto il pallone, in basso sulla destra, tornare in campo dopo essere rimbalzato sulla testa di Tosto. Fosse entrato in porta certo le caratteristiche della partita sarebbero cambiate: il Genoa avrebbe avuto ancora un tempo di gioco per pareggiare, ma le ipotetiche vicende successive rimandano alle nostre domande sul destino.

Penultimo minuto: calcio d’angolo, arriva Tedesco sotto porta, testa, traversa. Il pallone veloce era sbucato attraverso la mischia, non era così facile come sembrerà forse alla moviola. Anche qui c’entra la fortuna: questione di istanti e di millimetri. Non ci sono però questioni su vicende successive: la partita sarebbe stata chiusa senza ulteriori possibilità per il Crotone.

Dunque uno zero a zero del tutto logico e nello stesso tempo casuale.

Prendiamolo così com’è e prepariamoci alla importante partita che ci aspetta.

Vittorio Riccadonna







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