Pensieri in libertà
Data: 13/07/2005 14.46
Argomento: a proposito di...


Ripartiamo coi “Pensieri in libertà” da questo bellissimo articolo di Giorgio Carozzi su “Il Secolo XIX” del 28 giugno scorso

Fede e rispetto

Bersi il Grifo rischiando di stramazzare sotto la cappa torrida, equivale a un urlo d'amore che non può più essere classificato sotto la voce "masochismo genoano". Uscire in migliaia di casa all'alba. Precipitosamente, senza salutare moglie e figli. Saltando la colazione e perfino senza lavarsi al solo scopo di farsi abbrustolire dal sole, incolonnati per guadagnarsi il diritto all'abbonamento: beh, questo vuol dire rincorrere un pasto spirituale che servirà da sostentamento per un anno.
A ulteriore conferma che il Genoa Cricket and Football Club non è una semplice società di calcio, non sono (solo) quei ragazzotti che scendono in campo per difendere i colori. Il Grifo è categoria dello spirito, senso di appartenenza totalitaria ad una tribù. E' fede e religione. E' un modo di vivere e di sognare. E' sublimazione della politica intesa nella sua concezione più nobile. E' intreccio di rapporti e impegno sociale.
C'è chi nasce già vecchio, chi insegue (solo) il successo e i quattrini per una vita. C'è chi muore genoano, sbigottito dagli anni ma gagliardamente e teneramente giovane. Che cosa importa se il confine tra genoanità e sofferenza perpetua è sempre più labile e confuso? L'allegria e la follia del genoano sono anche la sua forza.
Si può non capire, si può non condividere. Ma merita rispetto questa tribù che conta centinaia di migliaia di aderenti da un capo all'altro del pianeta. Gente cui basta solo annusarsi per capire quando è tempo e stagione di serrare i ranghi, proteggere i più deboli, sostenere gli anziani e incoraggiare i giovani, unire forze e speranze, chiamare a raccolta i talenti. Insomma, per trasformare la genoanità in popolo. E non per vincere, semmai per giocare un ruolo da protagonisti. E lasciare il segno.
Merita rispetto e stima, la gente rossoblu che ritrova l'orgoglio di appartenenza nelle stesse ore in cui c'è chi fa a gara per sputacchiare sulla più antica delle bandiere. Cercano di strapparlo, quel vessillo. Di fare a brandelli una leggenda che stona troppo nel sottobosco del calcio, degli affari e dei media.
Giù il sipario, la farsa è finita: sempre grazie alla sua gente, il Genoa Cricket ha superato tempeste anche peggiori. E anche la città ha saputo scrollarsi di dosso, oltre agli imbecilli, anche sciacalli e avvoltoi. Provaci ancora, Grifone.

Giorgio Carozzi

 









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