Salutate la capolista!
Data: 12/06/2005 16.38
Argomento: il Grifone in campo


Genoa 3
(Milito 47’ p.t.; Rossi 9’ s.t.; Milito 18’)

Venezia 2
(Vicente 13’ p.t.; Oliveira 13’ s.t.)

 

Ci ritroviamo in tanti, eppure in pochi, dentro un Luigi Ferraris oramai troppo piccolo. La prime parole non possono che essere per lo spettacolo di cornice, ma le parole non bastano. I molti (o pochi) che c’erano non lo potranno dimenticare; ai molti che non hanno potuto intervenire l’emozione non può essere descritta. E’ superfluo complimentarsi con i nostri ragazzi delle gradinate per la straordinaria scena che hanno organizzato.

 

 



Il campo è accarezzato da un umido vento di libeccio. Il Venezia, accolto civilmente dal pubblico, si presenta con maglia bianca fregiata sull’orlo posteriore, in modo che i giocatori in pratica portano una striscia arancione sopra la natica destra e una verde sopra quella sinistra: sono ridotti così i colori storici di Venezia e Mestrina.

Il Genoa prende subito possesso del gioco: in 10 minuti, già 4 calci d’angolo. Tuttavia la difesa, come in altre partite in casa, è a disagio di fronte ai contrattacchi di minoranza che filtrano rapidi da metà campo. L’avversario più mobile è Vicente, che opera nella zona di Gargo senza dargli punti di riferimento, ed è proprio lui che arriva libero libero su un pallone traversato da destra e buggera Gazzoli infilando l’angolo più vicino. Venezia in vantaggio! Stadio gelato!

Sotto l’altra porta, non si contano le occasioni mancate. Rimoldi parte da posizione centrale davanti alla difesa e imposta bene il gioco. Un altro giocatore che rientra, Thiago, svolge un gioco lineare e pulito. Caccia è il protagonista dell’attacco: al 15’ tira a bruciapelo addosso al portiere, al 17’ da sinistra centra una palla alta che Rossi, anticipando Milito, accarezza di testa fuori, al 18’ fa un altro passaggio-gioiello a Milito che ceffa il pallone. Nel Venezia giocano uomini di valore, insieme con altri che invece vengono soverchiati dai genoani. Colonne della difesa sono i due centrali; molto pronto il portiere Lejsal. Il nostro Lazetic dà impulso a molte avanzate ma la giocata conclusiva mai gli riesce. Infine Cosmi opera uno spostamento efficace invertendo le due ali. Al 24’ Lejsal para a terra un tiro di Caccia anticipando Milito e ne ha una contusione alla mano: nel secondo tempo sarà sostituito. Al 35’ un tiro diagonale basso di Milito da destra esce toccando appena il palo. Un minuto dopo Caccia chiede un rigore che credo non ci sia. Al 38’ Tedesco volontariamente manda la palla fuori perché altrettanto avevano fatto i veneziani avendo un uomo a terra: ritengo questo atto del nostro capitano contrario allo spirito del gioco. Al 44’ tiro straordinario di Rossi da destra che colpisce l’incrocio dei pali più lontano. Infine, all’ultimo minuto, Rossi centra un ottimo pallone basso dal fondo e Milito brucia la difesa e sospinge in porta da un metro.

Così finisce il primo tempo e allora ci guardiamo intorno e facciamo conti: che alla fine non ci basti il pareggio? Il Torino non vince, siamo in tre alla pari, in questo momento siamo promossi con l’Empoli che pur sta perdendo.

Ripresa. Al 6’ difficoltosa parata bassa del nuovo portiere su testa di Caccia. Un minuto dopo Caccia fugge tutto solo e si mangia l’ottima occasione tirando a lato. Certamente tutti questi errori derivano dalla grande tensione. Ma al 10’ un forte tiro basso di Caccia da destra, dal limite, sfugge a Pezzato e Rossi ribatte in porta: siamo in vantaggio! Al 12’, palo numero tre: lo colpisce Tosto da fuori area; Rossi è ancora lì pronto al gol ma è colto in fuori gioco. Ma una punizione battuta da Miramontes per un fallo di Tosto su Caco, al 15’, trova Oliveira in piena area libero di fulminare Gazzoli di testa. 2-2, e ora il Torino sta vincendo!

Ed eccoci alla svolta definitiva del nostro campionato: Diego Milito si erge dalla cintola in su. E’ il 20’ quando ci consegna uno dei suoi capolavori: filtra in area sulla sinistra, ondeggia, fa partire il pallone verso l’incrocio più vicino, è gol, è la vittoria, è la promozione.

La partita cambia del tutto aspetto. Ecco il cambio Lazetic/Zanini. Il Genoa si ritira, lascia avanzare il Venezia, che ora manovra di compattezza ma senza l’arma delle veloci incursioni negli spazi ampi. Al 22’ ottimo salvataggio di Rossi in difesa. Certo, ogni pallone che arriva è un pericolo. Al 27’ deliziosa manovra di Milito, di testa Rossi alza. Al 30’ Rimoldi cerca di rimediare ad un proprio errore entrando malamente in tackle, viene ammonito e si fa anche male: viene presto sostituito da Italiano. Italiano porta saggezza nell’organizzazione della difesa. Ultimo cambio tra Milito e Carparelli. Anche il Venezia opera cambi, ma non ha più la vivacità iniziale. I cori del pubblico si alzano al cielo, insieme purtroppo a fischi per il Venezia che attacca. La partita si spegne. La lotta è finita. Se vi interessa, l’arbitro Morganti l’ha diretta ottimamente.

Cominciano i festeggiamenti.

Saranno prolungati e civilmente rispettosi - anche questo ci distingue, dato che Genova è la nostra città.

Vittorio Riccadonna

 







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