Qualcosa non torna
Data: 25/06/2005 12.22
Argomento: dalla redazione


Gli atti dell'inchiesta, sinora, li conoscono solo i giudici, i media e, forse, solo in parte l'Ufficio inchieste della Federcalcio.

Si possono fare, pertanto, solo delle deduzioni e tentare qualche sia pur minimo ragionamento in attesa che le nebbie si diradino e, dal gran polverone che si è creato, si capisca se c'è davvero un bubbone e di quale entità.

 



Come tutti i Genoani angosciato dalle notizie che, a valanga, ci propinano un po' tutti, faccio fatica a tenere i nervi a freno ed a non cedere a crisi isteriche.

Voglio a tutti i costi non farmi prendere dal nervosismo e mi guardo bene, innanzi tutto, dallo sparare a zero su Enrico Preziosi che per me è e resta l'uomo cha salvato il Genoa dal fallimento ed ha ridato una grande speranza a tutti i tifosi rossoblu.

Non bisogna dimenticarlo troppo in fretta, sarebbe ingeneroso, ma soprattutto ingiusto.

Di più come si fa a condannare qualcuno senza neppure consentire di difendersi?

Veniamo ai fatti, o meglio alle illazioni ed alle veline (in genere si fa così) che sono arrivate ai media.

Ecco che qui delle due l'una o i nostri dirigenti sono davvero dei dilettanti allo sbaraglio, oppure c'è qualcosa che non torna.

A me pare francamente non realistico che le cose possano essere andate così come, sinora, vorrebbero farle apparire.

Due persone "scafate" e d'esperienza come Capozzucca e Preziosi possono aver agito con tanta leggerezza?

Sarà, ma come non restare molto perplessi?

Capozzucca telefona a Borgobello, intanto pare non in albergo prima della gara, ma qualche giorno prima, durante la settimana.

Ma non  è questo l'importante.

La telefonata, discutibile se volete, è stata fatta all'amico ex giocatore della Ternana, che so per sentire che aria tirava al Venezia (Direttore qui è tutto un caos come scrivono i giornali).

Se davvero ci fosse stato qualcosa da nascondere, mai Capozzucca avrebbe fatto una telefonata del genere, se ne sarebbe ben guardato.

Preziosi poi, che nell'intervallo telefona con il suo cellulare, e non magari facendosi prestare quello di un qualsiasi addetto,  apparirebbe come il più classico dei "pirla".

Può considerarsi tale un uomo che dal nulla ha creato una delle imprese maggiori a livello internazionale nel suo settore?

E' vero che il calcio trasforma le persone. Dietro al pallone tutti  perdiamo un po' la testa, ma qui sarebbe davvero troppo, non starebbe ne in cielo ne in terra.

Non a caso tutti smentiscono categoricamente quella telefonata che, se vera, sarebbe davvero la prova regina, perché ascrivibile al legale rappresentante della Società.

Smentite che avrebbero poco senso se  loro sapessero invece di esserla scambiata, visto che secondo i giornali (ed i loro informatori in Procura) è stato detto che sarebbe stata registrata.

Preziosi dal suo arrivo a Genova ha cercato feeling solo con la piazza, con il popolo genoano.

Politici (fuori dalla tribuna) ed Associazione industriali (trascurati se non criticati) non hanno avuto dal Presidente, diciamolo con franchezza, un trattamento di riguardo.

Facile immaginare se la siano un po' legata al dito.

Che sia stata una buona mossa, che ne sia valsa la pena, avrei qualche dubbio, chiaro che ora è difficile aspettarsi una mano da chi è stato,  più o meno volutamente, snobbato.

Credo però che la Genova che conta non può restare silenziosa ed in disparte (quasi avesse già deciso per il pollice verso).

Qui di mezzo oltre all'uomo Preziosi c'è una Società gloriosa che è patrimonio ed orgoglio di buona parte della città ed un po' anche della storia del calcio italiano.

A Roma per le società capitoline i politici locali avrebbero già fatto scoppiare il finimondo, ricordiamoci poi anche  cosa fece, a suo tempo, lo stesso On.le La Russa per il Catania.

A Genova sinora tutto tace, a me pare che qualche voce autorevole potrebbe e dovrebbe cominciare a farsi sentire.

Lo chiediamo noi tifosi, lo impone il loro ruolo, istituzionale o meno.

Non si pretendono regali ne favoritismi, ma solo serenità nel procedimento e nei giudizi.

No voglia di facile pubblicità, ne pregiudizi o, peggio, accanimenti.

La faccia di quel giudice (che pare rivendici la sua appartenenza alle "rumente") dal sorriso molto ebete, pubblicata oggi sul giornale, è tutto un programma.

Mai, a mio giudizio, la giustizia dovrebbe apparire con tali fattezze.

Diciamola tutta, ma perché quel "signore" non ha preferito, responsabilmente, chiedere di essere esentato da questa indagine proprio per non alimentare alcun tipo d'illazione?

Era proprio indispensabile? Siamo a questi punti di carenza d'organico?

Restano poi, inquietanti sullo sfondo, le domande sui potenziali nemici di Preziosi (Carraro, Della Valle, ecc.).

Perché deve entrarci il Genoa in  tutte queste "loro" beghe?

No non ci stiamo, il Genoa non deve proprio andarci di mezzo.

Chiediamo un giudizio sereno, obiettivo e non di parte, anzi, lo possiamo e lo dobbiamo pretendere.

Giancarlo Rabacchi

 







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